“Nardinelli, per chi lavora?” Interrogazione 5 Stelle

2 aprile 2019 | 17:29
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“Nardinelli, per chi lavora?” Interrogazione 5 Stelle

Non c’è pace per l’amministrazione comunale di Castelfranco di Sotto a fare breccia nelle fila della giunta questa volta sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle, a finire vittima degli attacchi dell’opposizione è Giulio Nardinelli.

Al centro dell’interrogazione ancora una volta il curriculum del giovane assessore della giunta Toti, giovane espressione del partito Democratico di area renziana, a cui i consiglieri del Movimento 5 Stelle Cristina de Monte e Luca Trassinelli, chiedono lumi sull’ipotesi che non abbia aggiornato il curriculum e che stia lavorando, o comunque intrattenendo rapporti professionali, per un’azienda fornitrice del Comune. Nei documenti depositati al protocollo del municipio il Movimento 5 Stelle infatti scrive “Chiediamo al sindaco Gabriele Toti e all’assessore Giulio Nardinelli di sapere se la suddetta attività (attività professionale ndr) si svolga almeno occasionalmente, direttamente o indirettamente, in favore di una azienda che ha fornito o stia fornendo beni e servizi per il Comune di Castelfranco di Sotto. In caso positivo chiediamo il motivo che ha indotto il suddetto assessore (Nardinelli ndr) a non aggiornare il proprio curriculum vitae, pubblicato sul sito internet del Comune”.
Una situazione su cui gli epsonenti pentastellati ci vogliono vedere chiaro, se risultassero confermati dai fatti. Come riportato da Del Monte e Trassinelli, esistono dei precisi obblighi di legge in materia di aggiornamento del curriculum di un assessore o in genere d un amministratore della cosa pubblica.
L’interrogazione, come spiegano i consiglieri pentastellati nasce da informazioni giunte ai due sponenti di opposizione, secondo le quali Nardinelli starebbe svolgendo attività professionali che nel curriculum pubblicato sul sito internet del comune di Castelfranco, aggiornato al 15 maggio 2018 non risultano. Inoltre spiegano gli esponenti M5s: “Da altre informazioni giunte a noi risulterebbe che Nardinelli stia svolgendo la suddetta attività professionale almeno occasionalmente, direttamente o indirettamente, per una azienda che ha fornito o sta fornendo beni e servizi per il Comune di Castelfranco di Sotto”.
Due passaggi che come sottolineano gli esponenti M5s non sarebbero in linea con quanto previsto dalla legge “In particolare – dicono nei documenti depositti al protocollo – una tale condotta cozzerebbe se risultasse confermata con il decreto legislativo 33 del 2013 dove risulta l’obbligo della pubblicazione di vari dati relativi a chi ricopre incarichi politici tra cui il curriculum vitae ed i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti”.
Poi De Monte e Trassinelli citano direttamente articoli e commi della legge 33 spiegando che : “All’articolo 8 comma 1 si legge: I documenti contenenti atti oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati tempestivamente sul sito istituzionale dell’amministrazione. Nel comma 2 dello stesso articolo vi è scritto: “Che i documenti contenenti altre informazioni e dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati e mantenuti aggiornati ai sensi delle disposizioni del presente decreto. Nel comma 3 sempre dell’articolo 8 il legislatore dice: I dati, le informazioni e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati per un periodo di 5 anni, decorrenti dal primo gennaio dell’anno successivo a quello da cui decorre l’obbligo di pubblicazione, e comunque fino a che gli atti pubblicati producono i loro effetti, fatti salvi i diversi termini previsti dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali e quanto previsto dagli articoli 14, comma 2, e 15, comma 4. Decorsi detti termini, i relativi dati e documenti sono accessibili ai sensi dell’articolo 5. (comma così modificato dall’art. 8 del d.lgs. n. 97 del 2016) e comma 3-bis”.
“Ancora – continuano De Monte e Trassinelli – L’Autorità nazionale anticorruzione, sulla base di una valutazione del rischio corruttivo, delle esigenze di semplificazione e delle richieste di accesso, determina, anche su proposta del Garante per la protezione dei dati personali, i casi in cui la durata della pubblicazione del dato e del documento può essere inferiore a 5 anni”. infine tra le fonti del diritto intercettate da De Monte e Trassinelli vi è anche la legge 33 del 2013 che speigano: “Impone il temepstivo aggiornamento degli atti riguardanti gli amministratori”.
Ora si tratterà di capire se le ipotesi avanzate dai consiglieri dell’M5s sarann oocnfermate o smentite da Toti e Nardinelli in consiglio forse già nella seduta di venerdi prossimo 5 aprile, quando dovrebbe avere luogo la risposta di Nardinelli e Toti.
Certo è che a prescindere dal fatto che queste ipotesi vengano oggi o domani confermate o smentite, ancora una volta il curriculum di Nardinelli è agli onori della cronaca dopo l’episodio di alcuni mesi fa che lo vedeva aver dichiarato, forse per un mero errore, di essere laureato, quando poi emerse che Nardinelli al tempo dei fatti non era laureato.

Gabriele Mori