Integrazione tra concia, calzaturiero e moda con certezze sugli accordi ambientali: ricetta Cambiamenti per economia e territorio

18 marzo 2019 | 19:37
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Integrazione tra concia, calzaturiero e moda con certezze sugli accordi ambientali: ricetta Cambiamenti per economia e territorio

La campagna elettorale entra nel vivo e ora si comincia a parlare di programmi elettorali: l’economia e lo sviluppo economico del territorio è uno dei temi più delicati.

Il comitato Cambiamenti di San Miniato interviene su questo tema partendo dell’attività prevalente ovvero quella conciaria, definendo quello dello sviluppo economico un tema complesso a cui i sostenitori di Manola Guazzini intendono dedicare una particolare attenzione.
“Nel nostro programma sosteniamo che è decisivo per il futuro del comparto della pelle e di quello del cuoio favorire l’espansione dei processi già presenti di qualificazione della produzione e della sua capacità di insediarsi nei settori della moda e del lusso, anche utilizzando processi innovativi di valorizzazione e certificazione della filiera produttiva distrettuale a garanzia e tutela dell’eccellenza produttiva della nostra zona.
A questo fine , secondo noi , – continuano da Cambiamenti – è indispensabile arrivare a una valorizzazione e a una certificazione, anche in termini di qualità etica e ambientale, delle produzioni della zona. Per questo è indispensabile continuare l’impegno per rendere raggiungibile la soluzione definitiva del problema dell’adeguamento dei reflui conciari alle normative vigenti. L’attuazione dell’Accordo di Programma sulla razionalizzazione della depurazione delle acque (vedi il Tubone), che dovrà essere verificata nei tempi e modi di attuazione e nelle dimensioni, tenendo conto dei cambiamenti intervenuti nel settore conciario e della riduzione del numero delle aziende e della quantità degli scarichi.
Andrà invece totalmente eliminata l’importazione per esclusivi scopi di profitto di reflui e rifiuti non funzionali al compimento dei cicli di depurazione, e che fanno rilevare la presenza negli scarichi di sostanze definite dalle normative come “pericolose” e che non si trovano nel processo di conceria.
“Altri obiettivi che consideriamo fondamentali dicono ancora gli esponenti di Cambiamenti sono: la formazione degli imprenditori e dei lavoratori dipendenti, la ricerca e dell’innovazione di processo e di prodotto, il rafforzamento dei rapporti di filiera con i settori del calzaturiero e della moda, il sostegno alla presenza nei mercati esteri, tanto nel campo dell’approvvigionamento delle materie prime quanto in quello della vendita del prodotto finito.
I processi di selezione delle aziende e di potenziamento di quei settori del comparto cuoio-calzaturiero che hanno la capacità di collegarsi alla filiera dell’alta moda prefigurano, per il futuro, una minore densità delle aziende di questi settori nel territorio rispetto a quella che siamo abituati a conoscere. Perché a questo processo non corrisponda anche una diminuzione dell’occupazione complessiva, occorre perciò favorire l’insediamento delle attività, sia produttive che di servizio, che possono operare a supporto dell’innovazione, e pensare anche da questo punto di vista a un ridisegno complessivo delle aree produttive”.
Per fare tutto questo, cosa non facile, però i membri di Cambiamenti un’idea di partenza ce l’hanno: “I poteri pubblici dovranno garantire – dicono – la massima attivazione degli strumenti regionali di facilitazione dell’accesso al credito, il potenziamento delle strutture finalizzate alla ricerca, all’innovazione produttiva di prodotto e di processo e delle attività di formazione in particolare Poteco, sia nel campo dell’istruzione tecnica e professionale (a partire dall’ITC Cattaneo), sia nel campo della formazione professionale iniziale e ricorrente degli imprenditori e degli operatori.Ci sembra davvero singolare, data l’importanza di questi temi, di essere al momento l’unico soggetto che li mette al centro della campagna elettorale.”