
La legge regionale vigente infatti prevede che il 90 per cento delle risorse incamerate dalla Regione attraverso la tassazione sulla ricerca del tartufo debbano tornare sui territori, ma il meccanismo amministrativo non è ancora perfettamente entrato a regime. “Solleciteremo giunta e consiglieri regionali perché il mondo del tartufo non può più aspettare e l’attenzione nei confronti degli interventi di miglioramento ambientale dovrà essere il criterio principale per l’assegnazione”.
“San Miniato dovrà essere sempre di più Città del Tartufo tutto l’anno, poiché ogni stagione ha la sua tipologia di tartufo che merita di essere conosciuta valorizzata e tutelata – continua Giglioli -. In particolare faremo nostra una istanza specifica emersa nel confronto con gli operatori economici: rafforzeremo la segnaletica sul territorio che attesti l’appartenenza di San Miniato alle Città del Tartufo”.
“Le ultime novità introdotte dal legislatore in particolare in materia fiscale sono state ben accolte da tutto il mondo del tartufo. E’ stato fatto un passo in avanti nella direzione della tracciabilità e quindi della ricostruzione completa della filiera. I tempi cominciano ad essere maturi per iniziare un vero ragionamento su una certificazione di qualità e di tutela del tartufo locale. Lancio la proposta di fare di questo tema, uno dei temi centrali della Mostra Mercato del prossimo novembre”.