Autovelox San Pierino, Testai cerca risposte: “Tutto giace in un limbo”

“Di fatto ad oggi tutto giace in un limbo. Limbo che, però, potrebbe creare danni sia ai cittadini, sia all’ente che paga un leasing per tale apparecchio e di conseguenza su tutti i contribuenti”. Secondo il consigliere comunale di Forza Italia Simone Testai quindi, sulla situazione dell’autovelox di San Pierino di Fucecchio, servono risposte subito.
“Il sindaco – dice Testai – non ha dato più notizie in merito ai più volte citati ‘vizi di forma indiscutibili’, più volte sbandierati sia sui media che negli incontri pubblici. Per correttezza nei confronti dei cittadini multati, che giustamente aspettano notizie, ho anche scritto alla prefettura per sapere se questi ‘famigerati’ vizi erano da loro verificabili ma la risposta è stata che in assenza di ricorsi, non hanno potuto verificarne la presenza”.
“Credendo – aggiunge il consigliere comunale di Fucecchio – come sempre che la chiarezza e la trasparenza nei confronti dei cittadini sia essenziale per una amministrazione, abbiamo presentato una interrogazione al sindaco, con la quale chiediamo quel è stato l’esito delle verifiche richieste dal sindaco circa le irregolarità amministrative da lui dichirate inerenti all’installazione dell’apparecchio e del suo regolare funzionamento e a che punto è l’iter per l’innalzamento del limite di velocità a 60 chilometri orari richiesto dal sindaco, quando è stato avviato, con quale procedura”.
Tra le richieste, poi, c’è se “l’apparecchio per il quale risulta che l’unione dei Comuni paga un canone di noleggio – continua – che è stato spento su richiesta del sindaco in data 17 gennaio verrà riacceso e se possibile con quale tempistica, copia dell’atto amministrativo con cui sono state ‘congelate’ le sanzioni ed è stata decisa la disattivazione del dispositvo autovelox e, infine, gli scatti fotografici fatti dall’autovelox successivi al giorno 8 dicembre 2018 fino al 17 gennaio 2019 i cui verbali sono stati fatti congelare dallo stesso sindaco in attese delle verifiche che iter hanno seguito al fine di non recare danno ne ai cittadini ne alle casse dell’ente. A queste richieste il sindaco ha tempo trenta giorni per dare risposta, ma vista la situazione è auspicabile una risposta più tempestiva da parte dello stesso, che di questa situazione è uno degli artefici”.