Renzi a San Miniato: “Simone, la prossima volta bisogna tu abbia la fascia”

23 febbraio 2019 | 20:39
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Renzi a San Miniato: “Simone, la prossima volta bisogna tu abbia la fascia”
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Renzi a San Miniato: “Simone, la prossima volta bisogna tu abbia la fascia”
Renzi a San Miniato: “Simone, la prossima volta bisogna tu abbia la fascia”

“Simone, la prossima volta che vengo qui, bisogna che tu abbia la fascia”. Matteo Renzi arriva all’auditorium di piazza Buonaparte a San Miniato qualche minuto dopo delle 21 di oggi 23 febbraio. E saluta così il candidato a sindaco Simone Giglioli, che lo accoglie insieme al consigliere regionale Antonio Mazzeo e al sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini. In sala anche il nuovo segretario del Pd di San Miniato Gianluca Bertini.

Qualche decina di minuti più tardi arriva anche il presidente del consiglio della Toscana Eugenio Giani. Dopo la battura a Giglioli, però, precisa: “Non sono piú candidato a nulla, non sono qui per chiedervi il voto. Cominciamo perché ho scritto un libro”. Ma poi, dopo più di un’ora ci torna: “Qui bisogna votar Simone a San Miniato e non fare scherzi”. Giglioli ringrazia e rilancia: “Oggi qui ci sono oltre 500 persone, Matteo Renzi muove sempre molta passione. Per la campagna elettorale è un bel sostegno”. E poi l’annuncio: “Io mi candido con il simbolo del Pd che è aprifila di una bella lista”.
Ma Renzi è lì per presentare il libro. Riferendosi al suo tour toscano sottolinea poi: “Quando uno é in difficoltà, fa piacere stare nei luoghi dove si sente a casa”. Poi l’altra strada, quella tracciata dal libro: “Non rassegnamoci alla barbarie culturale di Salvini e Di Maio”, “Abbiamo un presidente del consiglio che dice che il 2019 sarà un anno bellissimo, ma siamo in recessione”. Battute e applausi come nei giorni felici della Leopolda. E una precisazione che sembra una sfida: “Possono attaccarci in tutti i modi, noi non mogliamo di un centimetro”.

Sulla sicurezza, poi, “Va meglio, le statistiche dicono che ora ci sono meno reati, anche se loro ci vogliono raccontare che i nostri vicini di casa ci possono uccidere. I reati non hanno passaporto”. E sull’Europa: “Non si é sbagliato sull’Europa, si é sbagliato il cambio lira euro”. E sull’immigrazione: “Se pensate che si possa risolvere l’immigrazione con un tweet, siete dal Matteo sbagliato, dovete andare da quell’altro. A quelli che dicono che ruspa e rottamazione sono la stessa cosa a tutti quelli che col fuoco amico dicevano che io ero di destra dico: noi al governo abbiamo salvato delle vite, altro che la pacchia è finita. Questo libro è innanzitutto una resistenza culturale. Non possiamo arrenderci alla cultura dell’odio, noi siamo l’Italia, abbiamo valori. E i valori restano, i Salvini passano. E sugli avversari: “Casaleggio è il più grande scandalo del conflitto d’interessi della storia”, “Berlusconi almeno aveva una società quotata”, “Di Maio fa passare il messaggio ‘non lavorate perché io Stato vi do i soldi’ ma soprattutto dice che con i navigator io vi tengo al guinzaglio. Abbiamo una classe politica che ha fatto dell’incompetenza un valore. Noi siamo concittadini del Beccaria, non di Casaleggio. Io non ho mai attaccato un giudice in vita mia, solo che siamo rimasti colpiti dagli orari delle sentenze. Io ho letto le carte e vi dico che chi vivrà vedrà.