Elezioni Cuoio, M5S in bilico fra rilancio e silenzio

27 gennaio 2019 | 11:39
Share0
Elezioni Cuoio, M5S in bilico fra rilancio e silenzio

Il Pd ha i candidati ma arranca sui voti, la Lega ruggisce ma spesso paga lo storico, scarso radicamento in questa regione sul fronte delle personalità spendibili. Sarà un anno di riscatto a Cinque Stelle? E’ ancora troppo presto dirlo, ciò che è certo è che i grillini nel Comprensorio del Cuoio stanno facendo di tutto per non farsi trovare impreparati, fra lacune e punte di diamante.

Ad appena quattro mesi dalle consultazioni amministrative, un po’ come alla tornata di cinque anni fa, è Castelfranco a fare da avanguardia per i pentastellati, sulla scia di un radicamento che da sempre contraddistingue il comune ed il gruppo di lavoro sorto dalla vecchia battaglia contro il pirogassificatore. Nel comune i preparativi fervono e nel correre delle voci di corridoio il Movimento 5 Stelle è fra le forze più chiacchierate. La cosa certa è che da tempo si lavora ad un candidato o candidata, con il preciso intento di presentarsi come alternativa tanto alla forza di governo del sindaco uscente Gabriele Toti tanto alla Lega della candidata esordiente Monica Ghiribelli. La squadra sarebbe già pronta e si punterebbe, per il nome più importante, su un professionista molto noto in paese (un geometra, pare): una voce corsa succeduta negli ultimi tempi ad un’altra indiscrezione che parlava invece, fino a qualche tempo fa, di una donna, una maestra.
Nel comprensorio il gruppo di Castelfranco sarebbe quello più avanti nella preparazione in vista delle elezioni, al pari solo dei fucecchiesi. Presenti in consiglio in questi anni con Lisa Giuggiolini, il gruppo di Fucecchio lavorerebbe spedito ad una lista, data dai più come una certezza, tanto che la squadra da presentare agli elettori sarebbe già a buon punto. Nel mezzo fra i due comuni “forti” vi è invece un punto debole: Santa Croce avrebbe qualche problema, tanto che nei giorni scorsi si è tenuta a Castelfranco una riunione del gruppo santacrocese, a caccia forse di aiuti esterni per presentarsi. La presenza fra i candidati nella capitale del distretto non sarebbe scontata, cosa questa che paradossalmente, stando sempre ai rumors, preoccuperebbe non poco il centrosinistra di Giulia Deidda.
La situazione più mutevole e imprevedibile, come quasi sempre avviene, è però sull’altra sponda dell’Arno. “Aggrediti” a destra da una Lega comunque in affanno e a sinistra dalla lista CambiaMenti, dai forti tratti civici, i grillini sanminiatesi non saprebbero che pesci prendere. Fra i tanti pettegolezzi che sa sempre ribollono nella caldera di San Miniato, non ce n’è uno che dia per certa la candidatura di una lista del Movimento. Situazione più complessa (più che in qualsiasi altro luogo) è invece quella di Montopoli, dove un gruppo di lavoro c’è ma il Movimento è “stanco”. Reduci dalle dimissioni in blocco dei due consiglieri Luca Potì ed Erica Raffaelli, sulle cui surroghe in consiglio pende ancora oggi un’innumerevole serie d’incognite fra personaggi non più legati ai Cinque Stelle e dimissioni a catena, i grillini non saprebbero che pesci prendere. Tastato il terreno a destra attaverso vari contatti ed un importante incontro allargato a tutte le opposiozioni tenutosi giorni fa a Marti, incassata l’indisponibilità della Lega a farsi “lista civica”, quel che resta del Movimento a Montopoli sarebbe tentato da un’operazione più di largo respiro. L’incompatibilità con i leghisti, mai nascosta da molti esponenti pentastellati a Montopoli, unita allo sfaldamento da tempo denunciato dai due ex consiglieri, starebbe portanto dalla formazione di una lista civica pronta a presentarsi senza il simbolo del movimento. In questa lista, che avrebbe come epicentro la frazione di Capanne e godrebbe dell’appoggio di esponenti della consulta territoriale, troverebbero ospitalità cittadini di varia provenienza, grillini storici e non. Sullo sfondo a tutto ciò, l’atroce dubbio che sempre più accompagna operazioni di questo genere: presentarsi in questo pezzo di mondo favorisce più la destra o la sinistra? Nessuno, pare, saprebbe dare una risposta al quesito, pure in casa Capecchi.

Nilo Di Modica