Montopoli verso il voto: prove di unità nel centrodestra sotto la guida della Lega, Pd e Capecchi “corteggiano” Progetto Insieme
È un quadro politico ancora in evoluzione quello si sta delineando a Montopoli in vista delle amministrative di maggio. Le prossime settimane saranno comunque quelle decisive: da qui ai primi febbraio i contorni degli assetti in campo saranno meno sfocati, in attesa di conoscere i nomi dei candidati in corsa per lo scranno più alto del Comune.
Quel che è certo per adesso è la ricandidatura di Giovanni Capecchi per il secondo mandato. Un fatto ormai acquisito, ma che appariva tutt’altro che scontato fino a qualche mese fa, alla luce delle voci che parlavano di una qualche titubanza di Capecchi sulla volontà di proseguire, ma soprattutto alle luce delle aspirazioni del medico Marzio Gabbanini, direttore artistico dell’Arco di Castruccio e fratello del primo cittadino di San Miniato, che fino a poco tempo fa non ha fatto mistero di voler puntare alla poltrona di sindaco. Alla fine, la decisione di Capecchi di correre ancora ha cancellato ogni incertezza, come previsto del resto dallo statuto Pd, spingendo il direttivo verso la ricandidatura con il pieno sostegno dei vertici provinciali. Ad ogni modo non è mancato qualche strascico, come dimostrato dalle dimissioni dell’ex segretario Fabio Bartoli che, al contrario, aveva chiesto di ricorrere alle primarie.
In questi giorni, quindi, il Pd montopolese è al lavoro per formare il comitato a sostegno di Capecchi, con l’obiettivo di coinvolgere all’interno ogni possibile alleato. Tra questi c’è anche la lista di opposizione Progetto Insieme, almeno per quanto riguarda la componente socialista riconducibile a Maria Vanni e Damiano Carli, che già da alcune settimane ha avviato un dialogo con i democratici. Secondo indiscrezioni, Progetto Insieme incontrerà a breve anche alcuni esponenti del centrodestra, anche se il Pd appare comunque in netto vantaggio. Restano per il momento alla finestra, invece, gli esponenti di Liberi Uguali: la richiesta di discontinuità rispetto agli ultimi cinque anni di amministrazione, del resto, si scontra con la continuità dei nomi e delle persone.
Decisamente più incerto il quadro nel campo del centrodestra, dove la spinta propulsiva della Lega sembra aver creato le condizioni, mai come adesso, per rompere il monopolio della sinistra. In questo caso, però, tutto si giocherà sulla capacità o meno di presentarsi uniti. Nei prossimi giorni le “punte di diamante” della Lega pisana (Ceccardi, Ziello e Gabbriellini) sono attese a Montopoli per dare le proprie indicazioni sulla strategia da seguire. A guidare la Lega di Montopoli, al momento, c’è una pattuglia di nuovi e giovani esponenti che devono misurarsi per la prima volta con la sfida delle elezioni. Oltre a loro, però, c’è anche una componente civica (riconducibile a Lara Reali, coordinatrice della Consulta di Capanne), decisa a fare la propria parte per dare un cambio di rotta nella gestione del Comune ma che al tempo stesso non ha intenzione di aderire alla Lega. Nei prossimi giorni sono attesi una serie di incontri per trovare un equilibrio tra le due realtà, con l’obiettivo di presentarsi magari all’interno di un’unica lista. Quel che è certo, però, è che la Lega difficilmente rinuncerà al proprio simbolo. A premere per una lista civica che includa tutte le forze del centrodestra c’è anche il medico Massimo Tesi, esponente di Energie per l’Italia, impegnato in politica da sempre, ma anch’egli tutt’altro che intenzionato ad entrare nel partito di Salvini. Il suo nome era stato ventilato a novembre come possibile candidato sindaco, ma qualora si andasse ad una lista unitaria è probabile che la Lega, in quanto “azionista di maggioranza”, voglia indicare un proprio esponente. Ad ogni modo la scelta del candidato sindaco appare ancora in alto mare.
Resta da capire, infine, se il Movimento 5 Stelle avrà la forza e la volontà di ripresentarsi, dopo le recenti dimissioni dei due consiglieri comunali eletti nel 2014. La sensazione, al momento, è che la lista pentastellata a Montopoli non ci sarà, in linea con una tendenza abbastanza diffusa alle prossime amministrative, dove le due forze di governo sembrano intenzionate a non pestarsi troppo i piedi a vicenda.
Giacomo Pelfer