CambiaMenti riparte dalle idee, Guazzini: “Alternativa al Pd”

11 gennaio 2019 | 10:27
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CambiaMenti riparte dalle idee, Guazzini: “Alternativa al Pd”
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CambiaMenti riparte dalle idee, Guazzini: “Alternativa al Pd”

servizio e foto di
Giuseppe Zagaria
“Bisogna fare nomi e cognomi: noi siamo una alternativa al Partito Democratico, tanto più dopo che è uscita la candidatura che segna una continuità con il passato. Se vogliamo essere il cambiamento dobbiamo dirlo. Noi non siamo qui per partecipare noi vogliamo vincere”. Con queste parole Manola Guazzini, membro del comitato cittadino CambiaMenti di San Miniato si conquista lo scroscio degli applausi della nutrita platea nella sala di Palazzo del Bastione.

Ieri sera, giovedì 10 gennaio, il comitato cittadino ha presentato il suo programma in vista delle elezioni amministrative ad una sala gremita di cittadini: simpatizzanti o semplicemente incuriositi dalla novità della proposta politica. CambiaMenti, che per adesso è un comitato cittadino, ma in breve diventerà una lista civica parte da un punto fermo: l’opposizione e la contrapposizione alle forze politiche che hanno governato nelle ultime legislature. Fissato questo paletto, apre il dialogo a tutte le forze di sinistra. “CambiaMenti – spiega Mattia Mosconi, membro fondatore del comitato – è un percorso iniziato un anno fa grazie a dieci persone che hanno un passato politico e hanno votato e votano in maniera differente ma che constatano che oggi il quadro politico non è in grado di rispettare due concetti: trasparenza e programmazione. Abbiamo scritto un manifesto del nostro comitato e abbiamo chiesto a chiunque volesse di unirsi a noi”. Ed in effetti, un primo significativo appoggio è arrivato la sera stessa. Alla presentazione del programma erano presenti esponenti di Liberi e Uguali che con le parole di David Turini hanno condiviso l’idea del comitato. “Noi siamo nati per non candidarci quindi probabilmente i nostri voti andranno a realtà come queste – ha detto Turini, rappresentante di LeU del Comprensorio del Cuoio – Noi siamo qui per dire una cosa e lo diremo a tutti i candidati del Cuoio: non ce la facciamo se non siamo insieme. Ma non solo a San Miniato, dobbiamo essere insieme in tutto il comprensorio. Il risultato più grosso sarebbe creare un argine unito alternativo alla destra”. Un primo sostegno che complica la vita al Partito democratico. Infatti, se CambiaMenti dovesse riuscire ad intercettare l’appoggio di tutte le forze della sinistra alternative al Pd, questo potrebbe ritrovarsi isolato con da una parte una sinistra delusa e unita con cui non può dialogare e dall’altra la destra.
Il programma, o meglio la bozza di programma è vasto e in 17 pagine tocca tutti, o quasi, i punti. “Noi come prima cosa dobbiamo ricucire il territorio – dice Guazzini – qui ci sono frazioni che si fanno la guerra. Il centro storico è di tutti e non è possibile che ci siano intere frazioni che non si sentono samminiatesi”. Innanzitutto, spiegano le due parole chiave, trasparenza e programmazione. “Ora – interviene Laura Cavallini, membro del comitato -, non si conoscono le ditte che fanno i lavori, non si conoscono i tempi, non si conoscono gli appalti. Ma se in queste ditte ci fosse qualche amico o qualche parente? Se andiamo a vedere ci sono delle ditte che si ripetono con una certa costanza. Quando si parla di trasparenza questo intendiamo, cioè che ogni singolo euro speso sia a conoscenza del cittadino. Il cittadino deve sapere come viene speso, chi fa i lavori, quanto costano e deve essere parte attiva della decisione”.
“Noi vogliamo fare piccole cose per la quotidianità – spiega Federico Faraoni, presidente di CambiaMenti – non ci interessano le grandi opere per tagliare i nastri. San Miniato ha bisogno di altro. Nel nostro programma troverete cose complesse da realizzare e a lungo termine. Noi non siamo qui a presentarvi dei progetti finalizzati alla rielezione, quello che è scritto qua sono le iniziative che servono davvero alla città per il futuro. Basta con le politiche particolaristiche e di breve termine ed attuate senza una visione d’insieme”. Il programma è il frutto degli incontri con i cittadini e non è quello definitivo. Nel corso delle serate di presentazione possono emergere temi salienti che potrebbero portare alla modifica o all’aggiunta di alcuni punti. Per adesso il programma spazia da “un efficientamento della macchina comunale, quindi più controllo pubblico sulla sanità e sui rifiuti per aumentare la partecipazione dei cittadini, lotta all’evasione fiscale. La prossima amministrazione – continua Faraoni – di qualsiasi colore sia, dovrà affrontare i debiti che dipendono dalla gestione attuale. Noi vogliamo una trasparenza dei bilanci e una programmazione dei lavori pubblici più responsabile. Per quanto riguarda l’urbanistica serve implementare il riuso degli immobili già esistenti e non utilizzati. Proponiamo, inoltre delle nuove linee di trasporto per migliorare la viabilità, e rendere San Miniato una Smart City grazie alla tecnologia (una città intelligente come la chiamano gli urbanisti, ovvero che funziona senza sprechi e con servizi al cittadino interconnessi, migliorando tempi e modi di vita ndr). Il sostegno alle attività commerciali già avviate e gli incentivi all’imprenditoria giovanile, magari tramite convenzioni con le università. Ma sicuramente basta ai grandi supermercati, basta alla grande distribuzione. Vogliamo e dobbiamo tutelare le tipicità del territorio e quindi difendere quell’imprenditoria di vicinato che offre prodotti di qualità a km zero”.
Nella tutela del territorio rientra anche lo sviluppo del turismo e la messa in sicurezza degli argini e dei percorsi paesaggistici. “Noi non vogliamo cancellare il buono che è stato fatto in questi anni, sarebbe sbagliato non dirlo, ma vogliamo migliorare – spiega Matteo Squicciarini, vicepresidente di CambiaMenti – Ci piacerebbe un superamento della San Miniato promozione in favore del riconoscimento del ruolo delle associazioni di volontariato coordinate dal comune. Dobbiamo intercettare nuove forme di turismo e saperle comunicare. Vogliamo un turismo sostenibile che non cozzi con la natura e con il centro storico. A questo proposito vogliamo iniziare un nuovo dialogo con la curia e con Credit Agricole che hanno in mano la maggior parte dei beni del centro storico. La salute: la zona dell’ospedale degli Infermi si sta progressivamente svuotando di servizi sanitari e di conseguenza si svuota di attività commerciale. Naturalmente la struttura e di proprietà delle Asl ma un’amministrazione responsabile dovrebbe intraprendere un dialogo con l’azienda. Per quanto riguarda la scuola da una parte serve un ammodernamento dei plessi scolastici e una riprogrammazione: capire se possono esserci accorpamenti come e dove. Tutti conosciamo l’annosa questione del liceo Marconi che dovrà essere affrontata dalla prossima amministrazione e che andrà affrontata parallelamente all’esito del Cattaneo, l’altra grande scuola”. A tal proposito, in molti dei membri hanno ribadito la loro posizione riguardo ad una soluzione per la ‘questione Marconi’: “Noi siamo convinti che il liceo debba essere recuperato quello che c’era, a San Miniato – dice Guazzini – Il comune deve assumersi responsabilità, non si può scaricare la colpa sempre ad altri”.
La soluzione della ‘questione Marconi’ sarà con tutta probabilità un tema chiave della campagna elettorale. Sul programma continua il vicepresidente: “Presenteremo lo sport valorizzando il suo ruolo di agenzia formativa, oltre che competizione agonistica. Collaboreremo con la Consulta dello sport e speriamo che venga a crearsi una Consulta dei giovani. Troppo spesso si parla dei giovani come cittadini del futuro e non come cittadini del presente, rimandando così il da farsi. Noi vogliamo organizzare eventi in cui i giovani incontrino gli anziani in un dialogo intergenerazionale. Per quanto riguarda le politiche di accoglienza noi crediamo in un’integrazione grazie all’inserimento lavorativo. E questo può essere fatto solo con l’aiuto dei movimenti e delle associazioni. Bisogna riconoscere il valore del terzo settore e cercare di integrarlo in tutti gli ambiti della vita comunale”.
Ancora nessun nome, nessun candidato e non è casuale. In questi giorni in cui la campagna elettorale nei vari comuni del comprensorio del cuoio passa per la fase di presentazione dei candidati, il comitato cittadino CambiaMenti ha preso una decisione diversa. La stessa mattina del 10 gennaio il partito democratico di Santa Croce sull’Arno ha ufficializzato la ricandidatura di Giulia Deidda, prima di presentare il programma. A San Miniato la futura lista ha deciso di prescindere dai nomi e di parlare di idee prima ancora che di candidati. “Non si tratta di una particolare strategia elettorale o chissà cosa – spiega il presidente Faraoni – abbiamo seguito lo statuto, era previsto prima il programma e poi la presentazione del candidato. Dalla prossima settimana ricominciamo con le riunioni e il prossimo mese uscirà il candidato”.