
La data c’è: il 10 giugno. Ma ancora la campagna elettorale vera e propria tarda a cominciare in quel di Santa Maria a Monte, paese impegnato in questi giorni nella sua festa più importante, il Festival d’Europa.
Eppure qualcosa già si muove nelle sedi e segreterie dei vari partiti, in vista di un appuntamento, quello con le elezioni amministrative, che arriva a poco più di tre mesi da quelle politiche, che nel comune hanno visto una grande affermazione del centrodestra (3.431 voti, per il 43,91%) e anche della sola Lega (1.753 voti, pari al 23%). Proprio la Lega rappresenterebbe, almeno all’interno della coalizione del centrodestra, l’unica novità che dovremmo aspettarci alla tornata delle amministrative. La compagine che si avvia a ripresentare l’attuale sindaca Ilaria Parrella verso la riconferma dovrà con ogni probabilità trovare posto, fra le sue file, anche a questa forza emergente in vista di un certo ricambio all’interno della rosa almeno dei consiglieri.
Appena si salta il fossato che divide maggioranza e opposizioni, ecco che però Santa Maria a Monte presenta tutta la sua tipicità: il primo a presentarsi già ai blocchi di partenza è Alberto Fausto Vanni (leggi) con una storia, quella fra i repubblicani e una lista che poco hanno a che fare con le politiche nazionali. Forte di un’esperienza come quella che ormai dieci anni fa lo vide totalizzare con Progetto per Santa Maria a Monte un buon 20% di consensi (all’epoca candidando Antonio Belcari), la lista, oggi nominata L’Idea per Santa Maria a Monte avrebbe dovuto, almeno all’inizio, presentarsi insieme al centrosinistra, salvo poi decidere di correre in solitaria malgrado alcuni mesi di lavoro e iniziative portate avanti fianco a fianco con il Partito Democratico (con cui ha condiviso, ad esempio, anche la battaglia per il SI al referendum costituzionale). Se le voci che circolano sono vere, i prossimi a presentare il proprio candidato saranno proprio i Democratici, che ancora in questi giorni faticano ad ottenere anche l’appoggio della ”ala sinistra” del loro schieramento, quello di Liberi e Uguali. Il maggior partito di opposizione, presente in consiglio comunale con tre seggi, potrebbe giocarsi le sue carte con un candidato fuori dai giochi politici svoltisi fin qui. Se sulle prime, alcune settimane fa, si parlava di una papabile candidatura di Fabrizio Braccini, noto odontoiatra di Montecalvoli e già consigliere comunale del Pd a Pontedera, oggi fra i nomi che circolano vi è anche quello del presidente dell’Auser di Montecalvoli Claudio Marmeggi.
La spina nel fianco dei democratici si chiama però Liberi e Uguali, formazione che attualmente in consiglio è rappresentata da Fabio Antichi e che non sembra affatto intenzionata ad allearsi a cuor leggero. Un po’ per i risultati delle politiche, che hanno visto un forte arretramento delle sinistre (Pd al 21,56% con 1.643 voti, Liberi e Uguali al 2,71% con 212 voti), un po’ per la sicura difficoltà dell’impresa di mettere i bastoni fra le ruote alla giunta Parrella, c’è una tendenziale polverizzazione dell’intero campo progressista, con una possibile proliferazione di liste più interessate, oggi, a contarsi in vista del futuro che a giocarsela in tutto e per tutto a questo giro. Magari ricostruendo una comunità dalle macerie. Sembra essere quest’ultimo il senso che attraversava il comunicato di alcuni giorni fa proprio di Liberi e Uguali (leggi), che piuttosto che buttarsi in una partita già scritta da altri preferirebbe addirittura saltare un giro.
A mali estremi, dice il detto, estremi rimedi. La caratteristica più precipua di questa tornata elettorale a Santa Maria a Monte potrebbe essere il ritorno ad un certo protagonismo delle due ali estreme dell’emiciclo politico. Forza Nuova, da una parte e Casa dei Comunisti dall’altra, starebbero infatti richiedendo insistentemente informazioni agli organi preposti in queste settimane per presentarsi. L’estrema destra, dopo il risultato delle politiche che ha Santa Maria a Monte ha totalizzato 51 voti per Forza Nuova (0,61%) e 73 per Casapound (0,93%), potrebbe puntare su per un’operazione di testimonianza su Simone Grossi, già candidato per la sua formazione proprio alle politiche. Ipotesi da non scartare, anche se la strada per la presentazione di una “lista nera” in un comune così piccolo non è certo impresa facile. Veleggiano forti della certezza di presentarsi, invece, i “compagni” della Casa dei Comunisti, formazione locale che strizza l’occhio al Partito Comunista guidato a livello nazionale da Marco Rizzo, che a Santa Maria a Monte il 4 marzo ha totalizzato 102 voti (1,3%), ma che in un’eventuale competizione locale potrebbe provare a recuperare anche i voti di Potere al Popolo (71 voti alle politiche nel comune, pari allo 0,9%) ed anche, in parte, delle formazioni più riformiste. Se quasi certamente la candidata dei comunisti sarà una donna, ancora non ne è stato reso pubblico il nome. Sta di fatto che la formazione, che vede fra le sue file anche il ponticellese Massimo Cavallini, nelle ultime tornate elettorali amministrative non è mani andata oltre il 4-5%. Tutto ciò rende assai difficoltosa, all’estrema destra quanto all’estrema sinistra, la partita per l’ingresso in consiglio comunale, consesso del quale alle ultime amministrative nessuno al di sotto dell’8% è riuscito a far parte.
Sembrano confermate, infine, le voci che in queste settimane hanno ribadito l’incapacità da parte del M5S a presentarsi alle prossime consultazioni santamariammontesi, malgrado un bacino elettorale che a Santa Maria a Monte si aggira intorno al 25,11% (1962 voti alle politiche). Caratteristica, questa, che fa della partita di Santa Maria a Monte l’elezione certo più originale di questa tornata di amministrative (che in provincia di Pisa vede andare alle urne anche il capoluogo e Montecatini Val di Cecina) ma anche, forse, quella dagli esiti più scontati.
Nilo Di Modica