CasaPound e la guerra dei manifesti: “I denigratori alimentano la violenza”

1 marzo 2018 | 11:53
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CasaPound e la guerra dei manifesti: “I denigratori alimentano la violenza”

“Siamo stati i primi a essere oggetto di rimozione totale e danneggiamento parziale dei nostri manifesti elettorali apposti regolarmente nelle plance assegnateci. I denigratori di CasaPound continuano nel tentativo di esorcizzare la sua originalità riconducendola al già noto e già visto. Non sono in realtà dei manifesti abusivi che lasciano allibite le persone o che attentano alla democrazia, quanto chi piuttosto continua come un disco rotto a ripetere il solito mantra sull’organizzazione di estrema destra da sciogliere e mettere fuori legge. Soffiando e pompando sul tema tanto caro a questa sinistra allo sbando, poi accadono vili fatti come quello di questa notte”. Marco Giannotti, candidato alla camera collegio uninominale Poggibonsi per CasaPound, risponde così a chi ha additato “l’attachinaggio selvaggio” dei manifesti elettorali della forza politica.

E lo fa riferendosi “all’aggressione antifascista a Livorno, dove un militante di CasaPound Italia che stava tentando di riattaccare un manifesto strappato in via Garibaldi è stato assalito da quattro persone che, cappucci alzati e bastoni alla mano, prima lo hanno pestato e poi hanno sfondato i finestrini della sua auto, all’interno della quale era presente la compagna incinta, per fortuna rimasta illesa anche se sotto choc. L’esponente di Cpi è stato trasportato al pronto soccorso in codice rosso e, per effetto dell’aggressione, rischia di perdere un occhio”. Come Giannotti non aveva per niente preso bene il fatto che i manifesti di CasaPound fossero stati strappati (CasaPound, manifesti staccati anche a Santa Croce. Giannotti: “Modi diversamente democratici”), così Pd e LeU non hanno preso per niente bene il fatto che altri manifesti elettorali siano stati appiccicati ovunque, in modo irregolare (Manifesti, Liberi e Uguali: “Casapound ha coperto i nostri spazi”).
“Probabilmente – per Giannotti – visti i sondaggi non decisamente brillanti anche il Pd e LeU hanno deciso di giocarsi la carta dell’antifascismo più intollerante. Una posizione non nuova tra i movimenti elettorali presenti a quest’ultime elezioni, è una linea che ad esempio Potere al Popolo ha seguito fin da subito. Come riscontrato a Tribuna elettorale, programma Rai, anche nei confronti programmati fra i vari candidati nei collegi toscani, alla sola conoscenza del fatto che CasaPound Italia partecipasse, suddetti partiti hanno deciso di far venire meno la presenza dei loro candidati. Questo deve far riflettere, soprattutto, quando in riferimento a dei manifesti abusivi ci accusano di un tentativo indecoroso di promuoverci scorrettamente. A mio avviso, il rifiuto ad un confronto pubblico in piena campagna elettorale e in vista dell’importante appuntamento del 4 marzo, oltre a dimostrare mancanza di rispetto nell’elettorato, denota la consapevolezza di avere di fronte una forza politica preparata e determinata pronta ad entrare in parlamento”.
Tornando a Livorno, poi, “Ci chiediamo cosa si debba aspettare ancora per intervenire. Gesti vigliacchi come questi, o come quelli di Torino, Piacenza, Palermo, non fanno altro che rendere plasticamente evidente qual è la verità storica del periodo in cui viviamo: un movimento come CasaPound che si organizza, si impegna, si presenta alle elezioni e cerca di cambiare il mondo facendo politica e una massa di vecchi partiti che, pur di mantenere il loro posto alla guida del Paese, cedono ai ricatti dei violenti. Bene ricordare, che CasaPound ha il programma più concreto e realizzabile di tutti i partiti in lizza per le elezioni. A dirlo è uno studio dell’istituto Cattaneo di Bologna che indica CasaPound come unica eccezione: gli altri fanno dichiarazioni di principio, voli pindarici, propaganda spiccia. Il fine dello studio era quello di analizzare i contenuti dei singoli programmi, per capire quali siano le tematiche o le priorità sulle quali i partiti hanno deciso di concentrarsi. Punti principali sono: intervento dello Stato nei settori in crisi, stop all’immigrazione clandestina e reddito nazionale di natalita per far tornare gli italiano a fare figli. L’entusiasmo dei tanti italiani che hanno firmato le nostre liste contribuendo a farci presentare in tutti i collegi ci dà la certezza che l’obiettivo del 3% è raggiungibile e per la prima volta una squadra di combattenti di CasaPound può entrare in Parlamento. Vogliamo un Paese dove le ragioni degli italiani siano sempre prevalenti. Un Paese che premi la natalità e dove casa e lavoro non siano un privilegio ma un diritto. Per fare questo bastano poche, chiare mosse: uscire dall’UE, battere moneta propria, introdurre misure come il reddito nazionale di natalità o il mutuo sociale 2.0, far sì che lo Stato riprenda le redini dell’economia. Adesso, bando alle ciance. Mancano due giorni: il contributo di ognuno di voi alla realizzazione di un qualcosa di storico per la nostra Nazione è fondamentale”.