Scalia (M5S) replica a Nardella: “La mafia c’è da tempo”

21 febbraio 2018 | 11:44
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Scalia (M5S) replica a Nardella: “La mafia c’è da tempo”

“La mafia c’è da tempo. L’ignoranza è inaccettabile, in cinque anni ci sono state decine di milioni sequestrati, arresti e interdittive” così Renato Scalia, ex ispettore Dia e candidato del Movimento cinque stelle nel collegio empolese, a margine di un evento elettorale a Fucecchio. La replica è rivolta al sindaco di Firenza Dario Nardella, che ha proposto un convegno regionale per parlare di mafia in Toscana e per dire alle cosche che in Toscana non entreranno mai.

“Dopo l’operazione antimafia Martingala – dice Scalia – assistiamo ogni giorno a politici che si svegliano e dichiarano la necessità di parlare del fenomeno mafioso in Toscana. L’ultimo il sindaco di Firenze Dario Nardella che ieri ha richiamato la necessità di un convegno regionale dove chiarire alle cosche ‘qui non entrerete mai’. Segnalo a Nardella che sarebbe bastato leggersi qualche rapporto antimafia per sapere che le cosche in Toscana ci sono da tempo. Solo dal 2013 ad oggi – spiega Scalia -, restando nel perimetro toscano, ci sono state decine di arresti, decine di milioni sequestrati, per non parlare delle interdittive antimafia. Nardella conferma con le sue dichiarazioni un’ignoranza inaccettabile su questa minaccia concreta alla sicurezza dei cittadini. La presenza in Toscana del procuratore nazionale antimafia, Cafiero De Raho, – insiste Scalia – è un segnale chiaro anche alla politica. Finora si è sottovalutato il fenomeno nonostante richiami continui e campanelli d’allarme provenienti da addetti ai lavori e rapporti pubblici. Quando il Movimento 5 Stelle – sottolinea Scalia, avversario di Luca Lotti – ha organizzato nel settembre scorso un convegno pubblico in consiglio regionale dal titolo “Mafia in Toscana: faccende di casa nostra”, non era veggente. Aveva semplicemente studiato e ascoltato chi si occupa di antimafia da trent’anni”. Scalia attacca il Partito democratico, accusandolo di essere ancora a pensare ai convegni e “alle indagini da 300mila euro commissionate per ricostruire fatti noti già scritti gratis da chi fa l’antimafia in prima linea. Noi – conclude Scalia – abbiamo le ricette per un piano di estinzione del fenomeno in Toscana: una conferenza permanente antimafia in consiglio regionale, proposta dei Cinque stelle, che mi risulta bocciata da Pd e LeU, e il rinforzo degli uffici investigativi, depauperati in questi anni, intanto con i 10mila nuovi agenti indicati nel nostro programma nazionale poi togliendo le limitazioni ad esempio alle intercettazioni”.