


“Perché la nostra campagna elettorale comincia simbolicamente da questo luogo della Valdera? Perché la discarica di Peccioli dimostra che il profitto di pochi a scapito della maggioranza danneggia sempre la giustizia, la democrazia, l’ambiente, la salute, la vita e il futuro di intere generazioni”. Comincia così la campagna elettorale di Potere al Popolo, formazione che in tutta italia sta prendendo piede nella sinistra radicale attraverso centinaia di assemblee e l’adesione di alcuni partiti (Prc, Pci, Sinistra Anticapitalista) di piattaforme sociali come Eurostop, collettivi e associazioni, dopo la “chiamata” del centro sociale napoletano Je so’ pazzo. I candidati dell’area della Valdera al Senato e alla Camera saranno Maurizio Rovini, Francesca Vincitori e Stefano Liberati. Tre nomi che sono stati presentati questa mattina di fronte alla discarica di Legoli, Peccioli, a sottolineare un programma che in più punti strizza l’occhio al mondo del lavoro, del precariato, ma anche all’ambiente.
“Una discarica nata dall’arretratezza del nostro modello industriale, politico ed economico, adesso autorizzata ad un ampliamento che riteniamo irresponsabile – ha detto uno dei candidati, Maurizio Rovini. – Quando le direttive europee ci impongono la chiusura definitiva di quel modello di gestione dei rifiuti. Avviene invece che il reinvestimento di una parte degli utili provenienti dalla discarica in cultura, arte, scienza, o per grandi opere, sia fatto solo per creare consenso allo scopo di occupare l’immaginario collettivo, invece di avere un’effettiva utilità. Una democrazia locale impoverita da forme di sultanato che impediscono un dibattito serio sul futuro della Valdera. Per noi questo cliché va radicalmente modificato. Esso si fonda sulla falsa idea che del profitto di pochi ne beneficiano tutti, pia illusione neoliberista, dalle conseguenze nefaste per il bilancio pubblico. Con il regalo fatto in questi anni alle aziende, dal Job act, agli incentivi, ai premi per la flessibilità, hanno distrutto il lavoro. Con l’azzeramento dell’intervento pubblico nell’economia, nel campo della giustizia, della difesa, della previdenza sociale, della scuola, della salute e della salvaguardia dell’ambiente, ci hanno ridotto alla fame e all’emigrazione o, bene che vada ,a vivere più deboli e soli, in un ambiente insalubre. Potere al Popolo parte da qui per battere questo modello, vuole dare una svolta alla politica mettendo al centro la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, perché come dice la nostra Costituzione “la sovranità appartiene al popolo che la esercita”; questo verbo, “esercitare”, indica un’azione attiva del popolo e non una delega in bianco. Questo è lo spirito della nostra Repubblica nata dalla Resistenza”.
I candidati della Valdera
Maurizio Rovini. Si è sempre battuto fin da ragazzo per aumentare la consapevolezza del popolo e della sua forza, della sua capacità di autogoverno, della produzione e dell’equa ridistribuzione, convinto che il modello capitalistico basato sul profitto sia una grave deviazione dall’equilibrio tra l’uomo e la natura. Il dominio dell’uomo sull’uomo si rispecchia nel dominio dell’uomo sulla natura e va combattuto senza violenza con la forza della ragione e della giustizia sociale. Nel mondo del lavoro. Macchinista delle ferrovie ex statali oggi Mercitaliarail. Dal primo giorno di lavoro impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori. Eletto rappresentante dei macchinisti nell’Rsu all’epoca delle lotte del Comu è diventato poi segretario provinciale della Cub trasporti a Livorno per un breve periodo, quindi protagonista col sindacato Ora ferrovie della battaglia contro l’introduzione del macchinista solo. Ha aderito, dopo l’ennesimo contratto penalizzante al Coordinamento Autonomo Trasporti e collabora con attivisti CUB trasporti per una piattaforma rivendicativa dal basso. Da sempre contrario al cosiddetto “distacco sindacale” si è sempre battuto per un sindacato di lavoratori e non di sindacalisti. Ambiente. Sostenitore di aziende biologiche e del piccolo artigianato locale promuove le iniziative del “Punto di Svolta”, alla fine degli anni 90, nei comuni di Ponsacco, Lari e Chianni, creando una rete di aziende, finanziandole con cene e raccolta di fondi in collaborazione con la nascente finanza etica. Nel 2000, insieme ad altri genitori, impone, con una lotta molto partecipata, era il periodo della mucca pazza, al Comune di Lari di abbandonare la forma dell’appalto per la mensa scolastica e creazione del centro cottura bio (il primo in provincia di Pisa) per fornire pasti alle scuole elementari e materne del Comune. Partecipa all’affossamento di almeno 2 progetti di inceneritori per rifiuti nella piana di Pontedera, in collaborazione con Legambiente Valdera, promuovendo incontri con la popolazione e l’uso di video forniti dal Forum Rifiuti di Padova. La formula vincente di mobilitazione della popolazione attraverso l’uso di supporti audiovisivi, riguarda anche l’ultima battaglia condotta nel 2016-2017 contro la realizzazione di un impianto geotermico in Valdera attraverso la creazione di un Comitato No Geotermia in Valdera. Aderisce alla rete NOGESI contro la geotermia elettrica speculativa e inquinante e sta organizzando un convegno in Valdera contro la geotermia a bassa entalpia. Insieme a Legambiente Valdera e Costa etrusca, ha presentato delle osservazioni contro la realizzazione di un impianto geotermico di 4000 metri di profondità, nel comune di Montecatini V.C. che inquinerebbe fortemente di arsenico la falda acquifera dell’acquedotto della Steccaia (Cecina). Sollevare la questione ambientale al popolo, porre di fronte a lui le alternative e i problemi, facilita sempre l’approfondimento di tematiche, come la geotermia, che ai più sembrano facilmente catalogabili come energie rinnovabili e pulite, ma a volte non lo sono. Proseguire la battaglia sulle energie del futuro, l’uscita dal fossile e dalla geotermia come precondizione di un maggior controllo del popolo delle sue fonti energetiche, si accorda con la battaglia per limitare le emissioni gas serra in maniera più efficace. Tra l’altro sperimenta personalmente forme di agricoltura di transizione attraverso la produzione di frutta e verdura secondo i principi della permacoltura e degli orti sinergici. Ha progettato e realizzato recentemente due impianti di Forest Garden (frutteto consociato con piante forestali) in due aziende di Chianni e Terricciola.
Stefano Liberati 46 anni, diplomato, lavoratore in un discount, iscritto ai Cobas. Ha sempre seguito la situazione sociale e politica nazionale e del territorio ma avuto solo due anni la tessera di un partito, Rifondazione Comunista a meta anni ’90. Inoltre ha partecipato a titolo personale a rivendicazioni, manifestazioni e scioperi sul territorio pisano. Dal 2011 entra a far parte come volontario di quella che nel 2013 sarebbe diventata l’Associazione Politico Culturale “La Rossa” di Lari dove tutt’ora fa parte del Consiglio direttivo e dei gruppi di lavoro. L’associazione ha sostenuto e continua a sostenere rivendicazioni e lotte ambientali, sociali e lavorative (ultime delle quali Iscot e TMM di Pontedera), battaglie di democrazia come l’ultimo referendum costituzionale, quello sull’acqua pubblica e sulla sanità toscana. Insieme all’Associazione quindi collabora con tanti comitati, movimenti e associazioni perché questa è nata con lo spirito di dare voce, collegare tutte queste realtà di base resistenti e solidali, e sostenere e condividere insieme le battaglie per la costruzione di una societa anti-capitalista e anti-fascista, dove il mutualismo, la pace e la giustizia sociale finalmente siano al centro e non regnino interessi economici e discriminazioni. Tante infatti queste realtà associative e di movimento con cui ci sono stati rapporti e pezzi di strada condivisi e ancora da condividere, iniziative e collaborazioni: Archivi della Resistenza di Fosdinovo, Notti Rosse di Casalgrande, Forum Acqua Valdera, Comitato per il referendum costituzionale, Comitato Stop TTIP Valdera, Comitato No Geotermia Valdera, nodo di Emergency di Pisa, Legambiente Valdera, Settembre Rosso di Empoli, Clash City Workers di Firenze, ACAD, Mala Servanen Jin – Casa delle donne che combattono, rete e unione studenti, B.S.A. di Ponsacco, RES Valdera, Movimento No Tav, Coordinamento Lavoratori Livornesi, Comitato No Guerra No NATO, Comitato provinciale per il diritto alla salute e tante altre. Ho partecipato al Festival dell’ex opg di Napoli a settembre dove è nato il progetto di Potere al Popolo nella sua prima forma di rete di informazione e collegamento tra le varie realtà solidali e resistenti sui vari territori, aderendo con entusiasmo e convinzione riportando il tutto al consiglio e ai soci dell’Associazione La Rossa che poi hanno deciso di approvare sia il percorso concreto che la scelta elettorale, in quanto era in sostanza quello che da sempre aveva ispirato le azioni dell’Associazione nel suo piccolo.
Francesca Vincitori, 46 anni di cui 30 sicuramente laici, antifascisti, vegetariani. Laureata in scienze politiche, ma quasi da subito ha capito che la laurea sarebbe servita più come esperienza di vita e come conoscenza personale che come “trampolino” dal punto di vista lavorativo. Gli uffici così come gli spazi chiusi non sono l’habitat a lei idoneo ed è per questo che, passando da lavori di archivistica, cameriera, addestratrice di cani per persone disabili, dal 2004 lavora in campagna: metà della settimana come operaia agricola per una grossa azienda e l’altra metà insieme al proprio compagno nella piccola azienda agricola di quest’ultimo. Mai stata tesserata di nessun partito, ma ogni volta che ha potuto ha partecipato ad eventi ed associazioni presenti sul territorio che credessero come lei nella possibilità di un altro mondo gestito da regole diverse da quelle che tutti i giorni ci tocca subire: fa parte del gruppo d’acquisto solidale di Lari, della Rete di Economia Solidale della valdera, dell’associazione La rossa di Lari. Ha partecipato alla creazione e crescita del comitato STOP- TTIP valdera occupandosi nello specifico del tema agro- alimentare ed attualmente fa parte del comitato no geotermia valdera per bloccare un progetto esclusivamente speculativo che rischia di distruggere un territorio contro la volontà dei cittadini e dei sindaci stessi.
I candidati di Pisa e dell’area pisana
Oltre ai candidati della Valdera, fra le prime realtà ad aderire al percorso che ha visto nascere Potere al Popolo attraverso assemblee che si sono tenute nelle settimane scorse, la lista ha presentato in questi giorni i suoi candidati anche a Pisa, città che con Pontedera e la Zona del Cuoio condivide tre collegi elettorali. Altri candidati della lista sull’area pisana saranno: Sandro Giacomelli, lavoratore del settore logistico della Piaggio e sindacalista Cobas protagonista della vertenza sui licenziamenti della DNA nel 2016; la giornalista Beatrice Bardelli; la pensionata della scuola Fabrizia Casalini ed il militante della piattaforma Eurostop Valter Lorenzi. (ndm)