Partito comunista si ritrova con Marco Rizzo: ‘Il nemico è il capitale’

14 ottobre 2017 | 17:07
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Partito comunista si ritrova con Marco Rizzo: ‘Il nemico è il capitale’
Partito comunista si ritrova con Marco Rizzo: ‘Il nemico è il capitale’
Partito comunista si ritrova con Marco Rizzo: ‘Il nemico è il capitale’

“C’è una grande novità oggi nel lavoro che cambia, a gestire la ricchezza mondiale da 64 i grandi capitalisti sono diventati 8. E la ricchezza nelle loro mani è aumentata e i lavoratori sono la merce che li fa ingrassare” è la denuncia del segreterio nazionale del partito comunista, che si è trovato oggi (sabato 14 ottobre) alla Casa del popolo di Ponte a Egola insieme ai simpatizzanti. Ad organizzare l’iniziativa dal titolo ‘La guerra tra poveri la vincono i padroni – il nemico non è l’immigrato ma il capitale’ è stato il partito comunista zona del cuoio e hanno partecipato al dibattito, insieme a Marco Rizzo, il segretario locale Francesco Sale, Federico Giusti (sindacato generale di base di Pisa) e Moira Nieri (comitato precari della sanità).

“Nascere, consumare e crepare – ha spiegato Rizzo – è il mantra che tutti i giorni viene propinato a tutti noi, quasi come se fosse il ciclo della vita. Produrre non è più menzionato perché oggi il lavoro dell’uomo è sostituito dalle macchine, dai robot e dalle automatizzazioni in generale. Tuttavia è sempre doveroso ricordare come il lavoro umano sia importantissimo e insopprimibile: pensiamo solo alla storia del movimento dei lavoratori, una storia che ha ottenuto dei riconoscimenti importanti a partire innanzitutto dai diritti. Oggi non so potrebbe parlare di diritti se non ci fosse stato l’uomo e il suo lavoro”. Marco Rizzo ha incentrato una profonda riflessione sul tema delle macchine e del cambiamento del processo produttivo, che ha causato rilevanti cambiamenti anche antropologici. E ha citato più volte Karl Marx, il padre della critica del capitale. “Il nemico è ancora oggi il capitale” ha chiosato Rizzo. Federico Giusti ha incentrato un attacco convinto al Rosatellum, sottolineando tuttavia le motivazioni che portano il partito comunista a diversificarsi dalle altre sigle di sinistra. “Una sinistra che ha perso terreno quando si è iniziato a distinguere il sindacato dalla politica” spiega Giusti. E sulla crisi del lavoro in Toscana e a Pontedera, in particolare, ha criticato il presidente della Regione Enrico Rossi. “Sono chiusi molti presidi ospedalieri, è alta la precarietò nel mondo della sanità in Toscana” ha attaccato Giusti. “Da anni stiamo subendo – ha continuato Giusti – la progressiva distruzione della sanità e lacerazione del mercato del lavoro e la responsabilità è da attribuire alle varie maggioranze di centrosinistra che si trovano al governo e ai sindacati organizzati come la Cgil. C’è bisogno – è questa la ricetta di Giusti – di un sindacato conflittuale, che sappia rappresentare davvero il precariato e si addentri nelle contraddizioni che esplodono sulla pelle dei lavoratori”. Moira Nieri ha lanciato l’allarme dei precari che lavorano nel settore della sanità: “c’è molta paura di perdere il posto di lavoro, i meccanismi ricattatori ci sono ancora oggi e, anzi, sono aumentati. È una vergogna”.

Mirco Baldacci