Gadget fascisti, ‘La casa dei comunisti’ contro la giunta di S.Maria a Monte. “Fatto grave”
Anche l’associazione “La casa dei comunisti” interviene sulla mozione contro i gadget fascisti respinta nel consiglio comunale di Santa Maria a Monte. Un “fatto grave” lo definisce il portavoce Massimo Cavallini.
“Durante l’ultimo consiglio comunale – si legge in una nota -, la maggioranza ha respinto una mozione dell’opposizione dove chiedevano di proibire la vendita di gadget sul fascismo. È chiaro che quello che è accaduto è di una gravità assoluta. È pur vero che le leggi riguardanti il codice penale e in particolar modo le modifiche per incrementare il reato di apologia fascista (già in parte inserite) vengono fatte in Parlamento, ma un’amministrazione Comunale che rappresenta una comunità di cittadini può sollecitare il Parlamento stesso, specie se questa richiesta proviene dall’Anpi nazionale per contrastare il tentativo in atto di rivalutare in qualche modo il triste periodo fascista”.
“Riteniamo grave, infatti, sottovalutare il problema della vendita dei simboli dell’epoca fascista. Perché questa maggioranza non ha fatto riferimenti alle richieste dell’Anpi nel proprio documento? Forse il sindaco si dimentica della propria origine di appartenenza al partito socialista e ai propri martiri? Il primo sindaco socialista Botti, ad esempio, costretto a sciogliere il consiglio comunale, per non parlare della storia del presidente partigiano Pertini. E a questa amministrazione cosa dire? Semplicemente che i partigiani comunisti e altri hanno lottato e fatto nascere questa repubblica nata proprio dalla resistenza”.
“Chiunque – conslude Cavallini – covasse il sogno di vedere equiparati fascisti e comunisti, deve ricordarsi che la storia dice un’altra cosa. I nazi-fascisti sono stati sconfitti con il sacrificio e la morte di 28 milioni di sovietici e 500mila italiani”.