
Le voci si erano diffuse già in questi giorni, con una certa insistenza. Specie dopo che anche a San Miniato i risultati del voto degli iscritti al Partito, che alla Serra avevano espresso la preferenza per Orlando, erano stati ribaltati da quelli delle primarie di fine aprile, dove a prevalere invece è stato Renzi. Manola Guazzini, protagonista indiscussa della politica sanminiatese di questi ultimi anni, ha deciso di rassegnare le sue dimissioni.
Ieri sera si è tenuta l’assemblea degli iscritti del Circolo PD La Serra, nel corso della quale l’ormai ex segretaria ha annunciato e motivato la sua intenzione di dimettersi dalla carica. Questo il testo della lettera con la quale ha preso congedo dall’incarico:
Care compagne e cari compagni,
con questa lettera intendo dimettermi dalla Segreteria del circolo del PD di La Serra. Dopo cinque anni, il mio potrebbe anche apparire un gesto teso a favorire un normale avvicendamento. Ma non voglio nascondere, per la sincerità che mi ha sempre legato a tutti voi, sia nel consenso che nel dissenso, che ci sono anche delle motivazioni politiche. Il Partito Democratico è diventato la mia casa dopo un lungo percorso nella sinistra radicale, nel corso del quale ho imparato, tra le altre cose, che le scissioni raramente risolvono i problemi e più spesso ne aggiungono, specie quando non nascono da un ripensamento abbastanza profondo dell’analisi della società e dei temi su cui ci si divide. Ma nonostante questo non ho mai condiviso la pervicacia con cui Renzi ha rifiutato, prima, durante e dopo la campagna congressuale che si è appena conclusa, di provare a definire una piattaforma programmatica e delle regole di funzionamento condivise, tali da consentire una piena assunzione di responsabilità anche da parte di chi si trova in una posizione di minoranza. E’ questo atteggiamento che ha determinato l’abbandono del partito da parte di compagni che sentivo molto vicini alle mie posizioni. Pur non avendo condiviso e non condividendo la loro scelta, ritengo non solo che il fatto che essi si siano allontanati rappresenti, anche localmente, un impoverimento del nostro partito che va ben al di là degli aspetti puramente quantitativi, ma anche che questa situazione restringa ulteriormente, per me, la possibilità di lavorare come dirigente del partito in coerenza con le mie idee. E purtroppo il rifiuto di un metodo di vera condivisione delle scelte non investe soltanto la sfera nazionale. Io credo che questo metodo sia stato anche all’origine della mia estromissione dalla Giunta, determinata da una scelta autonoma del Sindaco che non mi sembra sia stata mai adeguatamente motivata, che ha determinato difficoltà e dissensi nel partito e che, d’altra parte, non mi ha certo impedito di continuare, come intendo fare anche per il futuro, in un impegno sulle questioni locali che sento di dovere prima di tutto agli oltre cinquecento cittadini che mi avevano dato la preferenza nelle elezioni del 2014. Che il PD abbia bisogno di essere cambiato radicalmente è per me più che certo: al posto del sentimento di appartenenza a una comunità tendono a sostituirsi cordate non sempre e non solo politiche. Che i cambiamenti necessari si possano fare nel secondo mandato di Renzi come segretario mi crea forti dubbi, confermati anche dalla prima riunione dell’Assemblea Nazionale. Voglio nonostante tutto continuare a scommettere su questo partito, ma intendo portare avanti battaglie politiche e impegni sulle questioni locali non utilizzando esclusivamente i canali interni, anche perché credo che questo sia necessario in una situazione che vede ovunque, in Italia e altrove, un profondo rimescolamento dei soggetti politici, e in cui nessuno è in grado di prevedere oggi quale sarà la chiave per dare vita a un centrosinistra nuovo e adeguato ai problemi del nostro tempo. Essendo queste le mie posizioni e le mie intenzioni mi sembra giusto lasciare una carica come quella di segreteria dl circolo. Penso sia giusto e opportuno che chi, più di me, crede nelle scelte congressuali che si sono affermate e nella politica di governo locale che stiamo portando avanti a San Miniato si assuma l’onore e l’onere di dirigere il circolo, e accetti la sfida del lavoro faticoso, sul piano politico e sul piano organizzativo, a cui io mi sono sottoposta in questi anni. Un lavoro che per altro mi ha molto arricchito e gratificato, e di cui voglio ringraziare tutti i compagni e le compagne che col loro consenso l’hanno reso possibile e tutti coloro che mi hanno dato una mano”.
Nilo Di Modica