Area Peep Ponte a Egola, M5S contro i ‘ritardi’ del Comune

Il movimento Cinque Stelle di San Miniato punta il dito sulla condotta dell’amministrazione comunale, sui “ritardi” che avrebbero aggravato la situazione di via Contrada Nuova a Ponte a Egola. La vicenda, ormai nota, è relativa all’area Peep realizzata dalla cooperativa Primavera 90 (leggi qui Casa, il dramma di 20 famiglie dopo il fallimento di Primavera 90).
“Sul territorio nazionale stanno emergendo sempre più criticità legate alle cooperative edilizie su costruzioni convenzionate – dicono dal movimento -. Da tempo stiamo cercando di far luce sul piano Peep di Ponte a Egola in via Contrada nuova. Nel 2002 venne stipulato una convenzione con la Cooperativa Primavera 90, che prevedeva la costruzione di sette lotti. In tale convenzione non era stato però determinato il prezzo massimo di cessione delle unità immobiliari. A fine del 2006 sono stati ultimati ed assegnati ai soci prenotatari sei lotti, mentre il settimo era ancora in fase di ultimazione. È sorprendente come tutte queste operazioni siano state fatte senza avere la più minima idea del prezzo di cessione e addirittura 18 famiglie sono riuscite a rogitare. Nonostante i molteplici solleciti della Cooperativa e di alcuni soci il Comune ha impiegato sei anni per dettare il prezzo di cessione con la delibera 32 del 17 aprile 2008”.
“Ma non è finita qui – aggiungono dal M5S -: il prezzo, infatti, dettato con un’integrazione dalla convenzione del 2002, in soli due mesi riesce a lievitare da 1.289 al metro quadro a 1.510, poi nel 2012 viene rettificato e portato a 1.431 euro al metro quadro. Com’è possibile che in dieci anni il Comune non sia riuscito a stabilire il valore reale di un fabbricato di edilizia agevolata? L’aumento di prezzo, secondo i nostri amministratori è riconducibile ad interventi di miglioramento, mentre gli assegnatari avevano già denunciato vizi e difformità riconosciute nell’accertamento tecnico preventivo dal Tribunale di Pisa nel settembre 2008. Anche la Guardia di Finanza di Empoli, da prove testimoniali, ha dichiarato in un verbale che tali migliorie sono inesistenti e che il prezzo dettato nell’integrazione del 2008 era calcolato su costi certi, e non presunti, e quindi non soggetto a rivalutazione, secondo l’articolo 7 della delibera di giunta del 16 giugno 1980”.