Pd Pisa converge su Sonetti “per responsabilità, dopo l’out out di Gelli”

“Per scongiurare una soluzione che potesse privare nei prossimi mesi di qualsiasi spazio di ulteriore confronto e discussione, per evitare di fare della prossima assemblea solo la sede di una inutile conta, abbiamo convenuto di non disattendere la prova di responsabilità che dalla componente renziana ci è stata proposta, sottoscrivendo la candidatura di Massimiliano Sonetti e impegnandoci a garantire il nostro contributo alla formazione del nuovo esecutivo”. Lo scrivono Sandra Capuzzi, Corrado Guidi, Andrea Marchetti, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni scaduto il termine per presentare le candidature a segretario provinciale.
“La Direzione del Pd di Pisa – spiegano – il giorno 23 febbraio ha approvato un documento con il quale è stato assunto l’impegno di avviare un percorso che consentisse di giungere all’assemblea provinciale convocata per l’elezione del nuovo segretario con una candidatura il più possibile condivisa, incaricando la presidente Guerrazzi di costituire un tavolo autorevole e rappresentativo delle varie sensibilità del partito per la definizione di una soluzione. L’attuale composizione dell’Assemblea provinciale impedisce qualsiasi decisione a maggioranza non essendo nessuna delle parti da sola in grado di esprimere in modo autonomo una propria candidatura. La volontà di tutti è quella di evitare una contrapposizione in assemblea tra candidature contrapposte che sancirebbe solo l’ennesima inutile spaccatura del Pd pisano.
Dopo la prima convocazione andata a vuoto per la mancata partecipazione della componente renziana, si sono susseguite altre riunioni nelle quali si sono confrontate le posizioni dei partecipanti. L’area che a livello nazionale esprime la minoranza del partito e che oggi si trova unita sotto la mozione Orlando, dopo aver delineato un profilo che potesse interpretare al meglio il ruolo di guida del partito, ha formulato una proposta consistente in una terna di nomi. La proposta nasceva dalla comune convinzione che dopo l’esperienza della segreteria Lari fosse prerogativa delle altre aree avanzare una soluzione all’assemblea. La terna di nomi esprimeva la figura di amministratori che per capacità e comune apprezzamento potessero farsi carico con adeguata autorevolezza della gestione dei prossimi mesi di vita del partito. La proposta è stata da subito nettamente rigettata dalla componente renziana, la quale, nella persona di Gelli, ha rivendicato ad essa l’onere di farsi carico delle conseguenze delle dimissioni di Alessio Lari, ponendo tutti di fronte ad una secca alternativa: convergere sull’unica candidatura proposta dalla maggioranza renziana, nella figura di Massimiliano Sonetti, oppure, vista la loro indisponibilità a valutare una delle altre candidature proposte, aprire la strada al commissariamento del partito provinciale.
La candidatura di Massimiliano Sonetti è stata accompagnata dalla richiesta di un impegno diretto di tutte le componenti alla formazione dell’esecutivo e alla assunzione di responsabilità strategiche quali la tesoreria, l’organizzazione, gli enti locali e la vice segreteria unica provinciale.
Il commissariamento del partito, a nostro avviso, rappresenterebbe una sconfitta e dimostrerebbe drammaticamente l’incapacità del gruppo dirigente renziano di garantire una guida autorevole al Pd di Pisa. Nei prossimi mesi il Pd si appresta ad affrontare passaggi cruciali e di straordinaria importanza: il primo rappresentato dal congresso nazionale per l’elezione del nuovo segretario. Successivamente le elezioni amministrative, infine il futuro congresso provinciale. Si tratta di scelte fondamentali per la vita di un partito, momenti che per la loro rilevanza, per la garanzia di tutte le componenti e di tutti gli iscritti, non possono certo essere gestiti da un commissario nominato dal partito regionale”.
Secondo il gruppo, quindi, “Sarà responsabilità del futuro segretario garantire questo quadro e dare al Pd di Pisa una guida davvero unitaria, capace di far concentrare il partito sui prossimi appuntamenti che lo attendono. Diversamente i nodi non risolti in questa fase rischieranno purtroppo di ripresentarsi al prossimo congresso provinciale. Noi, con senso di responsabilità, per il bene del Pd pisano, cercheremo di evitarlo”.