Pannelli solari ad aria nelle scuole di S.Miniato, la proposta di Territorio in Comune

La soluzione suggerita sono i cosiddetti pannelli solari ad aria. Una nuova tecnologia che l’associazione Territorio in Comune propone di mettere in campo an che nel territorio di San Miniato, sia per i privati cittadini, sia soprattutto per la pubblica amministrazione, che potrebbe adottare i nuovi pannelli solari ad aria per gli edifici scolastici.
“In quanto associazione civica e di tutela del territorio – si legge in una nota – riteniamo essere necessario oltre alle denunce di una mala amministrazione, anche un lavoro di consiglio e promozione. Il nostro obiettivo non si esaurisce nel mostrare cosa va male ma anche e soprattutto nel dire come potrebbe andare meglio. A tal proposito siamo assolutamente convinti che San Miniato, territorio dalle mille risorse e capacità, non debba restare alieno dalle molteplici innovazioni che dilagano negli altri paesi. In particolare ci riferiamo allo sviluppo, qui in verità già iniziato con notevole anticipo almeno nel fotovoltaico, delle fonti di energia alternative a quelle fossili. Fra le molte idee realizzate che vengono applicate nei comuni d’Italia e d’Europa, per la necessaria ed ineluttabile emancipazione dal petrolio, dal gas e dal carbone, vi è quella dei pannelli solari ad aria”.
“Si tratta – spiega Territorio in Comune – di semplici pannelli solari termici, applicati alle facciate degli edifici, che preriscaldano l’aria esterna e, tramite una ventola, la veicolano all’interno degli ambienti. Nessun sistema idraulico, quindi, nessuna elettronica complicata e delicata, e generalmente soltanto una canalizzazione in entrata, perché l’aria calda e pulita immessa all’interno si diffonde ed esce dalle porte e dalle fessure degli edifici, trascinando con sé gli inquinanti rilasciati da pareti, mobili e dalle stesse attività umane. Poiché è sufficiente un metro quadro di questi pannelli per contribuire al riscaldamento e alla sanificazione ambienti di 25 metri quadri, per una scuola di 10 aule basteranno tra 10 e 15 metri quadri di facciata esposta al sole. Facendo risparmiare almeno il 50% delle spese di riscaldamento, con punte più alte in autunno e in primavera, e costando meno di 800 euro per aula scolastica, un impianto si ripaga in meno di tre anni, senza considerare la detrazione del 50% in quanto spesa per ristrutturazione edilizia. Più importante ancora, gli edifici provvisti di impianti solari ad aria si sanificano, eliminando umidità e muffe, l’aria viziata e inquinata torna pulita e la temperatura rimane costante e sempre gradevole, garantendo agli studenti un ambiente salubre, per altro monitorabile in continuo grazie a semplici sistemi di controllo in remoto”.
“La loro applicazione – conclude la nota – sarebbe quindi un toccasana per i nostri studenti delle scuole elementari, medie ed anche materne, ma sarebbe possibile pensare anche un loro impianto sugli edifici delle scuole superiori samminiatesi. In questo caso l’invito più che rivolto al comune è indirizzato all’ente provinciale che si occupa appunto dell’istruzione superiore. Per concludere abbiamo deciso di rendere pubblica questa nuova ma già sperimentata tecnologia per due soggetti distinti. Il primo sono i concittadini, i quali potrebbero godere di aria purificata e di più soldi in tasca, dato il risparmio e gli incentivi, nonché di una temperatura uniforme in tutta casa. Il secondo soggetto è invece la stessa amministrazione comunale, che non solo si mostrerebbe in grado di prendere decisioni innovative e veramente al passo coi tempi impiantando questo sistema di riscaldamento sulle scuole, come consigliato dagli esperti del settore, ma anche su ogni edificio comunale, in alcuni casi anche su quelli storici. Garantirebbe un risparmio per il riscaldamento e un’aria più sana. Inoltre ricordiamo che vi è un apposito decreto del presidente della Repubblica, il 412/93, per cui la temperatura nelle aule scolastiche deve essere di almeno 20±2 gradi, oltre che la direttiva 2010/31/EU del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, che impone stringenti misure di efficienza energetica per tutti i nuovi edifici e per le grandi ristrutturazioni entro il 2020, e per tutti i nuovi edifici pubblici entro il 2018”.