Nuovo liceo, Giglioli: ‘Pronti a modificare programma per un obiettivo più alto’

“Il percorso per individuare la sede del nuovo liceo non si è ancora concluso”. A ribadirlo è il segretario del Pd di San Miniato Simone Giglioli, intervenendo nell’acceso dibattito degli ultimi giorni sulla futura sede del Marconi. Un dibattito che viaggia su due binari: da un lato il confronto fra i sindaci per una soluzione che sembra oscillare tra Fontevivo e Ponte a Egola, dall’altro la posizione di chi (anche all’interno Pd del capoluogo) ribadisce la necessità di riunire il liceo al Cattaneo, come previsto anche dagli impegni elettorali del 2014. Nel suo intervento, invece, Giglioli fissa gli obiettivi imprescindibili della scelta: quelli di dare una sede stabile e funzionale alla scuola in tempi ragionevoli. “Se tutto questo significa dover rimodulare il programma di mandato – dice – siamo pronti a farlo”.
“Il percorso intrapreso – spiega Giglioli – prevede un tavolo tecnico tra provincia e comune sulla base dello studio, svolto per incarico dal comune di San Miniato e del regolamento urbanistico. Il tavolo tecnico c’è stato e ha dato delle risultanze. Le opzioni dovranno essere vagliate politicamente (dal Comune, dalla Provincia e dai comuni del comprensorio). A quel punto ne verrà scelta una. E quello sarà l’obiettivo da perseguire, attraverso il finanziamento della progettazione e del progetto esecutivo. Il finanziamento verrà dai fondi nazionali per l’edilizia scolastica: risorse messe a disposizione dal governo Renzi e confermate dal governo Gentiloni. È chiaro (lapalissiano): senza un progetto esecutivo non può essere chiesto nessun finanziamento. È per questo che non si potrà trovare a bilancio di nessun ente nessuna posta di finanziamento per il costruendo liceo di San Miniato”.
“Senza questo percorso – precisa Giglioli – che prevede sì scelte politiche, ma che non possono prescindere da valutazioni tecniche, non possiamo arrivare all’obiettivo finale: dare una sede stabile, sicura e funzionale a studenti e operatori del liceo Marconi, che – ricordiamo – in neanche 10 anni ha cambiato tre sedi. Questo e solo questo è l’obiettivo finale che si prefiggono l’amministrazione di San Miniato e il Partito democratico. Desidero ribadirlo con forza perché, nel legittimo dibattito che si sta svolgendo, non mi pare che sia condiviso (unanimemente) da tutti. Se tutto questo significa dover rimodulare il programma di mandato, siamo pronti a farlo, per un bene più alto. Aggiungo anche che l’obiettivo di avere questa sede stabile e sicura del Liceo non può prescindere da tempi accettabili. È un’esigenza che avvertiamo e che giustamente avvertono tutti gli operatori del settore, alunni, insegnanti, genitori e personale non docente. La sede temporanea di via Trento a La Scala è appunto un’ottima soluzione temporanea che, grazie alle amministrazioni comunale e provinciale, ha permesso prontamente di evitare un disagevole doppio turno all’It Cattaneo e che oggi ci fa registrare cento preiscrizioni per le classi prime. Ma il dibattito sulla localizzazione del nuovo liceo non potrà essere infinito: ha bisogno di tempi certi e celeri, proprio per non rendere definitiva nei fatti una sede che è temporanea”.
“Parallelamente a questo – aggiunge il segretario – dobbiamo sviluppare un progetto sull’area del vecchio Marconi di Via Catena. Quell’area ha una sola destinazione, coerente con la vocazione di San Miniato città-scuola e coerente con le scelte amministrative degli ultimi 35 anni. E quindi, in quell’area, sorgerà un edificio a supporto sia del Cattaneo che della città, un edificio dotato di aule e palestre di cui il Cattaneo ha urgentemente bisogno. Quindi: vaglio delle possibilità per una scelta responsabile e consapevole da fare in tempi certi, che indichi dove il nuovo liceo Marconi troverà la sua sede definitiva, ricerca dei finanziamenti; avvio delle procedure per il riuso dell’area del vecchio Marconi che sarà a disposizione dell’It Cattaneo e della città, con aule e palestre. Questi sono gli obiettivi che ci poniamo per questi anni di fine mandato amministrativo. Consapevoli che i risultati si vedranno oltre. E consapevoli che se non si è capaci di guardare oltre, non ci si può considerare una sana amministrazione”.