Ingiunzioni, Testai: “L’amministrazione si disinteressa dei cittadini”

9 febbraio 2017 | 10:29
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Ingiunzioni, Testai: “L’amministrazione si disinteressa dei cittadini”

“Per negligenza o per ignoranza l’amministrazione di Fucecchio ha negato un’opportunità ai propri cittadini che hanno ingiunzioni in corso”. Il consigliere comunale Simone Testai (Forza Italia) tiene il punto, ribattendo alla risposta del sindaco Alessio Spinelli sulla rottamazione delle cartelle esattoriali.

“L’intervento del sindaco – dice Testai -, in merito alla mia interrogazione circa la mancata adozione da parte del comune di Fucecchio del provvedimento relativo alla ‘rottamazione delle ordinanze ingiunzioni’, dimostra ancora una volta il profondo disinteresse dell’amministrazione nei confronti dei cittadini, visti come sudditi che devono soltanto pagare anche quando la legge nazionale offre la possibilità di agevolazioni o benefici. È ovvio che il mio riferimento alla rottamazione non era riferito alla rottamazione delle cartelle Equitalia, infatti mi ero ben guardato di virgolettare le parole rottamazione e anti-equitalia, non essendo il mio riferimento diretto a quel provvedimento”.
“Com’è noto (forse non a Spinelli) – prosegue Testai – Comuni e Province, in base all’articolo 52 del decreto legislativo 446 del 1997, hanno ampia autonomia nella gestione delle loro entrate, tant’è che possono non avvalersi di un concessionario di riscossione (Equitalia) e procedere mediante ingiunzione fiscale se svolta in proprio dall’ente locale. Proprio per questo, al fine di equiparare le Ingiunzioni di pagamento alle cartelle Equitalia il legislatore ha inserito un emendamento in sede di conversione del decreto legge 193 del 201 recepito con l’art. 6-ter del medesimo Dl”.
“Questo articolo dava la possibilità agli Enti locali di equiparare le ingiunzioni alle “cartelle Equitalia”; recita infatti l’articolo “i medesimi enti territoriali possono stabilire, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con le forme previste dalla legislazione vigente per l’adozione dei propri atti destinati a disciplinare le entrate stesse, l’esclusione delle sanzioni relative alle predette entrate”, (cosa che sarebbe dovuta avvenire con una delibera di consiglio comunale e non di giunta come dice il “ben informato” primo cittadino), andando a regolamentare, così come la Legge nazionale ha fatto per Equitalia, “numero di rate e la relativa scadenza; modalità con cui il debitore manifesta la sua volontà; i termini per la presentazione dell’istanza; il termine entro il quale l’ente territoriale o il concessionario della riscossione trasmette ai debitori la comunicazione”.
“Rimane da capire – conclude il consigliere – cosa intende Spinelli per “somme esigue”, riferito alle ingiunzioni del 2015 (forse andrebbe chiesto a chi non ha un lavoro la definizione di “somme esigue”). Rimane il dato di fatto che la vera discriminazioni l’ha fatta la sua amministrazione, non dando la possibilità ai cittadini fucecchiesi che hanno ingiunzioni in corso (spesso per morosità incolpevoli), di poter beneficiare di un’opportunità che il legislatore ha previsto e che per negligenza o peggio ancora per ignoranza, l’amministrazione non ha attuato”.