Lavoro nero, Sel Santa Croce prende le distanze dalla “sua” deputata

E’ una presa di posizione inaspettata quella che il circolo dell’ormai ex-Sel di Santa Croce, oggi in via di ridefinizione nel mentre a livello nazionale va avanti il progetto di Sinistra Italiana, prende nei confronti del discusso dossier “Una dura storia di Cuoio” redatto dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo. Il dossier, che vuole far luce su alcuni fenomeni di sfruttamento e precariato nel distretto conciario toscano e inevitabilmente pisano, sbarcherà a giorni in parlamento grazie all’iniziativa della deputata di Sinistra Italiana Marisa Niccoli.
Un rinfocolarsi di questa polemica che, dopo l’alzata di scudi della Cgil e, oggi 28 gennaio, anche degli amministratori dei sei comuni del distretto (leggi: Sfruttamento nel Cuoio, i sindaci: ‘Realtà che non esiste’) provoca una pacata ma sigfnificativa presa di posizione da parte dello stesso circolo locale del partito. “Santa Croce sull’Arno arriva in Parlamento grazie ad un’interrogazione a firma della deputata di Sinistra Italiana Marisa Nicchi, e se ne parla nell’iniziativa organizzata dal gruppo consiliare regionale Sì – Toscana a Sinistra sul tema dello sfruttamento del lavoro dal titolo “Le nuove schiavitù” previsto per il 28 gennaio al consiglio regionale toscano. Un protagonismo che, in questo caso, associa al nostro comune un primato negativo in termini di diritti dei lavoratori, un protagonismo del quale ci avrebbe fatto piacere essere coinvolti visto che a Santa Croce ci siamo e facciamo parte dell’amministrazione comunale da anni” scrivono dal circolo della sinistra santacrocese. “Sinistra Ecologia e Libertà formalmente non esiste più e il nostro circolo e gruppo consiliare non hanno ancora definito la strada da prendere, ma il percorso politico che ci ha portato fino a qua è lo stesso dell’onorevole Nicchi e lo stesso del capogruppo in regione Tommaso Fattori. Nei mesi scorsi abbiamo tentato di far capire loro che cos’è Santa Croce e cos’è il distretto del cuoio ma con scarso successo. Adesso, alla luce dello studio del Centro Nuovo Modello di Sviluppo si vuole dipingere Santa Croce come luogo di lavoro in cui mancano diritti e in cui il profitto si fa sulla pelle dello sfruttamento dei più deboli. Il tema dei diritti sul lavoro è un tema importante, sul quale mai un partito deve far cessare la propria attenzione e sul quale non si deve cedere di una virgola su quanto raggiunto e su quanto ancora deve essere fatto. Ma pensiamo che non lo si debba e non lo si possa fare con questi toni accusatori e basandosi su uno studio sul quale esistono ancora luci e ombre”.
“I distretti industriali, in generale, rappresentano di per sè luoghi in cui gli interessi privati devono essere attenzionati dal pubblico e dalle organizzazioni sindacali per evitare che si creino criticità. A Santa Croce questo accade: esiste una storia di governance di distretto in cui pubblico e privato siedono allo stesso tavolo di programmazione e gestione di molti aspetti, da quello della tutela del lavoro a quello della tutela ambientale” continua la nota del circolo. “Esiste un contesto di dialogo tra gli imprenditori e le organizzazioni sindacali, prima fra tutte la Cgil, che al tavolo di distretto rappresenta tutte le altre per accordo preso, dopo la sottoscrizione dle codice etico di distretto esiste un lavoro avviato sul regolamento di attuazione, un lavoro che siamo sicuri porterà i suoi frutti, con il contributo di tutti perchè sappiamo che la legalità, intesa sotto tutti gli aspetti, è tema caro a tutte le parti coinvolte. Il nostro ruolo sarà quello di continuare a prendere parte a queste forme di collaborazione istituzionale, cercando al fianco delle organizzazini sindacali di fare un lavoro costruttivo perchè Santa Croce continui ad essere un bacino occupazionale importante per i nostri cittadini e fonte di lavoro sempre più ‘buono’ “.