Pieroni ai Cinque Stelle: ‘Sul liceo chiacchiere da bar. Rivendico le scelte fatte’

“Di fronte a certe affermazioni, mi domando cosa scriverebbe il movimento Cinque Stelle se, dopo un evento sismico, quella scuola fosse collassata con gli studenti dentro. Trasferire il liceo era l’unica cosa da fare per degli amministratori responsabili. Rivendico quella scelta e l’efficienza con la quale trovammo una nuova collocazione”. Andrea Pieroni, ex presidente della Provincia oggi consigliere regionale, ribatte così alle dichiarazioni del gruppo Cinque Stelle in Regione, che attraverso le parole dei consiglieri Irene Galletti e Gabriele Bianchi ha annunciato la presentazione di un’interrogazione sull’edilizia scolastica in cui si fa riferimento, appunto, al caso del liceo Marconi di San Miniato (leggi qui M5S: “Scuole da incubo in Toscana. Regione aiuti le Province”).
Il trasloco del 2008
“Mi sembra alquanto affrettata – dice Pieroni – l’affermazione secondo lui avremmo avuto un eccesso di zelo, decidendo di chiudere la scuola per la ‘sola’ non conformità alle norme antisismiche. Sono affermazioni che dimostrano superficialità e scarsa conoscenza. Furono gli stessi tecnici a indicare nel 2008 la necessità di trasferire i ragazzi in un’altra struttura. Oggi lo studio commissionato dal Comune ha rilevato problemi non solo all’immobile ma anche al terreno. All’epoca era l’unica cosa da fare per degli amministratori responsabili, e rivendico l’efficienza con la quale riuscimmo a trasferire la scuola in un nuovo immobile, individuando una soluzione condivisa con l’amministrazione comunale dell’epoca. Per i Cinque Stelle, invece, sarebbe una ‘beffa’ aver acquistato un altro immobile quando ne avevamo già uno ‘recuperabile’. Sono discorsi da bar, perché tutti gli studi dicono che non è possibile”.
“Tutti i pareri in regola”
In merito ai problemi strutturali, invece, scoperti lo scorso ottobre nell’immobile all’interporto, Pieroni afferma di sentirsi “leso e truffato”. “Quando andammo a San Donato avevamo i pareri favorevoli di tutti gli enti preposti e tutte le certificazioni. Era un edificio nuovo con tutti i pareri di regolarità. Quello che è successo oggi è una vicenda di cui io mi sento parte lesa, perché quello che viene fuori è una truffa bella e buona. Qualcuno ha truccato le carte, per cui gli atti che avevamo in mano dicevano che l’edificio era idoneo all’uso scolastico. Se qualcuno ha scritto determinate cose e ne ha fatte altre ne risponderà”.
Perché fu acquistato l’immobile a San Donato
Nessun ripensamento, comunque, neppure sulla scelta di acquistare quell’immobile per oltre 7 milioni. “Una scelta di buon senso – la definisce Pieroni – perché facemmo un ragionamento che qualunque padre di famiglia avrebbe fatto prima dell’inizio della crisi del settore immobiliare. L’affitto che pagavamo era di 455mila euro più Iva, corrispondenti a circa 550mila l’anno. Visto che per un po’ di anni avremmo dovuto stare lì, decidemmo di acquistare quell’immobile proprio con l’obiettivo di valorizzarlo in vista della costruzione della nuova sede del liceo. Altrimenti, dopo 8 anni, oggi avremmo speso 4 milioni senza avere niente in mano. Quindi non lo comprammo perché per noi era la sede definitiva del liceo, ma per evitare di buttar via dei soldi”.
La partita dei finanziamenti
Adesso, guardando al futuro, oltre alla localizzazione del terreno la vera sfida sarà quella dei finanziamenti, sui quali la consigliera Galletti ha ricordato che la Regione dispone attualmente di zero euro in bilancio. “Quelle della Regione – in realtà – sono risorse che dovrebbero alimentare un fondo di emergenza – spiega Pieroni – ma la competenza sulle scuole superiori spetta alle Province. Il problema piuttosto è proprio questo: lo Stato deve tornare a dare alle Province le risorse necessarie per le proprie funzioni. Ad ogni modo, già oggi c’è la possibilità di accedere ad un fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti che può permettere di ottenere risorse per la progettazione. Dopodiché, una volta completato il progetto, dovremo sfruttare le opportunità del Ministero dell’istruzione. In questa partita la Regione farà la sua parte”. (g.p.)