Liceo Marconi, Niccoli (Possibile): “Si rivaluti via Catena”

14 gennaio 2017 | 17:27
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Liceo Marconi, Niccoli (Possibile): “Si rivaluti via Catena”

Polemiche accese sul futuro della scuola di massimo grado a San Miniato nel giorno dell’inaugurazione ufficiale della sede temporanea di via Trento a La Scala. A farla è l’esponente di Possibile in consiglio Alessandro Niccoli, in una nota che prende avvio da alcune dichiarazioni scritte e mezzo Facebook dall’ex segretario del Partito Democratico Massimo Baldacci, critico circa l’esito delle elezioni provinciali che hanno visto uscire il Gabbanini dal consiglio.

“Ci dice l’ex segretario Pd, Baldacci, che il risultato delle elezioni provinciali che ha visto escluso il sindaco Gabbanini denota il fatto che alla lunga non paghi la linea di isolamento del comune di San Miniato dal territorio del Comprensorio e dalla Provincia, date le gravissime defezioni contro Gabbanini, e che lo stesso deve riflettere; ciò anche perché il consenso negli ambienti Pd intorno a Gabbanini è mancato su tante questioni, a partire dalle lapidi, ecc… ecc..” – scrive Niccoli. – A questo punto, mi domando io: ma chi è che deve riflettere? Gabbanini, che va sempre per la sua strada, e che adesso ha annunciato le trattative con la Cassa di Risparmio per l’acquisto del terreno a San Miniato basso per il Liceo? Annuncio fatto, quando ancora i tecnici devono rispondere sul dove è più idoneo fare il liceo, quando si deve attendere il Consiglio Comunale aperto indetto dalle opposizioni per il 25 gennaio alle ore 18 presso il Cattaneo, quando addirittura, non è affatto vero che l’ex Marconi è in pericolo. Infatti durante il sopralluogo, l’ing. Carluccio della provincia ha vietato l’ingresso ai tecnici dei consiglieri di opposizione, e nessuna grave crepa è emersa. L’ex liceo è un edificio assolutamente recuperabile e la sua demolizione porterà un danno all’erario da oltre 5 milioni di euro. Quando non sappiamo se il Genio Civile darà l’autorizzazione per un liceo a San Miniato Basso in area alluvionale, e soprattutto: quando da ben 30 anni si parla solo di San Miniato Città scuola, e tanti investimenti sono già stati fatti in tal senso.

Ebbene, il sindaco Gabbanini, ormai a metà del suo ultimo mandato, isolato al suo interno, oltre a disattendere il suo programma elettorale circa San Miniato Città Scuola, continua con le sue scelte autonome, e non concertate, a fare di testa sua, contro una procedura ormai clamorosamente falsamente “concertata”, con le altre forze, la cittadinanza, i tecnici. Addirittura, ha già mandato una diffida a lasciare il terreno alla storica azienda vivaistica di San Miniato basso, con grave disperazione dei suoi dipendenti, quando ancora non si sa niente circa, come detto, il prosieguo della vicenda e tutte le variabili del caso, oltre all’esito dello studio tecnico di Firenze ARCHEA ASSOCIATI S.R.L., rappresentato dall’arch. Giovanni Polazzi e dello studio professionale AND STUDIO S.R.L., rappresentato dall’arch. Andrea Mannocci e dal geologo Paolo Bosco, sull’ubicazione più idonea (ma così stando le cose l’ esito non potrà che essere scontato).

Con sommo sgomento, oggi, dopo 10 anni di vicenda deprecabile, si continuano a vedere troppe incongruenze, e allora si chiede: ma non sarà meglio se riflettessimo tutti, ivi comprese anche le segreterie PD del Valdarno, e non solo “il solo Gabbanini”, come auspicato dall’ex segretario PD Baldacci?”