Elezioni provinciali, M5S Castelfranco: “sono incostituzionali”

7 gennaio 2017 | 06:28
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Elezioni provinciali, M5S Castelfranco: “sono incostituzionali”

“Avete visto forse un programma elettorale? Dei manifesti di propaganda? Dei comizi elettorali? Probabilmente solo i più attenti possono avere carpito qualche notizia noscosta in qualche angolo di giornale, noi vi spiegamo il perchè”. Comincia così l’attacco che il Movimento 5 Stelle di Castelfranco sferra in occasione, domani 8 dicembre, delle elezioni provinciali, nelle quali è candidato anche il sindaco Gabriele Toti.

“Probabilmente molti di voi non lo sanno – scrivono i pentastellati. – Ma domani dalle ore 08 alle ore 20 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Pisa. Tra i candidati poi compare anche il nostro sindaco Gabriele Toti, che ha già ricoperto comunque quella carica nella scorsa legislatura. Premesso che il Movimento 5 Stelle non partecipa nè con una lista nè andando a votare. Ci avevano detto che il parlamento era troppo lento nel legiferare, poi hanno trovato in 48 ore 20 miliardi per le banche. Ci avevano detto che le province sarebbero state abolite, e invece non sono state abolite, ma solo disastrate, e le importanti deleghe (come la lotta al bracconaggio, il controllo della fauna selvatica, la manutenzione dei fossi e delle strade provinciali) sono ancora nel limbo. Anzi, a tale proposito, molti non sanno nemmeno che il prossimo otto gennaio si terranno le “elezioni” per il rinnovo delle amministrazioni provinciali. Elezioni anomale – in perfetto stile Renzi + JPMorgan – visto che non sarà il popolo a votare, in virtù della riforma Delrio che dal 2014 riserva tale “privilegio” ai soli consiglieri comunali e sindaci. La deforma in realtà sta e stava tutta qui: nel proibire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni, nel trasformare la democrazia della rappresentanza in un teatrino autoreferenziale in cui se la cantano e se la suonano sempre e solo gli stessi. Sempre e solo con i nostri soldi. La novità sta solo nella crescente mancanza di pudore visto che, anche dopo un importante pronunciamento popolare che ha bocciato nel merito una riforma costituzionale autoritaria ed impopolare, i politicanti continuano imperterriti a proporre i loro schemi di potere, incuranti ed impuniti. Così le province, rimaste nella Costituzione Italiana all’art. 114 come Enti di primo livello al pari delle Regioni e dei Comuni, saranno oggetto di elezioni da “secondo livello”, escludendo il popolo e pertanto, a nostro parere, incostituzionali. Noi crediamo che, anche nel caso delle residuali e depotenziate istituzioni provinciali, laddove esistono elezioni e rappresentanze territoriali, queste debbano essere necessariamente espressione diretta della volontà popolare. Si chiama Democrazia”.