Marconi, Niccoli: ‘No al liceo a S.Miniato Basso, recuperiamo via Catena’

10 dicembre 2016 | 18:09
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Marconi, Niccoli: ‘No al liceo a S.Miniato Basso, recuperiamo via Catena’

“Una decisione non ponderata, non in linea con il passato e non realizzabile”. Così il consigliere comunale Alessandro Niccoli, di ‘San Miniato Possibile’, definisce l’ipotesi della costruzione del nuovo liceo Marconi a San Miniato Basso, più precisamente nell’area del Fontevivo. Niccoli torna quindi a sostenere la necessità di riprendere in mano il progetto del polo scolastico di via Catena, valutando il recupero del vecchio Marconi abbandonato da 8 anni.

“È doveroso prendere posizione – scrive Niccoli in una nota – dal momento che starebbe per partire lo studio di fattibilità per la costruzione del nuovo liceo nella zona del palazzetto dello sport a San Miniato Basso. Ciò rappresenta una decisione non ponderata, non in linea col passato e non realizzabile. Anzitutto siamo giunti al presunto illecito contabile, secondariamente siamo arrivati alla clamorosa strafottenza del sindaco nei confronti dei cittadini e delle opposizioni, visto che lo storico liceo Marconi ha la sede di via Catena ancora in piedi e del tutto sana, come è emerso da una recente perizia tecnica di un noto studio di Pontedera, da me trasmessa alla provincia e al comune stesso, e poi citata il 29 novembre in consiglio comunale, nella totale indifferenza della maggioranza che, mentre le opposizioni parlano, offre un’indecente silenzio attenta a giocare coi telefonini”.
“Questi annunci di edificazione – prosegue il consigliere – sono buttati lì a casaccio da un sindaco dai metodi renziani, senza confronti politici e in totale spregio di tutti gli indirizzi e protocolli politici degli ultimi 20 anni, inclusi i proclami politici avvenuti a seguito del trasferimento temporaneo del liceo a San Donato, che sottolineavano l’importanza e la necessità di tornare il prima possibile nella storica sede di San Miniato, vista la sua importanza culturale e visto il percorso di polo scolastico, ormai già in essere con l’It Cattaneo operativo. Nonostante i percorsi e i protocolli decennali, e a fronte dello sciagurato modo con cui è stato chiuso il Marconi 8 anni fa con sperpero di 9milioni di euro di soldi pubblici per l’acquisto dell’immobile a San Donato, adesso non solo si passa sopra alla perizia offerta a “proprie spese” dalle opposizioni, che smentiscono la pericolosità dell’ex Marconi e del terreno, ma si passa sopra alla voce di cittadini, opposizioni, oltre che alle intese e percorsi politici ormai tracciati da tempo per la scuola a San Miniato. E tutto dopo che in consiglio comunale le opposizioni hanno richiesto di rianalizzare le strutture esistenti, anche in una logica di risparmio di denaro pubblico, laddove sdoppiare il polo scolastico richiede poi uno sdoppiamento di palestre, biblioteche e auditorium. Uno sdoppiamento mai previsto da nessuno, così come il polo scolastico a San Miniato Basso non è mai stato pensato proprio da nessuno, dato che non ha senso per natura, per criticità idrauliche, per assenza di storia e scambi culturali”.
“Questa insistenza di Gabbanini – aggiunge Niccoli -, scatena nuovi forti perplessità, in ordine a questa pressante voglia di cementificare del sindaco Gabbanini al Pinocchio. L’opera del liceo a San Miniato Basso è assurda e inconciliabile con la storia di San Miniato Basso, con i rischi idraulici, e con l’ingiustificabile danno che si crea all’erario, data l’esistenza di istituti agibili a San Miniato, che potranno accogliere i 600 studenti del Marconi, unitamente al lotto dell’It Cattaneo ancora da costruire, il quale potrà riassorbire quelle classi che attualmente occupano l’ex liceo Carducci. Il progetto annunciato porterà solo a perdere gli attuali studenti, che l’anno prossimo non si iscriveranno, con l’unico effetto finale di perdere l’autonomia scolastica e di arrivare infine alla sua mancata realizzazione, con soldi buttati in progetti e con l’effetto di chiudere definitivamente del Liceo Marconi. Sembra un copione già scritto”.
E conclude: “La cittadinanza non ci sta e si sta muovendo. Ha diritto di continuare con il copione già scritto, quello della storia e della cultura, quello tracciato da Augusto Conti e dagli ultimi 30 anni di intese politiche, non accettando che un sindaco arrivi e con un colpo di mano distrugga un progetto secolare di città scuola”.