‘Il referendum non è una clava contro il governo’

1 dicembre 2016 | 18:18
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‘Il referendum non è una clava contro il governo’

Un’analisi sul voto di domenica prossima, quello per il referendum costituzionale confermativo, elaborata da Valerio Vallini, storico ormai noto nel Comprensorio del Cuoio, per le sue indagini e ricostruzioni spesso pubblicato anche sul ilcuoioindiretta.it nella rubrica ‘Storie e ricordi’. Un punto di vista di Valerio Vallini che riceviamo e pubblichiamo integralmente.

di Valerio Vallini
“Finalmente ci siamo. Il popolo sovrano è chiamato ad esprimersi, dopo i voti del parlamento, sulla riforma costituzionale attesa da mezzo secolo. Ma quanti sono quelli che voteranno Si o No sui quesiti referendari?

Penso che saranno in pochi ad addentrarsi nel cosiddetto merito. I più hanno preso il Referendum come una clava contro o a favore del governo. Lo hanno preso in modo sbagliato. Per me prevale la logica del cacciatore che spara basta che sia: lepre o cespuglio, foglia o fagiano. La cosa più ridicola è che ci si voglia servire del Referendum per sfiduciare il governo. Da noi, repubblica parlamentare, i governi li sfiducia il parlamento anche se spesso è accaduto che siano stati i partiti o fazioni di partito; mai un referendum, se sbaglio correggetemi, ha messo in crisi un governo. Si voti se si vuole cambiare (se in meglio o in peggio lo valutino gli elettori), o si vuole che le cose restino come stanno oggi. Io voterò sì in modo convinto ma soprattutto perché, da socialista storico almeno idealmente, non me la sento di stare insieme all’islamofobico di Matteo Salvini, ai vetero comunisti di D’Alema, ai grillini garantisti a corrente alternata, ed a tanti altri che non nomino”.