Negato spazio al Comitato del No, polemica a Fucecchio

24 novembre 2016 | 11:34
Share0
Negato spazio al Comitato del No, polemica a Fucecchio

“Argomentazioni fumose e contraddittorie”. Il Comitato del No di Fucecchio definisce così le spiegazioni date dal sindaco Alessio Spinelli per negare allo stesso Comitato l’utilizzo di un locale nella frazione di Querce. Un rifiuto che arriva a pochi giorni dalla visita del ministro Pinotti, al teatro Pacini di Fucecchio, proprio nell’ambito di un’iniziativa organizzata dal Comitato per Sì, quando al teatro furono anche trasferite ad hoc dal museo alcune opere di Arturo Checchi.

“Un episodio increscioso ed inquietante”, lo definisce la portavoce del Comitato per il No Fabrizia Bertelli. “Questo Comitato – racconta – fece a suo tempo richiesta all’amministrazione comunale di poter usufruire di un locale di proprietà del comune stesso, situato nella frazione di Querce. Si tratta di una stanza già utilizzata in passato per iniziative di questo tipo e lo stesso Partito Democratico ne fece uso per le amministrative del 2014. Il permesso è stato negato e il sindaco ha motivato per scritto il suo rifiuto, con argomentazioni che il Comitato ha giudicato fumose e contraddittorie”.
“Tutto questo appare ancora più grave – fa notare Bertelli – alla luce dell’utilizzo del cinema teatro Pacini per l’incontro con la ministra Pinotti, organizzato dal locale Comitato per il Sì. Vorremmo sapere in base a quali criteri è stato concesso il permesso, se sono stati utilizzati fondi pubblici, chi ha autorizzato il trasferimento delle opere di Arturo Checchi dal Museo di Fucecchio ai locali del teatro Pacini per l’incontro con la ministra. Ci chiediamo come sia possibile negare l’utilizzo di una stanza di proprietà comunale per un’iniziativa degli attivisti del No e nello stesso tempo facilitare al massimo l’accesso e l’uso di una struttura come il Cinema teatro Pacini da parte del Comitato per il Sì. Riteniamo di stigmatizzare questo comportamento come lesivo dei diritti di tutti i cittadini”.
E conclude: “Pensiamo inoltre che lo schierarsi delle istituzioni a favore di una sola parte (vedi a questo proposito la dichiarazione pubblica di tutti i sindaci della nostra zona a favore del Sì) unito ad una presenza insopportabilmente invadente nei mezzi di comunicazione, costituiscano un reale pericolo per l’integrità del nostro tessuto democratico. Attendiamo una risposta da parte del sindaco e della giunta, che ci auguriamo il più possibile esauriente”.