Democrazia e governo le parole per spiegare il referendum

La data del referendum costituzionale si avvicina e i vari comitati che si sono costituiti per il fronte del no e per quello del sì hanno avviato le rispettive campagne informative. Un dibattito dai ton ia tratti anche forti quell oche segue è un intervento per il fronte del Sì che vi proponiamo così come alcune settimane fa sempre da Fucecchio era stato pubblicato un altro intervento in quell’occasione da parte dei sostenitori del No.
“Due parole chiave ricorrono nel nostro attuale lessico politico, Democrazia che significa: Governo del popolo ed è esercitato secondo le modalità previste dalla Costituzione. Governare che significa esercitare il potere attraverso l’approvazione delle leggi, la loro attuazione, l’applicazioni di sanzioni a chi non rispetta le leggi. Nella nostra Costituzione la democrazia è parlamentare e quindi il potere decisionale (leggi) è esercitato dal parlamento. In realtà il nostro parlamento è mortificato dalle necessità dell’attività governativa, che si esprime attraverso Decreti, voti di fiducia, maxi emendamenti. Il governo a sua volta è costretto a questa procedura istituzionale a causa del tempi medi lunghissimi di approvazione delle leggi da parte dei due rami del parlamento (circa 532 giorni), salvo i decreti legge che devono essere approvati entro 60 giorni. Di fatto l’esercizio del potere parlamentare si esprime quasi esclusivamente attraverso l’approvazione di emendamenti all’articolato governativo. Infine, un ulteriore mortificazione del parlamento è dovuta all’esercizio del potere legislativo da parte delle regioni per molte materie , che invece richiederebbero la salvaguardia degli interessi generali del paese. Purtroppo da diverse decine di anni il nostro paese è senza guida ed è questo il motivo principale della nostra crisi. Il senso che attraversa tutta la riforma costituzionale è quello di restituire al parlamento la sua centralità di guida del paese, attraverso la valorizzazione della sua capacità decisionale, con una sola camera che approva, modifica o respinge i disegni di legge di provenienza governativa, entro tempi certi (70 giorni o al massimo 100 per le materie richiamate dal Senato delle Regioni). Privilegia gli interessi generali del paese, rispetto a quelli locali, valorizza la partecipazione diretta dei cittadini, attraverso la certezza procedurale delle loro iniziative referendarie e propositive. Il dissenso a questa sacrosante riforma della Costituzione lasciamolo ai personaggioni rancorosi della politica italiana come Brunetta, Dalema,Travaglio e Grillo”.
Il coordinatore del Comitato del si Fucecchio
Renato Ferrucci