La politica al tempo dei social: i sindaci in rete

2 ottobre 2016 | 15:34
Share0
La politica al tempo dei social: i sindaci in rete

Tempi di trasfigurazione virtuale per il mondo politico, che sempre più ai comizi deserti preferisce lo spazio dei siti, dei blog ma soprattutto del mondo accattivante e tagliente dei social network.

Inaugurata (o sarebbe forse meglio dire “sdoganata”) definitivamente la pratica della comunicazione “diretta” coi cittadini dall’attuale presidente del consiglio, che con i suoi “cinguettii” ha giocoforza imposto l’agenda a giornali di carta, la politica sempre più viaggia sulla piazza virtuale. Così, per favorire l’interazione con i cittadini, per farsi conoscere, per migliorare la propria immagine ed essere immediati nel commentare le varie notizie, gli amministratori scendono in campo su Facebook e Twitter. Lo fanno, con buona pace dei loro sempre più stressati addetti stampa, a tutti i livelli: nazionale, regionale e locale.

I sindaci e Facebook

E capita dunque che anche il comprensorio del Cuoio faccia la sua parte, attraverso profili, pagine e gruppi che sempre più impongono la loro presenza in rappresentanza dei sindaci, e degli stessi enti, desiderosi d’innescare un filo diretto con i loro compaesani. La situazione nei sei comuni del comprensorio vede, ad esempio, svettare in popolarità il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, che solo qualche giorno fa, in virtù del raggiungimento del limite massimo di amici consentiti da Facebook, 5mila, è dovuto correre ai ripari inaugurando la sua nuovissima pagina, che conta già ben 3480 “mi piace” e tradisce la sua giovane venuta al mondo solo nelle poche (7) recensioni da parte degli utenti, tutte peraltro impeccabili. D’altronde Gabbanini, come molti altri sindaci, una pagina ce l’aveva già, “Vittorio Gabbanini Sindaco – Il Comune lo Decidi Tu”, ferma a poco più di 600 “mi piace” ed al lontano 2014 in cui corse l’ultima campagna elettorale. Volendogli perdonare l’averla trascurata, sta di fatto che il primo cittadino sanminiatese svetta in popolarità e presenza sul più noto social su tutti gli altri colleghi del distretto, potendo vantare persino due gruppi a suo nome e addirittura una pagina satirica: “Vittorio Gabbanini che inaugura cose”. E nel mondo dei media, si sa, l’importante e che se ne parli.

Seguono a ruota tutti gli altri, ognuno a modo suo: a tallonare San Miniato c’è Gabriele Toti, forse il sindaco più “veloce” del comprensorio. Con gran destrezza si sa muovere nei meandri di Facebook più dei suoi colleghi. Il sindaco castelfranchese sta al pezzo e comunica molti contenuti attraverso una gestione assai personale, informale, della sua immagine virtuale. Il che non rappresenta necessariamente un demerito. E’ uno stile, che spiega perfettamente i risultati ottenuti: è l’attivissimo profilo personale, infatti, con 2906 amici, a farla da padrone sulla pagina, ferma ahimè a solo 704 “mi piace”, poco recensita. La personalizzazione attiva e passiva di una gestione social, però, ha come tutte le strategie pregi e difetti, punti di forza e pericoli. Uno di questi è il ritrovarsi ad affrontare i lati deleteri della rete, dove acredini e ferocia spesso prendono di mira politici e amministratori. Toti, prima di tutti gli altri, ha lanciato il messaggio: chi offende paga, e si becca una querela (leggi: Protesta contro cattivi odori su Facebook, Toti lo querela).

Situazione, quella delle offese e/o delle critiche sui social, che ormai conosce benissimo anche Alessio Spinelli. Il più fiorentino dei sindaci del Cuoio vanta un profilo da 1794 amici e 373 che lo seguono, una pagina di tutto rispetto con 1193 “mi piace”, recensioni analoghe al Toti (4,3 stelle) ed una gigantesca polemica alle spalle sulla “sorveglianza” on-line dei commenti di alcuni suoi cittadini, che in certi casi si sono visti convocare addirittura dalla Polizia Municipale. Il fucecchiese sta saldo in sella e supera le avversità della rete, ma pratica terreni scivolosi. Il rischio corre sui social ed il pericolo a Spinelli piace, il tempo ci dirà se è anche il suo mestiere.

Complessa e difficile da descrivere è invece la situazione della sindaca di Santa Maria a Monte. Eccezion fatta per San Miniato e Fucecchio, che sono grandi comuni, quello amministrato da Ilaria Parrella è, nella sua categoria, probabilmente il più presente sui media tradizionali. Sui social la sindaca ha ben due profili (qualcuno dice addirittura tre), il più grande dei quali enumera solo 600 amici, che vengono però aggiornati quotidianamente di tutto ciò che avviene nel comune, attraverso una gestione più o meno informale. Nessuna pagina nominale invece, alla quale si preferisce uno spazio dedicato al comune.

Sceglie la via dei due profili, ai quali non affiancare alcuna pagina, il sindaco montopolese Giovanni Capecchi. Due volte su facebook, rispettivamente con 715 e 330 amici, ma senza particolare attività. Andando su entrambi gli spazi social, ci si accorge fin da subito quanto, più che altro, siano tutti fuorchè il sindaco a pubblicare i contenuti più disparati sulla sua pagina, dall’ultimo tagliolino allo scoglio alla più seria rievocazione storica. Onnipresenti sul suo diario, peraltro, i tanti colleghi amministratori, che lo taggano a piacimento e in ogni dove: Gabbanini in primis.

I comuni

Non sappiamo ancora a quale modello s’ispiri Santa Croce sull’Arno per gestire le sue relazioni virtuali. Il grande capoluogo del distretto industriale, ad un pelo da superare pure l’asticella dei 15mila abitanti, tiene ben salde le redini del comparto armato comunicativamente di… niente. E’ infatti l’unico comune del Comprensorio a non essere né su facebook né su twitter. C’è, a partire dalla sua elezione, la sua giovane sindaca Giulia Deidda, con una pagina alla quale, così ci dicono, non si affianca alcun profilo pubblico. L’unico canale diretto col mondo comunque non va malaccio: 1458 persone. Come dicevamo, ai vari sindaci, gli altri comuni possono affiancare pagine istituzionali: svetta, anche su questo fronte, San Miniato, con 3178 “mi piace” ed una valutazione degli utenti di 3,6 (non si sa perché, la peggiore). Seguono il comune di Castelfranco Di Sotto (1200 “mi piace”, Fucecchio (1079 e 3,7 di rating), Santa Maria a Monte (1065, col rating di soddisfazione maggiore, al 4,8) e infine Montopoli, che anche sul fronte delle pagine istituzionali punta sui numeri, con due spazi: uno come comune (344 “mi piace”, 3,7 di rating) ed uno tutto dedicato alle politiche giovanili.

Twitter

Lungo tempo necessiterebbe il fenomeno Twitter, ma basti dire che il vero campione in questo mondo è Gabbanini con 609 follower (San Miniato ne ha 821). Secondo è Gabriele Toti con 378 (molti di più di quelli che segue, cosa che su Twitter ha un certo peso) contro gli oltre 901 di Castelfranco, primo comune nel regno dei cinguettii. Terzo posto per Parrella con 74 follower. Non pervenuti Alessio Spinelli, che preferisce dare spazio al suo comune (449 follower), Giovanni Capecchi, che però può contare su di un attivissimo profilo “Montopoli Sociale” che ad oggi conta una settantina di follower. Santa Croce sull’Arno, anche qui, non esiste, né come comune, né con la sua sindaca.

Una politica che cambia

Pennellate e sfumature di una politica che cambia e forse si fa un po’ più vanitosa, regalando vantaggi e distorsioni, visibilità e offese e mutando sempre più il rapporto fra governati e governanti, informatori ed informati. Nel mezzo, per non dire nel sacco, una gran parte dell’informazione, che questi mezzi e atteggiamenti cercano quotidianamente di bypassare, verso il miraggio del contatto diretto coi cittadini. Resta, in tutto questo, intatta e affascinante l’eterna domanda sul quarto potere e suoi virtuali succedanei. I media sono il mezzo attraverso il quale il potere politico manipola le masse oppure, attraverso di essi, sono le masse ad alterare definitivamente l’esercizio del potere?. Lo scopriremo, come sempre, solo vivendo. A colpi di clik.

Nilo Di Modica