Incarico per Palazzo Ficini, la Lega: ‘Forse è uno scherzo’

23 settembre 2016 | 12:04
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Incarico per Palazzo Ficini, la Lega: ‘Forse è uno scherzo’

“Il comune ha affidato un incarico per un immobile privato. È forse uno scherzo?”. Se lo chiedono gli esponenti della Lega Nord di Castelfranco, dopo la notizia dell’incarico affidato dal comune ad un team di tecnici specializzati per redigere un progetto di recupero relativo a Palazzo Ficini in piazza Roma a Orentano.

“Immobile che rappresenta uno scempio per gli occhi e per il cuore, nonché un pericolo per la sicurezza dei cittadini – dicono dalla Lega -. È innegabile che una soluzione per quell’edificio debba essere trovata: ma ora ci si pone un dilemma. Il comune incarica i tecnici, tramite un’aggiudicazione con bando di gara effettuata attraverso l’Azienda speciale di redigere un progetto di recupero per un immobile che del comune non è. Sì perché palazzo Ficini è ancora oggi una proprietà di privati cittadini, almeno in parte sottoposta ad esecuzione immobiliare. Tanto che, poco prima dell’ultimo incanto, qualcuno chiese al comune se non fosse opportuno acquistarne (a prezzo d’asta e quindi notevolmente ribassato) una porzione, in modo tale da essere in un futuro prossimo concorrenziali sull’acquisto dell’intera proprietà. Allora nessuna risposta giunse, mentre oggi ci troviamo a leggere l’entusiasmo del Pd castelfranchese nell’annunciare la stesura di un progetto di recupero in conformità alla realizzazione del programma elettorale”.
Da qui le domande della Lega: “I tecnici nominati lavoreranno gratuitamente al progetto (sul sito del Comune, vi assicuriamo, reperire il bando di gara è oltremodo difficile anche per chi abbia una certa dimestichezza con la tecnologia)? Nel caso in cui fosse previsto un compenso, questo verrà elargito solo a realizzazione ultimata (quindi previo acquisto, da parte del Comune, della proprietà dell’immobile)? Qual è la procedura che il comune intende porre in essere per renderlo un immobile effettivamente pubblico? Mille dubbi nascono dalla vicenda, primo tra tutti quello relativo alla pubblicità data al bando di gara, a prescindere dagli ovvi adempimenti legali: magari, qualche giovane neo laureato in architettura avrebbe potuto offrire un’idea originale se ne fosse venuto a conoscenza, per esempio, da un articolo sul giornale o da un post su facebook, strumento tanto amato dal nostro sindaco Toti. Ci auguriamo che, almeno in questo caso, l’amministrazione Toti ci dia una risposta. Intanto concedeteci una battuta: se questo è il modo di mantenere le promesse elettorali, preferiremmo una sana asfaltatura di qualche strada ridotta ad un colabrodo… magari con una ruspa”.