
E’ un fiume in piena quello della solidarietà che in queste ore, a partire da ieri sera, sta arrivando alla persona di Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana rimasto vittima dell’aggressione di un allevatore alla Festa Provinciale de L’Unità a San Miniato Basso.
Al governatore, vittima del lancio di un secchio di letame (leggi anche: Secchio di letame contro il governatore Rossi – Foto) stanno arrivando messaggi di vicinanza da tutto il mondo politico provinciale, toscano e nazionale. Fra i primi a commentare il grave attacco sono proprio i sindaci e gli esponenti del Partito Democratico dei comuni del Comprensorio del Cuoio, a cominciare, ovviamente, da San Miniato. “Esprimiamo la più ferma condanna e sconcerto per i fatti di ieri sera. L’aggressione subita ieri sera dal Presidente Enrico Rossi è stato un atto premeditato e organizzato e nessuna disperazione e nessun problema può giustificare la violenza fisica” scrivono dal Pd sanminiatese. “L’aggressore, persona conosciuta nel comune, aveva già avuto modo di confrontarsi ampiamente con il nostro partito, con l’amministrazione comunale e con l’amministrazione regionale, dalla quale aveva avuto fin da subito risposte chiare circa l’impossibilità di realizzare presso la sua azienda un impianto per la macellazione islamica su vasta scala, in virtù delle legge vigenti. Esprimiamo tutta la vicinanza a Enrico Rossi, e fin da subito, siamo pronti per raccogliere la sfida di una grande serata di partecipazione democratica a settembre con il Presidente, come già annunciato ieri sera. Perché il dissenso, la polemica, la discussione sono assolutamente normali in democrazia, e all’interno delle nostre Feste, luogo da sempre di confronto tra cittadini, elettori, militanti e politici. Ma la violenza non può prevalere e non può trovare nessuna giustificazione. Occorre che ci sia da parte di tutta la comunità e da parte di tutte le forze politiche un argine democratico, a tutela delle Istituzioni. Purtroppo l’evento ha turbato una Festa, che ieri sera vedeva la sua serata conclusiva, dopo venti giorni di grande successo, con un numero di visitatori in crescita. Il ringraziamento principale, va ancora una volta ai volontari, motore indispensabile di una Festa che è da sempre tra le maggiori a livello regionale e che certo non si lascerà intimorire”.
I sindaci. Seguono a ruota alcuni sindaci dei comuni della Zona Cuoio, come la sindaca di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda, che oggi si rammarica del fatto che si viva in “tempi veramente tristi” in cui troppo spesso “si perde l’occasione per dimostrare dissenso utilizzando le forme della civiltà e della democrazia”. Di “bruttissimo gesto da condannare e basta” parla invece il sindaco di Castelfranco Di Sotto Gabriele Toti, che definisce il tutto “un’offesa al presidente della Regione e ai tanti volontari delle feste del Pd”. Il sindaco di Fucecchio Spinelli, come molti altri in queste ore, mette l’accento nel suo messaggio di solidarietà sul peggioramento preoccupante del clima che si viene sempre più a creare intorno a primi cittadini ed amministratori. “Abbiamo perso il senso della misura” scrive “vale per l’episodio di ieri al Presidente Rossi e per i fatti di livorno”. Il riferimento è alla lettera di minacce ricevuta insieme a due proiettili questa mattina dal sindaco pentastellato di Livorno Nogarin. Il primo cittadino labronico, sul suo profilo facebook, parla del grave gesto intimidatorio e porge anch’esso solidarietà al presidente della Regione. “Un fatto gravissimo e inqualificabile” lo definisce. “Mi separa un abisso dalle posizioni politiche di Rossi, ma questo non mi impedisce di condannare senza appello chi ricorre alla violenza personale per manifestare le proprie opinioni. Da parte mia, continuerò a incalzare e a sfidare il presidente con le armi che mi sono proprie, quelle della politica”. Molti, con quello di Livorno, sono i sindaci delle città toscane ad intervenire sull’accaduto, in primis Marco Filippeschi, primo cittadino di Pisa. “Un episodio grave che colpisce tutta la nostra comunità, senza distinzioni di parte. Enrico è un amministratore che in ogni caso è disponibile al confronto, portatore di una lunga e bella esperienza di contatto costante con i cittadini” dice Filippeschi. “A lui si deve rispetto, non solo per il suo incarico elettivo. Il venir meno delle regole fondamentali della convivenza e della tolleranza deve far riflettere e indurre tutti a moderare i toni di ogni confronto e a seminare rispetto per il prossimo e capacità di ascolto degli altri”. Di un aggressione ai danni di una persone che in primis si è sempre distinta come “uomo del confronto” parla invece il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini. Contro il sarcasmo che inevitabilmente in questi momenti invade le bacheche di facebook e dei vari social si scaglia invece il sindaco di Pontedera Simone Millozzi: “sono atti di violenza e di intimidazione che vanno condannati con forza ed indistintamente da tutti. E’ l’unico modo per combattere sul nascere l’idiozia di coloro che, dietro lo schermo di un monitor e di una tastiera, aizzano e gioiscono; con un sarcasmo invero penoso legittimano ulteriore violenza ed avvelenano l’ossigeno destinato alla ragione”.
I consiglieri regionali. Restando poi in area pisana, esprimo piena solidarietà anche i tre consiglieri regionali. “Forse un episodio, forse un personaggio particolare – ipotizza l’ex presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni – ma sarebbe sbagliato derubricare e minimizzare”. “Sconvolta” e “sgomenta” per un gesto “gravissimo, barbaro e incivile” Alessandra Nardini, che unisce solidarietà a battagliera tenacia, ricordando come Rossi, poco dopo l’aggressione, si sia nuovamente fatto vedere allo spazio dibattiti: “Enrico ė tornato a salutare le tante persone accorse a sentirlo – dice la consigliera regionale – perché la violenza non ci ferma”. “Le battaglie politiche si fanno sulle idee e sui programmi. Ma alla base di tutto, e prima e più di tutto, ci vuole RISPETTO” tuona Antonio Mazzeo. “Non possiamo permettere che la politica e chi la rappresenta sia vista come un avversario da intimidire, da attaccare, da aggredire, da minacciare. Questi atti, tutti, indistintamente, e chiunque sia ad esserne vittima vanno condannati con forza e in maniera unanime”.
Il Pd. Molti, come è ovvio, i commenti anche da parte dei circoli e sezioni del Partito Democratico sul territorio ed in regione. Parole durissime, ad esempio, giungono dal segretario del Pd toscano Dario Parrini. “E’ estremamente grave l’aggressione messa in atto ieri sera ai danni di Enrico Rossi. Nelle nostre feste, dove protagonisti sono il dibattito sereno e lo scambio libero di opinioni aperto a tutti, ha fatto irruzione un atto violento che merita la più totale condanna da parte di tutte le persone animate dalla voglia di dialettica democratica. Al nostro presidente della Regione esprimiamo la solidarieta’ del Partito Democratico: è tutta la nostra comunità a sentirsi ferita da un gesto senza precedenti in Toscana, che ha colpito la massima autorità istituzionale della regione. Il Pd non si lascerà condizionare dall’arroganza e dalla vilta’. Non si è fatto intimidire Enrico, che ha ripreso il dialogo con i cittadini subito dopo l’aggressione. Non si farà intimidire il Pd che continuerà ad offrire nelle sue manifestazioni la massima possibilità di confronto tra idee anche diverse”. Duro anche Alessio Lari, che con tutta la segreteria, la direzione e l’assemblea provinciale del partito, si unisce alla solidarietà insieme alle presidenti Barbara Guerrazzi e Linda Vanni. “Il fatto è avvenuto all’interno di una festa del partito, un luogo storicamente caratterizzato da apertura e confronto, un presidio di democrazia che ogni anno si rinnova nelle comunità della provincia e del Paese. Alla festa, conclusasi proprio ieri sera, si sono avvicendati diversi dibattiti politici sia su temi locali, regionali e nazionali. La partecipazione è stata ampia e non sono mancati momenti in cui i cittadini hanno espresso alcune delle difficoltà che devono affrontare di fronte alla crisi, ma si è sempre trattato di manifestazioni civili che i relatori delle iniziative hanno recepito con attenzione e rispetto delle varie situazioni. In democrazia si può accettare sempre il confronto dialettico, anche il più serrato, ma mai la violenza. Questo episodio deve indurre alla riflessione sull’inasprimento dei toni in politica, che dovrebbero essere più contenuti a favore e garanzia del confronto e della capacità di ascolto e dialogo”. Grande preoccupazione per il clima di antipolitica che si vive nel paese è espressa, invece, dal deputato pisano Paolo Fontanelli, come anche dal presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. “So quanto si dedica alla sua funzione Enrico, quanto ci tiene, quanto gira – ha detto Giani – e difatti sta riscuotendo la solidarietà della gente per bene e dei cittadini”.
I sindacati. Di gesto sconsiderato parlano anche Cgil Firenze e Uil Toscana. “Esprimiamo vicinanza al presidente della Regione, il senso civico del rispetto è ferito da un imbarbarimento che dilaga” dice Paola Galgani, segretaria generale della Camera del lavoro fiorentina. “E’ inaccettabile esprimere il dissenso con gesti violenti e offensivi. Oltre che a Rossi, la nostra solidarietà va al senso civico del rispetto ferito da un imbarbarimento che ormai dilaga. La Cgil difenderà sempre il diritto di dissentire e il dovere di farlo democraticamente e pacificamente”. “Piena solidarietà al presidente Rossi. Le critiche, anche forti, non devono mai travalicare il senso del rispetto verso le persone”. Queste le parole del segretario della Uil Toscana, Francesca Cantini, nel commentare l’episodio avvenuto ieri sera a San Miniato. “Un gesto molto grave e antidemocratico – aggiunge Cantini – È inaccettabile la protesta che arriva fino all’aggressione fisica. Questi metodi non ci appartengono e li respingiamo con forza. La politica, a ogni livello, deve innanzitutto coltivare nelle persone la cultura del rispetto per l’altro. Per questo come Uil Toscana esprimiamo vicinanza al presidente Rossi”.
Intanto proprio il presidente Rossi, oggi pomeriggio, ha fatto la sua prima dichiarazione ufficile su quanto accaduto (leggi anche: Aggressione con letame a San Miniato, Rossi: “Penso di denunciare”. Le indagini dei carabinieri su Cialdini e le ragioni del gesto)
Nilo Di Modica