San Miniato, Roberto Ferraro: “Urbanistica contraddittoria”

14 luglio 2016 | 16:21
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San Miniato, Roberto Ferraro: “Urbanistica contraddittoria”

Sicurezza e tutela del territorio. Questi i temi sui quali si focalizza Roberto Ferraro, responsabile comprensoriale del Movimento Idea, parlando di alcune questioni sanminiatesi sulle quali si dibatte da tempo. Di seguito riportiamo integralmente il suo commento.

“Da qualche tempo a San Miniato si è sviluppato un acceso dibattito intorno ad alcuni vecchi argomenti di natura urbanistica e ambientale. Nel contempo con riguardo a situazioni del tutto nuove, non meno importanti, aleggia un incomprensibile silenzio. La logica di tale discussione o mancata discussione appare difficile da comprendere. Da mesi al centro dell’attenzione dei cittadini vi è un problema di sicurezza connessa alla attività svolta da una azienda che da decenni opera sul territorio della frazione di Ponte a Egola. Giustamente i cittadini reclamano sicurezza, ma è difficile non domandarsi come mai il problema viene evidenziato con vigore oggi nonostante che per decenni è parso pacifico a tutti che lo sviluppo urbanistico della frazione di Ponte a Egola avvenisse intorno alla fabbrica in questione. Analogamente sorgono perplessità per la vicenda della ubicazione dell’ipermercato che dovrebbe sorgere a San Miniato all’uscita della FI-PI-LI. Da anni si conosceva il progetto e per anni le voci contrarie sono state pressoché nulle. Oggi con riferimento a tale centro commerciale si dice che la grande distribuzione danneggia il piccolo commercio, che è necessario ridurre il consumo del suolo e tante altre belle ragioni. Ma per quale motivo tutte queste considerazioni vengono avanzate oggi e non in passato, quando si consentì che venisse costruita a San Miniato Basso accanto al supermercato Superal – oggi Pam – un’altra grande struttura commerciale a marchio Coop. Come mai le problematiche connesse al consumo del territorio o alla tutela del piccolo commercio, non vengono avanzate anche per il previsto ampliamento di un’altra struttura commerciale destinata alla grande distribuzione ubicata nella frazione di Ponte a Egola. Si ha l’impressione che i declamati danni derivanti dalla grande distribuzione viaggino a corrente alterna, a seconda degli interessi del momento. Discussioni e approfondimenti legati al consumo del territorio, al riutilizzo dell’esistente e alla tutela paesaggistica sono stati quasi completamente assenti nel dibattito cittadino, politico e non, con riguardo al progetto di costruzione di una mega struttura di 35.000 metri quadrati – 350 metri di lunghezza per 100 di larghezza – destinata a magazzino merci. Costruzione che dovrebbe sorgere su terreni ancora liberi esistenti nella zona dell’Interporto di San Donato. E ciònonostante la presenza di analoghi capannoni (33.000 metri quadrati) ancora inutilizzati ubicati nella medesima zona. Anche in occasione dell’incredibile progetto che prevedeva la collocazione di 30/40 ettari di pannelli solari a Isola e Roffia – progetto fortunatamente accantonato ma che se realizzato avrebbe distrutto inesorabilmente un ambiente rurale incontaminato e danneggiato limitrofe aree a forte vocazione sportivo turistica – c’era da domandarsi se l’uso parsimonioso del suolo e la tutela del paesaggio erano concetti ai quali si credeva veramente o rappresentavano solo un esercizio di inutile retorica urbanistica. Da tutto ciò se ne ricava che il dibattito sul progetto urbanistico del Comune di San Miniato ed il progetto medesimo pare si sviluppino costantemente in maniera contraddittoria e incomprensibile, senza un unico filo conduttore, senza realmente perseguire i fondamentali principi tanto decantati quanto disattesi”.

Roberto Ferraro, responsabile comprensoriale Movimento IDEA (Identità e Azione)