Ungulati, cacciatori di S.Miniato all’attacco del sindaco. Risposta di Gabbanini

20 giugno 2016 | 18:03
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Ungulati, cacciatori di S.Miniato all’attacco del sindaco. Risposta di Gabbanini

“Non intervenire sugli ungulati fa sprecare risorse che sono di tutti”. A dirlo sono le associazioni venatorie Federcaccia e Arcicaccia di San Miniato, che tornano a lanciare l’appello sul problema dei cinghiali nei boschi del territorio comunale, innescando un nuovo botta e risposta con il sindaco Vittorio Gabbanini.

“Se il sindaco Gabbanini non studierà quali sono le sue competenze in materia di ungulati e quindi di gestione del territorio e di sicurezza, sprecherà risorse che sono di tutti per i danni presenti e futuri che ne derivano e ne deriveranno. La sensibilità su questo problema è serio, il nostro apprezzamento va a chi in questi giorni si è documentato ed ha capito le urgenze come il sindaco di Castelfranco Gabriele Toti. Gli ungulati, infatti, da mesi stanno provocando pesanti danni nei nostri territori, data la loro massiccia crescita demografica, con danni alle colture e all’habitat tipico dei nostri territori, mettendo a rischio quindi anche l’habitat del nostro pregiato tartufo bianco”.
Le associazioni suggeriscono quindi al sindaco di “documentarsi” accedendo ai dati sull’argomento. “Ne sono fonti sicure la regione, gli Atc e le associazioni scriventi. Approfondimento che gli permetterà di capire la vera importanza del problema e gli ingenti costi addossati, sulla collettività, senza tralasciare il problema della sicurezza. Il tutto tenuto conto delle vicissitudini che sta interessando il “varo” della nuova legge regionale sul contenimento degli ungulati, e tenuto conto del blocco causato da una recente sentenza della corte costituzionale datato 01/06/2016 sulla incostituzionalità degli Atc. Nel frattempo, nulla vieta a Gabbanini di “documentarsi” sulle facoltà concesse al sindaco dalla legge in materia, per la pubblica incolumità e salute (a tal proposito lo invitiamo ad una rapida lettura della legge nazionale 157/92, in ordine alla natura patrimoniale e pubblica della fauna selvatica e la competenza in materia di controllo della fauna selvatica sancita dalla Legge Regionale 3/94 art.37). Lo invitiamo anche a fare attenta interpretazione dell’articolo 50 del D.lgs 18 agosto 2000 n. 67 “Testo unico degli Enti Locali” che si ricollega all’art. 54 comma 4 del medesimo D.lgs 267/2000 e successiva modica introdotta dall’art. 6 del D.L. n.92/2008, oltre alla lettura dell’art. 54, 2° comma del decreto legislativo n. 267. A maggiore supporto di tali iniziative suggeriamo al sindaco di fare attenta lettura anche della sentenza del TAR Campania, Sez. Salerno, 27 aprile 1982 n. 109 con specifico intendimento di attuarlo come stabilito dal Consiglio di Stato del 04/02/2003 REG. RIC. n. 3952. Con tali suggerimenti e propositi, auguriamo al sindaco una proficua interpretazione, non perdendo di vista che ogni giorno di ritardo può essere letale: la responsabilità ricade a norma di legge sul primo cittadino”
“A nostro parere – concludono i le due associazioni – la strada da percorrere è la ricerca di coordinamento tra tutti gli attori presenti sul territorio. Per questo, dal momento che l’amministrazione non lo fa, le associazioni venatorie di San Miniato si fanno promotrici e si rendono disponibili a “coordinare” un gruppo che rappresenti i valori e gli interessi dell’intero territorio sopramenzionato, chiamando alla collaborazione le associazioni agricole e l’Associazione dei tartufai delle colline samminiatesi, unitamente a tutte le case comunali interessate. Essendo comunque, quello degli ungulati, un problema che coinvolge diversi territori invitiamo anche ai sindaci dei comuni limitrofi ad allestire un documento unitario, portavoce degli interessi locali di tutte le Categorie fruitrici del territorio, superando le frasi di routine e le espressioni istituzionali, ormai note, come sta facendo il sindaco Vittorio Gabbanini che nulla porta se non un danno economico e uno spreco di risorse pubbliche della collettività”.

Immediata la risposta del primo cittadino della città della Rocca, che definisce una “strumentalizzazione” la nota delle due associazioni venatorie. “Desidero rassicurare la Federcaccia e l’Arci Caccia di San Miniato – dice – sul fatto che nessuna risorsa pubblica è stata sprecata quando si parla di gestione del territorio e di sicurezza”. Il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini respinge al mittente le accuse mosse dalle associazioni: “Il ruolo dell’amministrazione in questa vicenda lo conosciamo bene, al punto che abbiamo già convocato una riunione con i vertici provinciali delle associazioni venatorie – dichiara il sindaco – in modo da poter studiare insieme un piano condiviso e dettagliato che riguardi l’intero territorio e non solo il comune di San Miniato. In secondo luogo, abbiamo già preso parte ad un tavolo regionale che al centro della discussione ha messo proprio gli ungulati, a testimonianza del fatto che non solo ci stiamo muovendo in maniera concertata con gli enti preposti, anche in seguito all’invio di una lettera all’assessorato regionale, ma che abbiamo anche ben presente quale sia la situazione che riguarda più da vicino i nostri luoghi. Rinnovo il mio invito affinché non si veicolino false informazioni quali lo spreco di soldi pubblici, sfruttando questioni di rilevanza sociale sulle quali questa amministrazione sta garantendo la massima attenzione, nell’interesse del territorio che amministriamo, perché non c’è bisogno di strumentalizzazioni ma di azioni concrete come quelle che abbiamo intrapreso”.