‘Nessuna invasione di simboli’, Cossan ribatte a Oliveri

L’associazione Co.s.San replica a Enzo Uliveri sulla Girotonda dei bambini. L’associazione, alla quale fa capo la comunità senegalese residente nella cittadina conciaria, interveniene per ribattere ai timori sollevati da Oliveri dopo la notizia dell’adozione, da parte di Co.s.San, della rotatoria di viale Di Vittorio. Timori legati in parte alla presenza, denunciata da Oliveri, di possibili rifiuti di cantiere finiti dentro la rotatoria anziché essere smaltiti adeguamente, e in parte dell’annunciata intenzione, per adesso solo ipotizzata, di posizionare all’interno della rotatoria qualcosa che faccia riferimento alla comunità senegalese. Una questione sulla quale Co.s.San sgombra subito il campo dalle poliemiche, precesando di non poter fare della rotatoria “ciò che ci piace e pare”, ma che sarà un semplice cartello ad indicare l’associazione che si prende cura di quello spazio.
“Leggendo gli ultimi articoli di commento sulla decisione dell’amministrazione comunale di dare in affidamento una rotatoria alla nostra modestissima associazione “Co.s.San” (nel cui nome sono evidenti due parole: Senegalesi di Santa Croce), ci viene subito l’amaro in bocca – dicono dall’associazione -. Non abbiamo nulla contro il signor Oliveri ma, una domanda giunge spontanea: perché aspettare questa adozione per venire allo scoperto con una così scioccante notizia? Ah! Pardon, non è una novità? L’aveva già detto e fotografato? Quale era il titolo del giornale di allora? “Rifiuti speciali sotto la rotatoria dedicata ai bambini” o “Prestigioso riconoscimento al sapore di veleno”? Se così fosse, e se dovesse essere confermato, ci schiereremo dalla sua parte perché sarebbe uno scandalo inaudito”.
Da qui l’accusa a Oliveri, di voler “mascherare” dietro l’allarme dei rifiuti una preoccupazione diversa: “Il beneficio del dubbio, però, pende dalla parte di chi (come noi) legge più lontano i motivi di un tale allarmismo e capisce le vere paure di Oliveri – dicono -. Attirando l’attenzione su un vecchio, invisibile e forse dubbioso pericolo, voleva avvertire l’opinione pubblica di un altro pericolo ben più grave e imminente: ‘L’invasione dei luoghi pubblici santacrocesi di simboli strani o altri oggetti non propriamente identificati’. Altroché erba alta. Allora sarà nostra premura tranquillizzare il signor Oliveri e tutti cittadini che la pensano come lui che nulla di tutto ciò corrisponderà al vero, alla nostra volontà di fare di Santa croce una città accogliente e col passo con i tempi di oggi”.
“A sorreggere questo nostro ultimo pensiero – proseguono – sarà l’amministrazione comunale stessa e il contratto che ci lega, che, come Oliveri ben sa e sappiamo anche noi fin dalla richiesta di affidamento, conterrà più oneri e vincoli che permessi di fare in quella rotatoria ciò che ci piace e pare”.
“Alle parole del nostro presidente, che aveva parlato di “qualcosa che fa riferimento alla comunità senegalese…” non si capisce perché Oliveri dia subito una connotazione e un giudizio negativo se non sa ancora di cosa parliamo”. Il signor Oliveri evidentemente si immagina, per cui abbassiamo i toni, perché oltre a quella targhetta (uguale per tutti) di cui parla e dove si può leggere il nome della nostra associazione, che fa riferimento ad una comunità che vive e lavora da decenni a Santa Croce, non troverà ‘di tutto di più’. Per quanto riguarda i toni a dir poco separatisti, per” non dire di istigazione all’odio, da parte della Lega e simili, ci sentiamo di calare un velo pietoso e astenerci a fare qualsivoglia commento a riguardo”.