M5s:’A Castelfranco serve illusionista’. Toti cerca giornalista

2 maggio 2016 | 08:20
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M5s:’A Castelfranco serve illusionista’. Toti cerca giornalista

Il Movimento 5 stelle di Castelfranco non fa sconti all’amministrazione comunale e ora punta il dito sul bando per individuare un iscritto all’ordine dei giornalisti che curi la comunicazione dell’ente, come del resto sarebbe previsto dalla legge 150 del 2000, una delle più disattese, proprio da enti e amministrazione comunale, che ad oggi in gran parte sono inottemperanti o alle volte anche non volendo, ne hanno parzialmente distorto il senso rispetto ad un testo molto chiaro promulgato ben 16 anni fa ma forse a maglie troppo larghe per l’Italia ancora spesso inesperta in materia di giornalismo, comunicazione e informazione e di tutto ciò che vi ruota intorno.

Da un lato quindi il pragmatismo dei 5 Stelle di Castelfranco che dicono “Tra fare e apparire: si è scelto l’apparire” e sottolineano che le emergenze per il comune sono ben diverse ironizzando e dicendo: “Un giornalista che curi le pubbliche relazioni e che sia al loro servizio è la risposta e la soluzione di sindaco e giunta alle necessità del comune?”, dall’altro il timido tentativo di un comune di provare a dare corso ad una legge dove si dice (ex articolo 9 ‘dell’ufficio stampa’) Le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, possono dotarsi, anche in forma associata, di un ufficio stampa, la cui attività è in via prioritaria indirizzata ai mezzi di informazione di massa.
Gli uffici stampa sono costituiti da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti. Tale dotazione di personale è costituita da dipendenti delle amministrazioni pubbliche, anche in posizione di comando o fuori ruolo, o da personale estraneo alla pubblica amministrazione in possesso dei titoli individuati dal regolamento di cui all’articolo 5, utilizzato con le modalità di cui all’articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, nei limiti delle risorse disponibili nei bilanci di ciascuna amministrazione per le medesime finalità.
Insomma una questione quanto mai delicata e che rischia di essere un’operazione mal interpretata dai più, se la si intende come ha fatto il movimento 5 stelle che aggiunge: “Il Comune di Castelfranco di Sotto ha pubblicato un avviso di assunzione di una figura part time che sia alle dipendenze di giunta e sindaco e che abbia la qualifica di giornalista. Un caso che mette bene in evidenza quali siano le priorità di chi ci amministra. Una scelta che definiamo inaccettabile sotto tutti i punti di vista: politico perché non è così che vogliamo sia amministrato il nostro comune, economico perché non è così che si devono impiegare le risorse comunali, sociale perché non risponde alle esigenze dei cittadini. I problemi di Castelfranco sono molteplici e i cittadini chiedono da tempo risposte ed interventi per: le strade dissestate e le buche, la scarsa manutenzione dei giardini, l’abbandono dei rifiuti, gli atti di vandalismo, i furti, le maleodoranze. Aggiungiamo la mancanza di risorse per una macchina comunale più equa, efficiente e puntuale nell’erogazione dei servizi, nella riscossione delle imposte, negli interventi di manutenzione e controllo”.
E forse proprio nella frase del movimento 5 stelle sta l’equivoco ovvero un giornalista alle dipendenza di sindaco e giunta. Gli esponenti M5s infatti colgono con estrema praticità quella che purtroppo nell’apparenza, al di là del caso di Castelfranco di Sotto, sicuramente animato da ottime intenzioni da parte dell’amministrazione, spesso è diventata la sensazione diffusa in Italia, ovvero l’ufficio stampa funziona solo per giunta e sindaco, dimenticandosi che nell’impostazione generale della legge 150, l’ufficio stampa è del comune e al servizio del comune o dell’ente nell’interesse della collettività. Niente di male, il legislatore infatti temendo questa dinamica aveva previsto anche un’altra figura, quella del portavoce, sempre persona addetta alla comunicazione da individuare tra gli esperti iscritti all’ordine dei giornalisti, ma figura più vicina alla politica e con ruolo più politico, in questo caso sì al servizio dell’amministrazione. Nella prassi purtroppo le due figure alle volte si sono sovrapposte nel percepito, ferma restando la correttezza formale e sostanziale di tutti i colleghi giornalisti che operano negli uffici stampa, creando un cortocircuito che porta con troppa facilità ad identificare l’ufficio stampa come il megafono del sindaco o dell’amminsitrazione rendendolo una figura apparentemente e ingiustamente inutile, tanto che l’M5s dice: “Ci immaginavamo l’assunzione di personale al servizio tecnico e ambientale, alla polizia municipale o al settore ragioneria. Sindaco e giunta ritengono che il giornalista sia prioritario alle altre questioni o forse sperano che raccontare le favole potrà salvarli dalle richieste impellenti. Fortunatamente, i cittadini sono più intelligenti di quanto pensano: per rendersi conto della realtà basterà uscire per strada e non ci saranno selfie o belle favole che potranno funzionare. Senza nulla togliere alla categoria: per nascondere tutti i problemi, un giornalista non basta, servirebbe un illusionista di fama mondiale”.
Insomma una questione di fine natura giuridica, deontologica (per i giornalisti impegnati nella pubblica amministrazione) e politica sulla quale è bene che per una volta si dibatta e si affronti la questione della funzione di un giornalista in una pubblica amministrazione, visto che l’ordinamento italiano ne dà l’opportunità. Noi, dal nostro punto di vista (nel senso di categoria professionale) non possiamo che essere contenti che si crei un nuovo posto di lavoro per un collega e che, allo stesso tempo, sulla comunicazione e l’informazione degli enti, grazie al M5s di Castelfranco si accenda un dibattito.

Gabriele Mori