Ex Gozzini, M5S: “Nessun cronoprogramma per rimuovere l’amianto”

2 maggio 2016 | 14:02
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Ex Gozzini, M5S: “Nessun cronoprogramma per rimuovere l’amianto”

“Per noi le ‘parole sono importanti’ e specialmente le promesse fatte ai cittadini”. Il movimento Cinque Stelle torna a puntare il dito sul problema dell’amianto alle ex officine Gozzini di Santa Croce, lamentando la mancanza di un cronoprogramma di intervento per la rimozione delle lastre in eternit, nonché il ritardo nell’esecuzione della prima parte di lavori annunciata entro marzo 2016.

“Secondo quanto previsto dalla perizia tecnica commissionata dall’amministrazione comunale allo studio Ingenia srl – ricordano i Cinque Stelle – i cui risultati furono avvallati anche dall’Asl 11, tutte le coperture in amianto della ex Gozzini sono pericolose per la salute, per cui se ne prevedeva la rimozione in tre fasi progressive”. In una recente nota, l’amministrazione comunale aveva annunciato l’esecuzione della prima parte entro il mese di marzo 2016; stanziando in bilancio un’apposita voce di spesa pari a 70mila euro. “Purtroppo – lamentano dal M5s, siamo all’inizio di maggio e la situazione all’ex Gozzini è sempre la solita. Alcuni mesi fa la Usl aveva richiesto al comune il cronoprogramma con il quale dovevano essere calendarizzate le tre fasi di rimozione delle lastre in cemento-amianto. L’amministrazione comunale, dopo aver provveduto a rimuovere le poche lastre cadute a terra, ha fornito a nostro avviso uno “pseudo cronoprogramma” che di fatto contiene la previsione della sola prima fase delle operazioni di bonifica, per l’appunto quella tanto annunciata e che i cittadini dell’area Ex Gozzini speravano fosse già realizzata”.
Una situazione per la quale gli esponenti del movimento puntano il dito anche contro la stessa Usl, per “aver tacitamente approvato, senza nulla eccepire, quello che definiscono un ‘monoprograma’, a dispetto di quanto avviene per l’analisi della sicurezza sui luoghi di lavoro, nei quali si effettua un cronoprogramma per datare le varie fasi di lavoro previste. Nel documento presentato dal comune, invece, si prevede la realizzazione della prima fase rimandando a data da definire tutto il resto. A nostro parere, con questo modo di procedere, non avendo alcuna certezza sui tempi, potrebbero passare altri anni, senza che niente sia stato fatto o poco più”.
Da qui l’appello a tenere vive l’attenzione: “Auspichiamo che i cittadini non si accontentino di qualche passo in avanti – concludono – in special modo quelli residenti nell’area delle ex Gozzini, e che facciano sentire la loro voce al fine di mantenere alta l’attenzione, in modo che la questione sia risolta definitivamente, perché è solo attuando l’intera rimozione del mare di “eternit” (16mila metri quadri di coperture) che sarà veramente tutelata la salute dei cittadini”.