
La notizia è stata diramata nel primo pomeriggio di oggi, martedì 12 aprile. Poche righe, con le quali il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini annuncia di aver revocato le deleghe all’assessore Manola Guazzini.
Una possibilità, in realtà, sulla quale si vociferava da giorni nell’ambiente politico sanminiatese, divenuta effettiva oggi dopo il summit riunito ieri sera, dal primo cittadino, con il segretario comunale Pd Francesco Lupi, il capogruppo Alessio Spadoni, il presidente del consiglio Simone Giglioli e gli altri assessori della giunta. “Nonostante i diversi tentativi di conciliazione – scrive Gabbanini – è venuto meno il rapporto fiduciario alla base della nomina, ostacolo per una serena prosecuzione dell’attività di governo della giunta comunale. Il sindaco ringrazia Manola Guazzini per l’impegno svolto in questi anni”.
Da tempo, del resto, i rapporti fra il primo cittadino e l’assessore si erano quanto meno irrigiditi. Gabbanini, in particolare, avrebbe contestato a Guazzini di giocare in qualche modo una “partita” autonoma: di non fare squadra (per restare sulla metafora calcistica) con gli altri colleghi della giunta. Il fatto, inoltre, che l’assessore sia subentrata dopo le amministrative 2014 in una squadra già consolidata non ha sicuramente giocato a suo favore. Situazioni ed episodi avrebbero quindi creato un solco tra Guazzini e il resto della giunta, anche per ora se non è dato sapere se ci sia stato un ulteriore elemento “scatenante” che ha convinto il sindaco a rompere gli indugi. Ad ogni modo, quelle che tornano nella mani del sindaco sono deleghe pesanti: lavori pubblici, ambiente, lavoro e pari opportunità, che Gabbanini dovrà adesso riassegnare. “Nei prossimi giorni – conclude la nota – sarà reso noto il nuovo assetto”.
Ferma la prima dichiarazione dell’ormai ex-assessora: “Prendo atto della decisione con la consapevolezza di aver fatto il mio lavoro con impegno e passione, fino all’ultimo – commenta Guazzini -. Allo stesso modo credo non ci sia nessun mio atto istituzionale che giustifichi questa decisione e le uniche frizioni, se ci sono state, sono da considerarsi più caratteriali che altro, come in ogni luogo di lavoro. La politica è un’altra cosa”. Con questo atto Guazzini esce a tutti gli effetti anche dagli altri organi istituzionali di San Miniato. Malgrado fosse stata eletta (e fosse seconda in lista, con oltre 494 preferenze) aveva infatti rinunciato all’incarico di consigliera al momento in cui era diventata assessore, come prevede la legge per i comuni sopra i 15mila abitanti.
Un atto da parte del sindaco che comunque potrebbe avere anche altri contraccolpi e mutare profondamente anche lo scenario politico futuo. Intanto il primo passo, come vuole la liturgia della politica, sarà quello di passare dalla segreteria del Pd, fissata già da tempo per giovedì prossimo dove sicuramente l’espulsione dalla giunta di Manola Guazzini, uno dei candidati più votati alle ultime elezioni amministrative di San Miniato con oltre 400 preferenze, non potrà passare inosservata e quasi sicuramente ci sarà da interrogarsi se le motiviazioni personali possano essere in politica l’unica motivazione valida per un passaggio così doloroso.