Amianto S.Croce, M5S contro Deidda: “Giunta insensibile e impreparata”

“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. I Cinque Stelle di Santa Croce commentano così l’ultima discussione di consiglio sul caso delle condutture in cemento-amianto. Consiglio nel quale arriva in discussione una mozione presentata dagli stessi Cinque Stelle, nella quale si chiedeva una mappatura puntuale di tutti i 31 chilometri di condutture in amianto, la richiesta ad Acque di un piano di dismissione e l’avvio di un programma di controlli periodici da parte del gestore e dell’Autorità idrica toscana. Una mozione bocciata dalla giunta e dalla maggioranza Pd, come già avvenuto del resto con una precedente interpellanza dello scorso settembre.
“La nostra non è una polemica sterile – dicono i Cinque Stelle – incentrata sulla presenza o meno delle fibre di amianto presenti nell’acqua, ma bensì sull’origine di questo rischio. Le condotte idriche in cemento-amianto sono un problema reale che con il passare del tempo sarà sempre più grave. Non è possibile intervenire a casaccio come richiesto dal nostro sindaco, cioè sostituendo un tratto solo nel momento in cui si rompe. Quando la condotta si rompe il danno è già fatto. Quindi il compito di una politica ambientale responsabile a tutela dell’uomo e della sua salute è prevenire in maniera programmatica e strutturale i danni prima che questi si verifichino”.
L’Autorità idrica regionale (l’Ait) ha infatti rilevato nel comune di Santa Croce ben 31 chilometri di conduttore ‘incriminate’ su un totale di 85. “Per questo – proseguono i Cinque Stelle – volevamo impegnare il sindaco Deidda e la giunta a richiedere al gestore Acque spa una puntuale mappatura per capire dove si trovassero esattamente le condutture in amianto, ed un piano programmatico di completa dismissione nel più breve tempo possibile”.
“Anche se non si trova uniformità di pensiero nel mondo scientifico sulla soglia limite di fibre disciolte che potrebbero causare tumori – proseguono – non è possibile non tenere di conto della risoluzione approvata dal parlamento europeo il 14 marzo 2013 che, allo scopo di ridurre al minimo i rischi, per ‘tutti i tipi di malattie legate all’amianto, esorta l’Ue a elaborare modelli per il monitoraggio dell’amianto esistente negli edifici pubblici e privati, compresi gli edifici residenziali e non residenziali, i terreni, le infrastrutture, la logistica e le condutture; esorta l’Ue a elaborare modelli per il monitoraggio delle fibre di amianto presenti nell’aria sui luoghi di lavoro, nei centri abitati e nelle discariche, nonché delle fibre presenti nell’acqua potabile veicolata tramite condutture di cemento amianto’.
Il concetto di pericolosità, fanno notare i Cinque Stelle, è stato recentemente ribadito anche dall’Ordine dei medici di Pistoia: ‘L’amianto è riconosciuto cancerogeno certo – si legge – sia per inalazione che per ingestione, per cui ritiene non dover esistere un limite di tolleranza, nell’acqua potabile, al di sotto del quale possa esserci un limite di sicurezza per la salute umana. I medici ricordano anche che, in situazioni di rottura delle tubazioni di cemento-amianto, si possono verificare aumenti acuti del numero delle fibre di amianto, di difficile verifica e valutazione’.
“La maggioranza Pd ha ritenuto però di non accogliere la mozione del movimento – concludono i Cinque Stelle – Il sindaco ha infatti (erroneamente) affermato che esiste già una mappatura consultabile sul sito internet dell’Ait: in realtà la mappa indica unicamente il totale delle condutture in amianto presenti per ogni comune toscano, ma non dove queste siano collocate. Insomma, dopo le sommarie risposte alla nostra interpellanza di settembre, ancora una volta questa giunta dimostra sul tema scarsa sensibilità e preparazione, preferendo mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Non sarà mica perché criticare pubblicamente e a gran voce il comportamento di Acque spa e di Ait sia politicamente sconveniente?”.