Montopoli, le torri di Conad riaccendono i malumori nel Pd



Si arricchisce di un nuovo capitolo lo scontro interno al Pd di Montopoli. Dopo il terremoto successivo alle elezioni del 2014, con le dimissioni in blocco di buona parte del direttivo democratico, la questione sembrava superata, quanto meno sopita, a vantaggio di un clima distensivo che aveva portato anche a un “rimpastino” di deleghe in giunta.
La parole dell’ex sindaco Alessandra Vivaldi, invece, hanno decisamente aperto un nuovo fronte (leggi qui Ampliamento Conad, l’ex sindaco bacchetta Capecchi). Una critica diretta, concreta, su un tema delicato come quello del magazzino Conad di Fontanelle. Parole che valgono in primo luogo come l’autodifesa di un ex sindaco rispetto alle scelte dal passato, ma dietro le quali si nasconde ancora il malessere di una certa parte del partito. Malessere di cui Vivaldi si è fatta ancora una volta interprete, praticamente invulnerabile ai meccanismi della politica locale, come già accaduto all’indomani delle elezioni del 2014.
All’epoca il casus belli erano state le scelte di giunta del nuovo sindaco Capecchi, in contrasto con le indicazioni date dal partito. Sotto accusa, in particolare, la decisione di assegnare un assessorato a Cristina Scali, sulla quale il Pd aveva sollevato una presuntaincompatibilità già alla vigilia delle elezioni, in quanto moglie di un noto libero professionista della zona. Un nome “in contrasto con il codice etico del partito”, aveva scritto Vivaldi in una nota. Il sindaco Capecchi, invece, aveva difeso la scelta, rigettando le accuse di incompatibilità e aprendo un lungo processo di riavvicinamento con l’ala sinistra e maggioritaria del partito, anche se nel tempo non erano mancati gli affondi e le critiche, specie da parte del segretario ed ex capogruppo Fabio Bartoli.
Adesso, la questione Conad ha di nuovo riacceso i malumori. Sotto accusa, stavolta, è il permesso a costruire rilasciato a Conad del Tirreno per la costruzione di un nuovo volume tecnico, i cui lavori sono già partiti da pochi giorni. Il risultato saranno due blocchi che sorgeranno lungo il fianco sinistro del magazzino, con lati di 25 e 72 metri per un’altezza di 27, il doppio dell’attuale struttura. “Due torri”, le ha definite l’ex sindaco Vivaldi, contestando all’amministrazione di non aver ottenuto niente in cambio, se non poche decine di migliaia di euro, a compensazione di una struttura che sarà comunque visivamente impattante (e una della più alte del comprensorio).Trattandosi di un volume tecnico, del resto, il privato è esente dal pagamento degli oneri di urbanizzazione, ma se il Comune avesse voluto – ha fatto intendere Vivaldi – avrebbe potuto comunque ottenere qualcosa in cambio, come avvenne anni fa al momento della costruzione del magazzino. E’ questa l’accusa dell’ex sindaco e quindi di una parte del Pd: quella di non aver voluto, o comunque provato a far valere il bene della collettività sul tavolo della trattativa con Conad. Allo stesso modo, non sono piaciuti gli annunci del sindaco rispetto al piano di ampliamento globale presentato dalla società: un progetto per adesso ipotetico lo ha definito Vivaldi, invitando in questo modo a non confondere le carte in tavola e a concentrarsi invece sull’unico elemento concreto e certo di tutta la vicenda.
Giacomo Pelfer