Unioni civili, l’ex sindaco: “Pubblicità Coop bellissima”

6 febbraio 2016 | 15:58
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Unioni civili, l’ex sindaco: “Pubblicità Coop bellissima”

“Una pubblicità bellissima, un modo serio ed efficace per partecipare ad una battaglia di civiltà in favore dei diritti”. A parlare è Angelo Frosini, ex sindaco di San Miniato, che interviene nella polemica sull’ormai celebre manifesto della Coop in favore delle unioni civili. Manifesto che pochi giorni aveva spinto don Francesco Ricciarelli, parroco de La Serra e responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, a restituire la propria tessera Coop facendosi cancellare dall’elenco dei soci (leggi qua “Coop non sono io”, don Ricciarelli ridà tessera).

La pubblicità della Coop “Qualunque sia la tua famiglia la Coop sei tu” con le mele verdi e rosse, accoppiate nelle tre possibili combinazioni, la trovo bellissima – scrive Frosini – È un modo serio, discreto, efficace per partecipare a quella battaglia di civiltà perché si affermino i diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dal modo con cui decidono di organizzare la propria vita affettiva e sentimentale. Io, che sono socio Coop da oltre trent’anni, mi riconosco in pieno in questa iniziativa: nei contenuti e nella tempistica”.
Incomprensibile, quindi, a detta di Frosini, la presa di posizione di don Ricciarelli. “Non riesco a capire – dice – cosa abbia spinto il parroco di La Serra a contestare la Coop, accusandola di schierarsi ideologicamente, fino al punto di restituire la tessera di socio. In quel manifesto emerge una presa di posizione per affermare diritti e, conseguentemente, il sostegno ad una legge che tuteli, in primo luogo, i bambini indipendentemente se a custodirli e amarli è una coppia sposata, una coppia di fatto, o una omosessuale. Posizioni ideologiche sono state assunte, invece, da parte di chi vuol far credere, raccontando falsità, che la legge sulle unioni civili metterebbe in discussione il matrimonio tradizionale, quando invece estende diritti a chi non ne ha, senza toglierli a chi già li ha”.
“Mi sembra di rivivere il clima degli anni ’70 – prosegue l’ex primo cittadino -. Anche allora le posizione più integraliste e retrive del mondo cattolico volevano impedire l’approvazione della legge sul divorzio e poi quella sull’interruzione volontaria della gravidanza. Non ci riuscirono. Il Parlamento approvò. E il popolo italiano, con i referendum, non ne consentì l’abrogazione. E l’Italia progredì”.
Per questo, Frosini chiede a don Ricciarelli “come riuscirà, dopo una posizione di netta chiusura, a confrontarsi serenamente con tutti quei cattolici che, su questi temi, la pensano diversamente da lui e con quelle famiglie della sua parrocchia che esistono al di fuori del matrimonio. È comprensibile che il presidente della sezione Coop, Fioravanti, sia dispiaciuto perché un socio ha lasciato la tessera. Io affermo, caro Rutilio, che quando una battaglia è giusta ed è condotta sulla base di principi e valori, va fatta, pur sapendo che non tutti la condividono. C’è un modo solo perché il clima si rassereni: che la legge Cirinnà venga approvata, rapidamente e senza modifiche, compresa stepchild adoption che, ricordiamolo, vuol semplicemente garantire “l’adozione del figlio del proprio partner”.

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