
“Le prostitute sulle strade della Cerbaie fanno parte dell’arredo”. La dichiarazione è del sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, che l’ha pronunciata la scorsa settimana davanti al prefetto di Firenze e ai colleghi sindaci dei comuni del Comprensorio della Cerbaie che appartengono alle quattro province di Lucca, Pisa, Firenze, Pistoia. Marchetti oggi 29 gennaio ha rincarato la dose aggiungendo: “Per risolvere il problema bisogna riaprire le case chiuse”.
A riferire la dichiarazione di Marchetti e “dare fuoco alle polveri”, è stato il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, durante una seconda conferenza stampa convocata dal sindaco Gabriele Toti a Castelfranco di Sotto, dove si parlava delle Cerbaie dal punto di vista della promozione del territorio, poi quando i giornalisti hanno chiesto quale fosse la situazione dal punto di vista dell’ordine pubblico, Spinelli ha riferito la dichiarazione rilasciata da Marchetti alcuni giorni fa durante il summit. Marchetti, raggiunto dopo telefonicamente, non solo ha confermato di aver detto la frase ripetendo: “Certo che lo ho detto e lo confermo e se Spinelli non se ne è reso conto, la prostituzione alle Cerbaie fa parte dell’arredo e con questa affermazione intendo dire che le prostitute su quelle colline ci sono sempre state, dall’età medievale se ne ha notizia e chi dice il contrario è uno stolto e in malafede”. Poi Marchetti ha aggiunto “L’unico modo per risolvere il problema è sempre quello che ho proposto e riproposto in varie fasi, ovvero fare delle case dove chi si prostituisce possa esercitare ed essere controllata, con tanto di verifiche sanitarie e pagamento delle tasse sui guadagni”.
Poi Marchetti è tornato sulla riunione in prefettura a Firenze con una vena polemica e ironica spiegando: “Mi devono ringraziare i colleghi sindaci e la prefettura di essere stato così delicato, visto che hanno convocato una riunione a cui c’era una moltitudine di persone, mi hanno fatto perdere una giornata per andare a Firenze in via Cavour, nel centro storico a sentirmi dire che sulle strade della Cerbaie ci sono le prostitute, come se non si sapesse. Una situazione incredibile, tanto che prima di cominciare la riunione tra sindaci ci domandavamo perché eravamo stati convocati e pensavamo che fosse accaduto qualche cosa di grave, poi ci dicono che eravamo lì per parlare delle prostitute nelle Cerbaie. Ora io mi domando, ma dove sono state queste persone negli ultimi 45 anni? Alle Cerbaie ci sono donne che hanno visto crescere gli alberi da tanto che ‘lavorano’ lì. In questi territori lontani dalle case e al margine di quattro province, è chiaro che l’attività di malavita tra cui anche lo spaccio attecchiscono, semmai il problema è come risolverle. E allora ecco che viene fuori l’idea di creare delle case controllate, unite a delle leggi che proibiscano la prostituzione alla luce del sole e per strada con pene anche severe come l’arresto. Allora si potrà dire di avere fatto qualche cosa per risolvere il problema delle prostitute e non solo alle Cerbaie ma anche intorno alle città a quel punto si potrà pensare a risolvere il problema. Oggi noi mandiamo i carabinieri o vigili di Altopascio, che sono tra i più attivi nel comprensorio della Cerbaie, ma loro cosa possono fare più che segnalare le prostitute dopo l’identificazione? Niente perché la legge persegue solo lo sfruttamento della prostituzione e non la prostituzione. Poi c’è il problema dello spaccio, è chiaro che boschi lontani da tutto dove le forze dell’ordine arrivano con difficoltà perché aree marginali si crea un po’ un ‘magazzino’ della droga e delle attività criminali, ma intervenendo con leggi efficaci anche questo sicuramente verrebbe attenuato se non risolto”.
Per completezza di cronaca da precisare che Spinelli durante la conferenza stampa di Castelfranco ha riferito la dichiarazione di Marchetti con un significato ben preciso: “Marchetti davanti al prefetto di Firenze ha detto che le prostitute alle Cerbaie e fanno parte dell’arredo, ma anche aggiunto – ha precisato Spinelli – che se si parla di spaccio è giusto reprimere un’attività criminale. Questo lo riferisco non per stigmatizzare o mettere in cattiva luce il sindaco Marchetti, che sicuramente voleva solo fare una battuta di spirito e con il quale ho sempre avuto buoni rapporti ed è sindaco molto competente, ma per sottolineare come alle volte il problema della prostituzione, per quanto non costituisca reato di per sé, rischia di essere sottovalutato proprio perché si protrae da tempo”.
Durante la conferenza stampa, il sindaco di Castelfranco di sotto, Gabriele Toti, invece ha sottolineato come nell’ultimo anno i reati legato allo spaccio di sostanze stupefacenti a sua avviso siano drasticamente calati, mentre è in corso, sia da parte del comune di Santa Croce sull’Arno, rappresentato per l’occasione dall’assessore Baldacci, di Castelfranco e di Fucecchio un’intensa attività contro chi abbandona rifiuti. Sulla prostituzione Toti poi ha ironizzata dicendo: “Sarà colpa della crisi o dei controlli dei vigili urbani dei vari comuni a scopo deterrente, ma mi sembra che ultimamente ‘l’arredo’ sia un po’ diminuito”.
Gabriele Mori