Gestore unico dei rifiuti, M5s contrario anche a S.Croce

Il gestore unico dei rifiuto per l’Ato costa è una questione sempre può concreta, dopo che i consigli comunali avranno votato il passo sarà breve. Proprio questi giorni nel comprensorio del cuoio tutti consigli infatti si stanno esprimendo sul conferimento della propri quote e sull’ingresso in reti Ambiente che sarà il gestore unico. Ovunque il movimento 5 Stelle ha sposato la causa del sindaco di Livorno da sempre contrario al macro Ato e al gestore unico. Non fa differenza la posizione del movimento 5 stelle di santacroce sull’Arno, posizione che qui riportiamo così come da loro espresso.
“Lo scorso martedì 15 dicembre, in una sala consiliare praticamente deserta, è andato in scena uno dei consigli comunali più imbarazzanti a cui abbiamo assistito da quando vi prendiamo parte. Si votava per il passaggio nella gestione dei rifiuti solidi urbani, da Geofor al gestore unico per tutti i comuni dell’ Ato Costa (quasi 100 comuni tra Massa, Lucca, Pisa fino a Livorno) che si chiamerà RetiAmbiente. Il percorso che porterà al gestore unico è stato avviato da quasi tutti i sindaci dell’area (vasta ndr) già da molto tempo ed attualmente vede solamente Livorno resistere a questo pericoloso progetto. Infatti per compiere un passo così epocale, si sono susseguiti negli anni incontri, pranzi, meeting e discussioni sempre effettuati nelle stanze del potere e in quelle del solito partito. Nessuna informazione obiettiva di fatto è stata data ai cittadini e tutto per giustificare la creazione di nuove poltrone che saranno poi spartite tra gli amici degli amici. Fattore eclatante, tanto per farvi capire come il PD e compagni intende far partecipare le varie componenti sociali e politiche nelle scelte più importanti : i documenti inerenti questo consiglio sono stati dati ai consiglieri, soltanto 5 giorni prima .
“Nell’indifferenza generale il gruppo di maggioranza, in consiglio ha approvato (con anche il voto favorevole del consigliere di SEL, ecologia e libertà) la delibera che, in parole povere, accorperà tutti i gestori dell’Ato Costa a RetiAmbiente. Un carrozzone con un giro di affari di circa 6 miliardi di euro, formato sia dal pubblico che dal privato, dove il privato a dispetto delle quote azionarie, farà il bello e il cattivo tempo,designando l’amministratore delegato ed essendo determinante nella variazione di tariffe tra l’altro.
Se però andiamo a vedere cosa è successo dove questa “fusione” è stata già attuata ben 2 anni fa ( Ato sud), a fronte di una diminuzione di solo il 4 per cento dei rifiuti, dovuta principalmente alla crisi, c’è stato un aumento delle tariffe di ben il 22 per cento. E tanto per far capire l’aria che tira dietro queste manovre economiche, che niente hanno a che vedere con l’interesse dei cittadini: a maggio di quest’anno, dopo un esposto del Movimento 5 Stelle di Grosseto, negli uffici di Ato Sud, è arrivata la guardia di finanza per acquisire documentazione nei riguardi della gara che aveva individuato il socio privato, unico ad essersi presentato.
A differenza di quanto detto dell’assessore Baldacci in consiglio la Geofor non cesserà di esistere ma verrà conferita in RetiAmbiente. Praticamente se ognuno di noi si poteva lamentare con il comune per la gestione dei rifiuti,e a sua volta il comune si poteva lamentare con Geofor, ora con RetiAmbiente, si allontanerà ancora di più la distanza che c’è tra il cittadino e il suo referente.
Singolari le dichiarazioni sia dell’assessore Baldacci che del sindaco Deidda. Il primo quando gli abbiamo fatto notare che Geofor dovrà quasi certamente risarcire il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per più di 3 milioni di euro, come conseguenza di una truffa (attendiamo la sentenza del consiglio di stato, ma si è già pronunciato in tal senso su casi analoghi) rappresentata da un indebito recepimento di bonus statali, ha difeso Geofor dicendo che è stata previdente perché li aveva già accantonati, come se Geofor poi, questi milioni di fatto non li avesse presi dalle nostre tasche. Ha inoltre criticato la legge in questione affermando che altre società sono state condannate per lo stesso motivo e che quindi la legge non era chiara. Queste affermazioni da parte di chi (purtroppo) ricopre un incarico istituzionale sono inammissibili.
Ancor più disarmante il sindaco che ha dichiarato che “gli inceneritori ci sono e vanno mantenuti” e che comunque sia questo percorso va portato a termine perché ormai sono anni che ci stanno lavorando. Complimenti, bella motivazione
Tutte le previsioni sui vantaggi che, secondo loro, porterebbe questa riorganizzazione della gestione dei rifiuti, non hanno nessun fondamento oggettivo, anzi i dati oggettivi danno indicazioni opposte. Le loro sono solo fantasie basate sul niente, infatti non sono stati in grado di fornire nessun elemento concreto, reale e misurabile a fondamento delle loro teorie.
Quello che sta avvenendo è un pericoloso accentramento di un servizio essenziale, che per legge deve essere di competenza comunale, nelle mani di un inutile società mista in balia del volere dei privati, per i prossimi venti anni. Naturalmente il sindaco ci ha assicurato che vigilerà affinché le tariffe non aumentino, ma è palese che l’unica cosa che potrà fare sarà trovare qualche scusa per farci digerire l’amaro boccone. Ma, tant’è: la torta da spartirsi è molto grossa, e tutti i comuni devono aderire al progetto. Anche Livorno che proprio non ne vuole sapere. Ed ecco spiegate le pressioni del PD, anche con esponenti del governo nazionale, su Nogarin. Stupefacente che il sindaco di Santa Croce abbia avuto il coraggio di additare nel corso del consiglio il suo collega livornese, dicendo che lei non vorrebbe far pagare i debiti di un’azienda pubblica ai cittadini. Ma come? Proprio voi del PD parlate? Ma davvero avete così tanto coraggio dopo aver lasciato l’azienda dei rifiuti livornese esanime con 26 milioni di debiti? Con più manager che spazzini? Ma davvero? Caro sindaco, anche noi non vogliamo far pagare le vostre colpe ai cittadini, ed è per questo che a Livorno si sta facendo un concordato preventivo, con garanzie speciali per i lavoratori. Magari lo dica anche agli altri esponenti del suo partito e una volta tanto abbia il coraggio di ribellarsi a questo sistema bacato”.
Movimento 5 stelle santa Croce sull’Arno