
Lotta allo sfitto, lavori alle scuole del centro e incentivi alle botteghe. Queste per Alberto Fausto Vanni le soluzioni per rivitalizzare il centro storico santamariammontese.
“La stagnazione comunale di questi ultimi vent’anni è sotto gli occhi di tutti, bisogna tornare al sindaco Agiolino Diomelli per ricordare interventi importanti sul centro storico – scrive Vanni – giunti a metà legislatura dell’amministrazione comunale attuale, dobbiamo sottolineare che la Parrella, oggi sindaco di centro destra, è la continuità della vicesindaco Parrella quando era con i “comunisti”, sindaci Vellone e Turini. Eppure il paese ha sempre avuto un ruolo commerciale importante nel comprensorio del cuoio e della calzatura, quando gente di paesi vicini facevano acquisti sul nostro territorio. Dagli anni ’90 in poi è stata una discesa continua. In particolare il centro storico ha perso il ruolo conquistato nei secoli, con la chiusura di quasi tutte le botteghe tradizionali che oltre a dare un servizio alla cittadinanza davano valore a questo centro fatto a chiocciola. Attualmente il centro del paese è pressoché disabitato e si respira un’aria pesante. A nostro avviso occorre un progetto che riguardi tutte le sfaccettature per un rilancio armonico e concreto. In primissimo punto è di incentivare coppie e singoli ad occupare le numerose case sfitte, ripopolando il centro, dandogli incentivi e agevolazioni su spazzatura e altri servizi comunali come posti macchina personalizzati. Abbiamo provato a mettere insieme idee ed esperienze di altri centri storici simili al nostro ed ecco cosa è venuto fuori. Al primo punto un ‘disegno dell’insieme’, cioè un’idea del perché la gente deve venire a Santa Maria a Monte. Il motivo è che trovi un centro accogliente con parcheggi e botteghe, una sorta di salotto buono del comprensorio. Al secondo punto la Santa Maria sotterranea, con attività gastronomiche e di ricezione turistica, con una coordinazione e una promozione da parte dell’amministrazione pubblica. Ampliamento e modernizzazione della scuola materna Beata Diana Giuntini, con intervento e accesso anche dalla valle del Marchetti, con ampi spazzi giochi per bambini. Una scuola modello per l’infanzia. Queste, secondo noi, sarebbero le priorità per ridare dignità al paese.”