Cgil bacchetta la Regione su sanità: “A rischio il sistema pubblico”

La Cgil regionale non ha mezzi termini quando parla della sanità regionale e dice a chiare lettera alla regione i tagli sono colpi mortali, è a rischio il sistema pubblico. Proprio dalla camera del lavoro fiorentina il direttivo arriva una richiesta di verifica del modello sanitario toscano.
A seguito della partecipata discussione durante l’incontro, il direttivo – tramite l’approvazione di un ordine del giorno – ha affidato alla segreteria confederale il mandato di predisporre, di concerto con le categorie, un documento sulla sanità toscana che definisca i contenuti di una proposta da far vivere tra i lavoratori, i pensionati, i cittadini e che possa aprire una vertenza sulla sanità a partire dai territori, finalizzata alla realizzazione di quanto già previsto dalle norme e dai protocolli regionali sui seguenti punti: riduzione delle liste d’attesa, realizzazione del pieno funzionamento delle case della salute, ultimazione del piano dei posti letto per le cure intermedie che possano garantire i percorsi post ospedalieri, Sanità d’iniziativa, Realizzazione dei progetti per le cure odontoiatriche, Verifica dell’utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza, Piena realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria, attuazione del protocollo degli appalti
“A che punto siamo sull’attuazione di questi impegni? A nostro giudizio, resta molto da fare. Per verificarlo, si chiede al più presto l’incontro coi vertici della Regione Toscana. Su tutti questi temi, fin dalle prossime ore proporremo a Cisl e Uil un percorso unitario”, spiega Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana. Già il 2 novembre scorso, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno scritto all’assessore regionale al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria per chiedere un incontro per analizzare la situazione attuale dei servizi sanitari e dell’assistenza sociosanitaria, territorio per territorio, alla luce del malessere diffuso che si registra da parte dei cittadini che disegnano un quadro preoccupante della sanità toscana. A quella lettera però, purtroppo, non è stata data risposta.
Il direttivo ha anche deciso di programmare iniziative di studio e di elaborazione di una proposta sul sistema sanitario regionale, che si ponga il tema di come rafforzare l’universalità del sistema e la difesa del sistema pubblico.
“A livello nazionale la sanità sta subendo non tagli ma colpi mortali – ha detto nel suo intervento durante la riunione del Direttivo Patrizia Bernieri della segreteria di Cgil Toscana -. Il nostro sistema nazionale universalistico e pubblico può risultare irrimediabilmente compromesso da una logica perseguita in perfetta continuità dagli ultimi governi del nostro Paese. Una logica dove il welfare non viene più vissuto come uno strumento essenziale per garantire pari diritti e opportunità, ma come una fonte di prelievo. E’ per questo che dobbiamo mobilitarci facendo per prima cosa un’operazione di verità per far conoscere meglio ai lavoratori e ai pensionati le ricadute su di loro di queste scelte sbagliate e ingiuste. Nella nostra regione la sfida della sostenibilità è stata raccolta da tempo. Ma ora con realismo dobbiamo fare una operazione di verifica e di riflessione sul futuro. Se abbiamo sostenuto questo modello pensiamo che ora questo modello abbia bisogno di un tagliando, come per le macchine. Dobbiamo affrontare questa fase nuova forti della convinzione che nessuna compatibilità di bilancio possa rappresentare la fine del sistema sanitario pubblico”.
Il Direttivo ha deliberato anche la costituzione dell’assemblea di Cgil Toscana, nuovo organo statutario disposto dalla conferenza d’organizzazione della Cgil nazionale dello scorso settembre per allargare la partecipazione dei delegati alla scelta degli organismi dirigenti. In Toscana la Cgil convocherà l’assemblea anche per allargare il confronto sui temi più importanti e per condividere le decisioni sulle iniziative da prendere, perché sempre più le scelte siano frutto di tanti e non di pochi. L’Assemblea eletta è composta, oltre che dai 123 membri del Direttivo, da 91 persone tra delegati e delegate dei luoghi di lavoro (per oltre il 12% under 35, per il 59% donne), per un totale di 214 membri.