
“Un sistema sicuramente poco equo, illogico e destabilizzante per tutti”. Questo il giudizio fatto dal Movimento 5 Stelle a Castelfranco in merito a gli sconti per i cittadini che hanno adottato o adotteranno le aree verdi pubbliche, da applicare alla tariffa TARI del contribuente e calcolati in relazione alla grandezza dell’area verde adottata. Alla base dello scetticismo dei grillini il metodo scelto per la selezione, che non prenderebbe in adeguata considerazione lo specifico lavoro richiesto per ogni prestazione. “Proviamo a spiegarci meglio con un semplice esempio – scrivono.
“La manutenzione di una piazza di 200 metri quadri permetterà di ottenere uno sconto del 20% della TARI. Tre piazze di 200 metri quadri ciascuna, saranno adottate da: Mario Rossi, contribuente 1, con tariffa TARI di 200 €, da Giovanni Bianchi, contribuente 2, con tariffazione di 1000€, e da un gruppo di 10 contribuenti. A parità di lavoro, lo sconto maturato sarà di 40 € per Mario Rossi, 200 € per Giovanni Bianchi ed una cifra da calcolare per i dieci contribuenti pari alla somma del 20 percento delle rispettive TARI! Ecco che a parità di lavoro eseguito i contribuenti riceveranno corrispettivi diversi! Un rompicapo e una scelta iniqua.” “Infine, collegando in tal modo lo sconto alla entità della tariffa TARI dell’aderente, il comune non sarà mai in grado di conoscere a priori quale sarà il costo definitivo di questa operazione, dato che non è noto chi adotterà le piazze.Chiediamo allora come è stato calcolato il costo complessivo dell’operazione? Come sarà stata calcolata la cifra nella redazione del bilancio di previsione? Nello stesso tempo come possiamo pensare che il contribuente possa trovare affezione ad un sistema che non da corrispondenza equa e oggettiva tra impegno richiesto e beneficio ottenibile? Altro aspetto importate è che l’accordo richiede l’impegno di tre anni per i soggetti adottanti, ma è chiaramente indicato che i compensi, come le tariffe del resto, saranno rivisti ogni anno. Sembra corretto che un contratto non abbia al suo interno delle condizioni ben stabilite per entrambe le parti e per l’intera durata? Il comune dovrebbe proporre al il cittadino, un accordo più bilanciato, non solo perchè, sta chiedendo al cittadino un impegno per sopperire ad una mancanza e necessità di tutta la comunità, ma sopratutto in qualità di ente pubblico. L’adozione dei giardini pubblici prevede anche l’opzione “con migliorie” che attribuisce oltre al taglio dell’erba, anche il compito di piantumare e potare il verde pubblico con sconto accessorio cumulativo della tariffa. Passando dalla circonvallazione di viale Europa, guardate come è stato potato uno dei lecci decennali dell’aiuola centrale tra viale Europa e Via E. Fermi (proprio davanti al supermercato Conad). L’aiuola rientra nell’affidamento con potature a migliorie a opera di una associazione. Ci chiediamo, perchè è stata ridotta così, pianta così pregiata come quel leccio, oltre a essere un bene pubblico? Non sarà il caso, rivedere questa parte del regolamento, per evitare altri danni per interventi inappropriati alle nostre piazze e vie? La potatura delle piante richiede un minimo di conoscenza della professione e va affidata a chi poi dovrebbe rispondere dell’eventuale danno causato.” (ndm)