Mazzeo e Nardini incontrano i migranti, #lacosagisuta
Adam Mohamed aveva appena 20 anni quando è partito dal Ciad. E un unico obiettivo, un’unica fortissima volontà. Attraversare il mare per coltivare il sogno di costruirsi un futuro.
“Volevo crescere, studiare, trovarmi un lavoro, costruirmi una famiglia. Semplicemente, volevo vivere la mia vita. E per farlo dovevo scappare dalla guerra”. Anni di sofferenza e di paura, poi la decisione. Adam è arrivato a Pisa insieme ai suoi connazionali Mohamed Ali Saleh, Adam Jibril Mohamed, Ali Jousuf e al malese Aboudun Keita nell’agosto del 2011. Questa è una delle tante storie che si possono sentire parlando con i migranti arrivati e accolti in provincia di Pisa e che questa mattina hanno ricevuto la visti dei consiglieri regionali nell’ambito dell’iniziativa “La cosa giusta” promossa dal Gruppo pd in consigliore gionale. Il consigliere regionale Antonio Mazzeo si è recato alla croce rossa rossa di Pisa, mentre Alessandra Nardini è rimasta in Valdera, dove a Perignano ha incontrato i ragazzi ospitati nel comune di Casciana Terme Lari, accolti in 3 appartamenti nel territorio comunale.
“Fuggiti dalla Libia, stipati su un barcone che quasi per miracolo ha raggiunto Lampedusa, poi trasferiti a Pisa nella prima fase di quel percorso di accoglienza diffusa messo in piedi dalla Toscana – racconta Mazzeo -. Lì hanno trovato accoglienza nei locali della Croce Rossa Italiana dove li ho incontrati insieme al presidente Antonio Cerrai e l’assessore al sociale del Comune Sandra Capuzzi. Mi hanno raccontato del loro arrivo, della volontà di integrarsi a partire proprio da quella realtà che li aveva accolti e nella quale hanno iniziato subito a frequentare il Corso Base di accesso alla Cri, per poter diventare volontari. E’ quello che fanno ancora oggi. Un aiuto vero alla comunità che li ha accolti. Quello è stato il primo passo, poi sono arrivati i tirocini formativi retribuiti con la Provincia di Pisa, nello svolgimento dei servizi quotidiani di accompagnamento disabili in città e nei comuni limitrofi”. E così l’accoglienza piano piano si è trasformata in integrazione vera. Mi hanno raccontato che Ali ha momentaneamente sospeso il tirocinio per tornare a trovare la sua famiglia mentre gli altri quattro abitano oggi in una casa che sono riusciti a prendere da soli in affitto a Cisanello. Non solo. Adam si è iscritto a un percorso di studi universitari frequentando dapprima un corso presso la Scuola Sant’Anna, dove ha sostenuto 7 esami, e quindi iscrivendosi all’Università di Pisa presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica dove ha presentato una richiesta di partecipazione al programma Erasmus”.
“Insieme a loro, – continua Mazzeo però, ho voluto incontrare anche un altro gruppo di migranti. Sono arrivati da Lampedusa da pochi giorni. E’ per questo che ho pensato di mostrargli un esempio bello, vero e positivo della speranza che può dar loro la Toscana. E ho pensato che fosse giusto fargli capire davvero che qui possono costruirsi un presente e un futuro. “Sono piccoli gesti, lo sappiamo – conclude Mazzeoi – ma sappiamo anche che stiamo facendo #lacosagiusta e che questa è la strada da seguire. Perché è proprio partendo dai piccoli gesti che si possono ottenere i risultati più grandi”.
Alessandra Nardini invece ha scritto dopo la visita alla struttura di Perignano: “Questa mattina con i consiglieri regionali Pd Toscana ho fatto la cosa giusta, visitando le strutture che ospitano i profughi per conoscerli e raccontare le loro storie. Per la mia visita sono rimasta in Valdera, dove a Perignano ho incontrato i ragazzi ospitati nel Comune di Casciana Terme Lari, accolti in 3 appartamenti nel territorio comunale. Una realtà quella della Valdera, come in tutta la Toscana, dove l’accoglienza e la solidarietà sono state protagoniste in questi anni ed in particolare negli ultimi mesi, secondo il modello di accoglienza diffusa già sperimentato nella nostra regione; un modello imperniato nella distribuzione in piccole strutture o appartamenti, e non un modello centralistico di concentrazione in grandi strutture che avrebbe avuto la conseguenza di alterare il tessuto urbano e sociale delle città. Per far questo è stato importante il ruolo degli enti locali che ha visto un forte raccordo tra Sindaci e Prefetture, favorito e promosso dalla Regione.
A Perignano ho potuto conoscere ed ascoltare i protagonisti e le storie dell’accoglienza Toscana, come quella di Bakary, 29 anni, fuggito dal suo paese, il Mali, a causa della guerra civile”.