Pd Pontedera “Comprensorio in Asl5, si può fare”

17 settembre 2015 | 18:13
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Pd Pontedera “Comprensorio in Asl5, si può fare”

L’ospedale di Pontedera e le strutture sanitarie della Asl 5 sono un punto di riferimento per i cittadini del comprensorio del Cuoio.

A dirlo sono i dati forniti dalla segreteria Pd di Pontedera sugli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Lotti, dei cittadini provenienti dai comuni del Valdarno pisano. “Il dato sul numero degli accessi volontari testimonia questa situazione” dicono dalla segreteria del Pd di Pontedera . “Lo scorso anno – continuano i democratici pontederesi -, 1109 cittadini di Castelfranco di Sotto hanno usufruito del pronto soccorso di Pontedera, 1482 sono stati quelli provenienti dal comune di Montopoli, 588 da San Miniato e 646 da Santa Croce sull’Arno. Una tendenza che conferma quanto registrato anche negli anni precedenti”. Insomma i numeri non lasciano spazio alle interpretazioni, dal Comprensorio sono molte le persone che anche nel contesto della emergenza urgenza si rivolgono all’ospedale di Pontedera anziché a quello di Empoli.
“Sulla base di questi dati – continuano i democratici pontederesi – di fronte a un percorso condiviso con enti e amministrazioni, e in primis, nel pieno rispetto delle preferenze dei cittadini del Valdarno, testimoniata dai dati, il Pd di Pontedera ritiene fortemente auspicabile il passaggio dei comuni del Valdarno Inferiore nella Area Vasta Costa”.
Una scelta quella dei cittadini dettata non solo da questioni di distanze , ma anche secondo il Pd da una maggiore fiducia che sembrano ispirare le strutture sanitarie della Asl 5 sulla base di un lungo lavoro di investimenti fatto dalla regione su Pontedera e sull’area Vasta della Costa. “Sul presidio sanitario di Pontedera la regione – continuano dal Pd – in questi anni ha investito importanti capitali, circa 20 milioni di euro negli ultimi 15 anni, rendendolo un punto di riferimento non solo della Valdera, ma del Valdarno, della Valdicecina e del livornese. Inoltre – continuano dal Pd di Pontedera – il costante rapporto con l’Università di Pisa e la sinergia con il polo tecnologico del Sant’Anna dimostrano come il Lotti possa essere centro di formazione di nuove competenze e capacità (la presenza della facoltà di infermieristica) e luogo di attrazione e di sperimentazione di nuove tecnologie in campo medico”. Una riflessione importante che si va ad inserire nel contesto di riorganizzazione della sanità regionale e che secondo la segreteria del Pd di Pontedera dovrebbe portare le due aree Valdera e Comprensorio del Cuoi verso un’unione della proprie forze in materia di sanità, evitando così al Comprensorio di diventare periferia dell’Area vasta Centro, ovvero della sanità che graviterà sempre più su Firenze, infatti spiegano i democratici Pontederesi: “In questo senso, nel pieno rispetto degli scopi e delle finalità della riforma del servizio sanitario regionale, al fine di confermare la bontà delle scelte fin qui compiute e dei relativi investimenti sul presidio sanitario di Pontedera e soprattutto a tutela della salute dei cittadini della Valdera e del Valdarno il partito Democratico ritiene che le suddette due aree possano trovare una intesa e unire le proprie forze in maniera tale da mantenere la loro centralità e evitare di diventare zona di periferia rispettivamente delle costituende Area Vasta Centro e Area Vasta Costa”.
Tutte questione di cui tenere conto nell’ambito della riorganizzazione sanitaria che è in corso a livello regionale come sottolineano i democratici pontederesi che concludono con una valutazione di carattere più generale: “I crescenti costi dei processi di diagnosi e di cura, proporzionali al positivo aumento della speranza di vita dei cittadini e allo sviluppo delle nuove tecnologie in campo medico, i profondi cambiamenti in essere nella nostra società, la consistente riduzione dei trasferimenti statali e la gravità e la persistenza della crisi economica stanno mettendo a dura prova il mantenimento del sistema sanitario e sociale toscano e rendono necessari provvedimenti più strutturali rispetto a maggiori economie, tagli o dolorosi sacrifici nell’erogazione dei servizi al cittadino. La regione Toscana – continuano i democratici della città della Piaggio – ha pertanto deciso, con puntuale e apprezzabile senso di responsabilità, di approntare una importante opera di riorganizzazione dell’intero sistema sanitario regionale. Una riforma strutturale che, pur in un contesto di razionalizzazione delle prestazioni, non solo garantisca la salvaguardia del fondamentale diritto alla salute come enucleato nel dettato costituzionale, ma mantenga i soliti elevati standard dei servizi a cui i cittadini toscani sono abituati. Questa riorganizzazione del sistema avrà importanti ricadute anche per il nostro territorio”.