Area vasta, Montopoli approva il referendum, Castelfranco interpella i cittadini
Se Montopoli apre la strada del referendum, Castelfranco di Sotto preferisce la partecipazione collettiva, ma la sostanza non cambia.
Il consiglio comunale di Montopoli, o meglio, la maggioranza e i 5 stelle, nella seduta di consiglio di ieri 10 settembre hanno approvato il regolamento per il referendum, che nello statuco comunale mancava. Lo hanno votato senza il sostegno di Progetto Insieme, da cui tutto era partito (leggi anche Referendum Asl, il regolamento c’è. Critico Progetto Insieme) . Il testo sottoposto ai consiglieri era una bozza stilata dall’amministrazione, con emendamenti della lista civica. Alcuni dei quali, però, i consiglieri non hanno voluto votarli. A far storcere il naso è la previsione di una commissione speciale sulla regolarità delle procedure che, da testo approvato, è composta in occasione del referendum dal segretario comunale, dal responsabile del settore 1 e da quello dell’ufficio elettorale. Dipendnti comunali, in sostanza, che devono vigilare sulla corretta forma delle procedure di voto, ma da super partes, senza autorità sul contenuto. I consiglieri della lista civica, invece, sentivano come doveroso aggiungere un membro che fosse espressione del comitato promotore del referendum. “Abbiamo aggiunto – spiega il sindaco Giovanni Capecchi – perfino una norma transitoria, che renda valide le firme già raccolte dal comitato per la sanità che, altrimenti, non avrebbero avuto valore”. Ora, quindi, c’è tutto e se e quando il comitato vorrà, potrà andare avanti con le pratiche per la promozione del referendum. Di questo, ma anche di qìtutti gli altri che verranno, su tutti i temi che ci saranno.
La questione della riorganizzazione della sanità a Castelfranco di Sotto (che in Valdarno, poi, significa decidere se unirsi ai comuni ex Asl 5 o a quelli dell’ex Asl 11), invece, sarà dibattuta in un consiglio comunale aperto convocato per venerdì 18 settembre alle 21. La serata si preannuncia interessante anche perché sarà importante capire quali indirizzi emergeranno per il sindaco Gabriele Toti. Soprattutto a questo punto sembrano andarsi a delineare due blocchi contrapposti tra i comuni del Valdarno che nei prossimi giorni probabilmente almeno nel caso di Castelfranco e forse Montopoli, troveranno anche una legittimazione popolare, che si sa, dovrebbe essere sovrana. L’amministrazione comunale di Castelfranco propendere per la Asl 5 di Pontedera come anche il sindaco di Montopoli, mentre per il momento il comune di San Miniato rappresentato dal sindaco Vittorio Gabbanini ha esposto la tesi dell’appartenenza alla Asl 11. A san Miniato però per ora si è espresso solo il sindaco Vittorio Gabbanini e la popolazione non è stata ancora coinvolta nel dibattito. Rimane comunque una questione di base che se il Comprensorio del Cuoio dovesse spaccarsi tra comuni che per quanto riguarda la sanità rimarranno nell’ambito fiorentino della Asl dell’Empolese Valdelsa e altri che si sposteranno nella Asl 5 di Pontedera, la strada per la costituzione dell’Unione del Valdarno inferiore rischia di diventare quanto mai accidentata. Intanto unico sindaco che non si è espresso sulla questione rimane Giulia Deidda alla guida dl comune di Santa Croce, ma come dicono i ben informati, in realtà Deida avrebbe già un suo piano e il silenzio sarebbe solo un questione d strategia politica.