Dal Ctt alle Regionali, Taddei si presenta

28 maggio 2015 | 14:22
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Dal Ctt alle Regionali, Taddei si presenta

“Ho la consapevolezza di vivere in una regione meravigliosa, ricca di bellezze naturali, artistiche e culturali. Ma ho anche la consapevolezza che questa stessa regione ha, da 70 anni, un sistema economico bloccato, basato prevalentemente sull’imposizione fiscale e la burocrazia, portato a premiare il raccomandato a danno del meritevole”. Per questo Yuri Taddei, 38 anni, nato a Pisa e residente a Peccioli, sposato e con due figlie, ha deciso di candidarsi al consiglio della regione Toscana con Fratelli d’Italia.

Dipendente della Compagnia Toscana Trasporti, Taddei inizia dal Ctt il suo impegno per i diritti, militando nel sindacato, “dove ho avuto la possibilità – spiega – di imparare il confronto, incontrare persone e idee politiche”. Poi ha maturato il desiderio di cambiare qualcosa, in “Uno stato sociale che non sempre garantisce ai cittadini italiani il minimo – spiega -, mentre è molto generoso con gli stranieri”. Tra le cose che non piacciono al candidato, poi, c’è “lo smantellamento – dice -, ormai quasi totale, della struttura ospedaliera di Volterra, quasi contemporanea allo scandalo del polo massese, lo stato di abbandono delle strade di Valdera e Valdicecina e l’inutile sperpero di denaro per il People Mover. Il dilagare incontrollato della criminalità, dovuto a eccessivo garantismo e alla demagogica concezione solidaristica dei governi di sinistra, che hanno reso molto meno sicure molte zone”. Ma il suo lavoro in Regione, con il bando Tpl ancora in corso, potrebbe partire proprio dal trasporto pubblico, che da lavoratore e grazie al sindacato conosce profondamente. “La politica delle amministrazioni di Sinistra – spiega -, applicando la legge del taglione con la scusa della crisi, ha portato al collasso un settore fondamentale per lo sviluppo economico e produttivo. Invece di investire in qualità del servizio e formazione del personale, la Sinistra ha provveduto ad accorpamenti di aziende, dove il bilancio delle aziende sane non è bastato a colmare il deficit di quelle in crisi. Con il risultato che le aziende accorpate, producono più debito di quanto ne producevano scorporate. In compenso, la qualità dei servizi offerto ai cittadini è peggiorata. Un capitolo a parte lo merita il trattamento riservato al personale, costretto a subire taglio degli stipendi e cancellazione dei diritti maturati in anni di contrattazione sindacale”. Taddei promette di continuare a lamentarsi, ma ha scelto di farlo con l’impegno. “Vorrei che la gente andasse a votare – dice -. E, poi, che votasse per me. Fatelo per voi, per i vosti figli e per il vostro Paese. Perché avere un’identità di popolo è importante: se oggi gli italiani l’aavessero come ce l’hanno tutti gli altri popoli d’Europa e del mondo, tanti problemi non ci sarebbero”.