
“Un buon consigliere regionale deve conoscere la nostra provincia, ogni suo angolo e avere una consolidata rete di rapporti”. Per questo l’ormai ex consigliere regionali Pier paolo Tognocchi il 31 maggio voterà Andrea Pieroni e, poi, perché è “serio, onesto, competente e misurato, doti che purtroppo sembrano passate di moda nell’epoca delle roboanti promesse, dell’apparenza e della scarsa sostanza. Il mio voto, la mia preferenza, andrà a lui e spero vivamente anche il vostro, convinto che con Pieroni la Regione sarà davvero per tutti i pisani un’istituzione a portata di mano”.
A pochi giorni da domenica 31 maggio, Tognocchi fa il suo appello al voto e alla preferenza. “Il lavoro portato avanti in questi ultimi cinque anni dal presidente della Regione – secondo Tognocchi – e le proposte messe in campo dal Pd per la prossima legislatura, dimostrano che pur in un contesto di crisi per la Toscana esiste concretamente la possibilità di crescere, non lasciando indietro nessuno. Non bisogna però mettere la testa sotto la sabbia. Il bilancio della Regione Toscana è legato sempre più a doppio filo alle scelte fatte nei palazzi della politica nazionale. È lì che si fa il bello e il cattivo tempo. È a Roma che si stringono, purtroppo di continuo, i cordoni della borsa regionale. Lo si è visto bene pochi mesi fa, quando un intero sistema sanitario regionale è stato ripensato e riformato a partire proprio dai consistenti tagli fatti dal Governo nazionale. In un momento storico come quello attuale caratterizzato da un forte accentramento dei momenti della decisione politica nelle mani delle cariche monocratiche, è lecito domandarsi a cosa serva oggi un consigliere regionale. Con le decisioni effettive che vengono prese dal presidente e dalla giunta, spesso nel giro di poche ore, chi sederà sui banchi del nuovo consiglio non ricoprirà di certo un ruolo di guida. I consiglieri regionali hanno però ancor più che in passato una responsabilità importante, ovvero quella di essere il vero collante tra i territori e la Regione. Sta a loro essere, nei confronti del governo regionale, punto di riferimento sicuro per i bisogni dei cittadini, imprese, associazioni e enti locali. Un buon consigliere regionale deve conoscere la nostra provincia, ogni suo angolo e avere una consolidata rete di rapporti. Ogni mattina il consigliere regionale deve sentirsi un treno diretto in partenza per Firenze. Improvvisarsi candidato consigliere regionale serve a poco e certamente non aiuta a risolvere i problemi delle persone. In consiglio regionale servono persone perbene, cosa non scontata ora come ora, persone con una storia istituzionale alle spalle, che abbiano preparazione e qualità umane riconosciute. Andrea Pieroni ha le carte in regola per interpretare al meglio questo ruolo”.